24 Gennaio 2021

“Ha stato Speranza”

“Ha stato Speranza”. Scusate, ma il riassunto più efficace della conferenza stampa con cui Fontana e Moratti hanno cercato di spiegare l’ennesimo disastro comunicativo della Regione ci pare questo. Entrambi si sono concentrati più sulle questioni politiche portando avanti uno scontro tra personaggi lombardi e personaggi romani di cui sfugge la reale utilità. Fontana ha ritenuto ingiuste e ingiuriose le accuse alla Lombardia per il presunto errore dell’algoritmo romano, ma sembrava più volersi sfogare contro chi lo contesta che fornire spiegazioni. Stesso discorso per Moratti che ha rimarcato più volte il rifiuto da parte di Roberto Speranza di incontrarla dopo aver sospeso la zona rossa in Lombardia: ma Donna Letizia non ricorda che fuori dall’ampio giro dei finanziati dalla sua potentissima famiglia è un amministratore come altri. Perché dovrebbe avere un trattamento di favore? A furia di insistere sul fatto che un ministro non le ha risposto dopo una prima richiesta di colloquio, rende simpatico Speranza, uno dei pochi in Italia a non prostrarsi al primo miliardario arrogante che bussa alla porta. Perché non era il momento di indicare il bambino che ha rubato la palla, ma di fornire spiegazioni cari Attilio e Letizia. I lombardi sanno benissimo di essere odiati e disprezzati dagli altri italiani. Perché? Essenzialmente perché lavorando tanto, guadagnano quello che in altre parti d’Italia è tanto. E in Italia chi ha soldi da spendere è odiato come chiunque cerchi di migliorare la sua condizione economica e sociale. Poi tutti cercano di farlo, come tutti sono passati da Milano se volevano liberarsi mentalmente ed economicamente. Guardate Rasia Dal Polo, genovese di successo come milanese acquisito, ora rischia persino di diventare sindaco. Noi milanesi in particolare siamo abituati a vederci sputare addosso persino quando siamo a casa nostra da chi è venuto in cerca di fortuna e benessere. E sappiamo che se riservassimo lo stesso trattamento a un ligure o a un siciliano ci sarebbe il serio rischio di finire in pasto ai pesci. Ma è il motivo per cui loro vengono qui e non viceversa. Qui siamo più liberi e dunque ci odiano, non serviva una spiegazione da Regione Lombardia su questo aspetto. E ci difendiamo benissimo da soli. Serviva su cosa c’è di sbagliato, perché adesso passiamo tutti per imbecilli. Se invece sono i romani il problema, evitiamo spiegazioni come “ha stato Speranza”.

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La trascrizione dell’incomprensibile spiegazione sui dati sbagliati lombardi e alcune risposte

La trascrizione dell’incomprensibile spiegazione sui dati sbagliati lombardi e alcune risposte. Abbiamo provato a capirci qualcosa e vi proponiamo una sintesi per punti, ma abbiamo anche preferito scrivervi la trascrizione dell’incomprensibile spiegazione sui dati sbagliati lombardi perché le spiegazioni fornite dal dirigente regionale Marco Trivelli lasciano molti punti interrogativi aperti. E perchè volevamo spezzare una lancia a favore di chi quotidianamente cerca di estrapolare informazioni comprensibili da questo tipo di comunicazione: quindi sì, errori sovrapposizioni etc sono tutti originali. La sintesi ve la proponiamo per punti: di chi è l’errore sui dati? Per Regione Lombardia è dell’algoritmo usato dall’Istituto superiore di sanità che avrebbe sbagliato i calcoli. La Lombardia ha segnalato l’errore e l’Iss lo ha corretto chiedendo alla Lombardia di correggere l’algoritmo mettendo nel calcolo un dato più dettagliato. Chiarimento: tecnicamente non ci sarebbe niente di strano, gli algoritmi molto complessi possono avere bisogno di aggiustamenti perché sono sempre in evoluzione (si precisano processi, si scoprono nuovi modi per studiare i dati, c’è un errore temporaneo nel flusso, ecc). l’errore quindi vale solo per la “settimana rossa”? Sì, a quanto si capisce dalle comunicazioni di Trivelli, sì. E’ proprio un errore temporaneo. qual è il dato che ha fatto sballare tutto? Di preciso non lo sanno, perché l’algoritmo non è pubblico. Cioè la macchina che decide quali regioni vanno in zona rossa o gialla funziona in base a un meccanismo che conosce solo l’Istituto superiore di sanità, quindi è impossibile saperlo. Quello che si sa è che per aggiustare l’errore rilevato l’Iss ha chiesto di inserire un parametro più preciso sul 3% delle cartelle sanitarie lombarde. qual è il parametro? Piccola premessa: per calcolare l’rt tutte le regione compilano un foglio elettronico, come per la tessera punti del supermercato o iscrivervi a Facebook. In uno dei “campi”, cioè gli spazi bianchi, bisognerebbe inserire lo “stato clinico”. Senza che fosse un problema, è rimasto sempre bianco (o blank) per 35 settimane, ma per correggere l’errore rilevato dalla Lombardia l’Iss ha chiesto di precisare nel 3% delle cartelle se lo stato clinico era asintomatico o pauci sintomatico (con pochi sintomi ndr). In questo modo l’algoritmo Iss ha dato il risultato corretto. Come ha fatto la Lombardia ad accorgersi dell’errore? La Lombardia compila i moduli richiesti da Roma, ma poi esegue anche i calcoli per conto suo senza aspettare l’algoritmo dell’Iss per avere un’idea in anticipo della situazione, ma per la settimana 35 i dati non corrispondevano: a partire cioè dagli stessi calcoli, Milano e Roma davano risultati diversi. Ma in Lombardia erano sicuri di aver usato gli stessi identici dati inviati a Roma e con le stesse identiche operazioni matematiche, quindi hanno segnalato l’anomalia come si faceva al compagno di banco. E, sempre stando alle parole di Trivelli, l’errore c’era, tanto è vero che l’Iss ha chiesto di precisare meglio il parametro di cui sopra e riallineare l’algoritmo che aveva sbandato. Ecco la trascrizione fedele dell’intervento di Trivelli. Le domande sono dei giornalisti in sala. Se la nostra traduzione avesse degli errori, crediamo si possa capire il perché non c’é dolo da parte nostra: E’ il dato dei guariti ad essere sbagliato? L’informazione dei guariti non è un’informazione corretta. E’ una fake new, non è questo l’elemento che ha creato un’anomalia del rapporto numero 35.il.. L’allineamento dei dati per rt ospedaliero e rt per sintomi come anche per gli altri informazioni che emergono dai report dell’Istituto superiore sanità sono sempre stati coerenti, l’anomalia si è creata nella settimana 35 e proprio per questo è stato chiesto un approfondimento tecnico che quando è avvenuto al di là del fatto che non è stata concessa la sospensione dell’ordinanza per quanto riguarda l’inquadramento in zona rossa ha consentito di comprendere che i flussi di Regione Lombardia sono sempre stati costanti per 35 settimane sempre accettati, sempre in qualche modo anche confermati da noi come risultato che, come evidenza del contagio che l’istituto superiore di sanità dava della nostra situazione regionale, in questo caso è avvenuto qualche cosa nell’ambito dell’operatività dell’istituto superiore di sanità che non ci è noto perché il meccanismo di calcolo complessivo dell’rt non è noto, non è trasparente. Però per questo motivo c’è stato suggerito di introdurre per alcuni campi una variabile solo allo scopo di eliminare l’ostacolo temporaneo che ha impedito per il report numero 35 di poter avere un dato corretto dell’rt come anche a noi risultava con gli stessi dati trasmessi, con i medesimi dati trasmessi all’istituto superiore di sanità le nostre simulazioni davano da subito un rt, anche sintomi, molto simile a quello ospedaliero. Cosa ha fatto sballare tutto? L’elemento è un elemento molto semplice: non comprendiamo, intuiamo, abbiamo intuito quale sia il problema, però c’è un approfondimento tecnico, soprattutto vorremmo un confronto trasparente con l’istituto superiore di sanità per poter anche supportare l’evoluzione dello strumento perché sicuramente anche il loro strumento evolve quindi può avere qualche problema di sviluppo. C’è stato chiesto una soluzione che noi riteniamo scorretta perché riteniamo che dover inserire forzatamente un dato che non è presente nel flusso originario, noi abbiamo sempre tenuto una grandissima fedeltà ai dati originari così come escono dai nostri ospedali, dai nostri laboratori, delle nostre pronti soccorso, non c’è nessuna alterazione di ciò che proviene dalla base dall’alimentazione, dal database dei contagi di Regione Lombardia, una trasmissione assolutamente fedele. Il fatto di dover necessariamente, per questa sola occasione, inserire un valore che permettesse di superare un bias che per noi è sconosciuto, ripeto, intuiamo quale sia possiamo intuirlo, ma non possiamo esserne sicuri proprio per la non trasparenza del meccanismo, questa soluzione è stata chiesta dall’istituto superiore di sanità e accettata da noi sia allo scopo di aiutarli a sviluppare il meccanismo a migliorarlo come tutto ciò che in tempo di Covid deve essere fatto è tutta una grande evoluzione, sia per poter avere un dato rapido subito, non attende una settimana, due settimane per aspettare un’evoluzione tecnica dello strumento Iss e poter consentire a Regione Lombardia di veder riconosciuto anche retrospettivamente la situazione di arancione. Qual è il

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Covid: meno di 400 ricoverati in terapia intensiva

A fronte di 31.809 tamponi effettuati, sono 1.535 i nuovi positivi (4,8%) al coronavirus registrati in Lombardia nelle ultime 24 ore e 104 i decessi. Lo ha riferito la Regione nel suo bollettino quotidiano. I guariti/dimessi sono 2.178. Dei nuovi casi positivi 88 sono ‘debolmente positivi’. In terapia intensiva ci sono attualmente 398 persone (-10), mentre i ricoverati non in terapia intensiva sono 3.499 (-80). I dati di ieri: – i tamponi effettuati: 31.809 (di cui 23.512 molecolari e 8.297 antigenici) totale complessivo: 5.414.816 – i nuovi casi positivi: 1.535 (di cui 88 ‘debolmente positivi’) – i guariti/dimessi totale complessivo: 444.809 (+2.178), di cui 3.593 dimessi e 441.216 guariti – in terapia intensiva: 398 (-10) – i ricoverati non in terapia intensiva: 3.499 (-80) – i decessi, totale complessivo: 26.662 (+104) I nuovi casi per provincia: Milano: 466 di cui 216 a Milano città; Bergamo: 73; Brescia: 219; Como: 94; Cremona: 29; Lecco: 71; Lodi: 48; Mantova: 108; Monza e Brianza: 119; Pavia: 107; Sondrio: 53; Varese: 96.

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Sequestrati 64mila medicinali anti-Covid illegali

I carabinieri del NAS di Milano, nell’ambito dell’attività di monitoraggio sulla presenza di farmaci clandestini per la cura del covid-19, hanno sequestrato 64.320 capsule (2.480 confezioni) e 55 flaconi di sciroppo a base del principio Lianhua Qingwen Jiaonang, per un valore di oltre 150 mila euro. I farmaci erano stati importati direttamente dalla Cina ed erano privi delle autorizzazioni all’immissione in commercio rilasciate dall’Agenzia Italiano del Farmaco. L’attività si è concentrata nel quartiere cinese di Milano e ha individuato un canale di importazione illecita di medicinali che sarebbero stati utilizzati nella terapia anti Covid-19. Erano usati dalla comunità cinese per la cura di varie sintomatologie influenzali e dei sintomi da coronavirus e sono stati trovati nell’Associazione Culturale Cinese. I farmaci sono ora a disposizione dell’Autorità giudiziaria di Milano, alla quale sarà proposto di disporre esami per verificare il contenuto delle capsule e accertare se vi fosse pericolo per la salute dei consumatori. ANSA

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Class action commercianti per errore zona rossa

“Dopo la conferma sui gravi errori” che “hanno bloccato la Regione Lombardia, locomotiva d’Italia, nella zona rossa, le associazioni di commercianti ed imprenditori hanno deciso di proporre una class action contro i responsabili per i danni subiti”. Lo scrive in una nota l’avv. Francesco Borasi che, con il collega Angelo Leone, ha già raccolto le adesioni per la maxi causa di tre associazioni e una 20ina di commercianti. “Ci siamo attivati per chiedere i documenti alla Regione – spiega all’ANSA Borasi – ai fini della richiesta di risarcimento” dovuto al presunto errore di calcolo dell’indice Rt. ANSA

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