Consiglio regionale sullo spiedo

Consiglio regionale sullo spiedo. Perché oggi il Consiglio regionale è dedicato interamente a un progetto di legge sullo spiedo bresciano. Strano? Non tanto. Perché Brescia e dintorni si stanno facendo sentire in queste settimane. Quindi non sarebbe strano nemmeno se ci fosse un Consiglio regionale sull’accento usato nelle varie province lombarde. Anzi, sarebbe venduta al pubblico come un’interessante digressione sulla lingua italiana e la sua ricchezza. In fondo come ha spiegato parte della politica regionale è il momento in cui non c’è un tubo da dire. E noi pensiamo siano sinceri: perché oggi l’unico elemento che interessa ai politici in Consiglio regionale è su quale spiedo venire infilati in vista della prossima grigliata elettorale. Quale sarà lo spiedo giusto su cui puntare? E nel caso si sapesse: come farcisi infilare? Perché nel momento in cui dichiari un interesse sei fregato, specialmente in politica. Ma provate a dire in un qualunque mercato che avete davvero voglia di una spremuta d’arancia o di una coca cola e vedere se non ve ne propongono una a un prezzo disonesto. Chi cerca trova vale solo come detto filosofico. Chi cerca paga. Ecco il problema. Il Consiglio regionale sullo spiedo è dunque perfettamente normale, anzi è uno degli argomenti che interessano davvero ai famosi “territori”. Tanto è vero che gli spalti del Consiglio per una volta si sono riempiti di sindaci di tutte le provenienze. In fondo questa è la nazione del Tartufo di Alba o della bistecca Fiorentina, insomma: sempre di cibo si tratta. Tanto è vero che nella Lombardia che è un’eccellenza mondiale della farmaceutica si è celebrato un Expo 2015 su tutte le versione di hamburger possibili. Un magna magna continuo e venduto come un valore, tanto è vero che a Milano si vendono pizze a 40 euro l’una. E qualcuno le compra pure. Dunque lo spiedo bresciano è giusto che abbia il suo spazio in quello che sarebbe il Palazzo delle Cose Serie. Perché in Italia è serio tutto ciò che è digeribile. Come molte scelte a cui saranno costretti quelli che vorranno esserci anche dopo la prossima grigliata elettorale.