De Corato: senza controlli in via Pestagalli tornano i Rom

De Corato: senza controlli in via Pestagalli tornano i Rom“I residenti della zona di via Pestagalli mi hanno segnalato, per l’ennesima volta, il ritorno, all’angolo con via Medici del Vascello, della solita, e ben nota, carovana di nomadi. I milanesi sono esausti ed esasperati da una situazione che si trascina avanti nel tempo senza nessun intervento radicale per risolvere la situazione da parte del Comune e della Polizia Locale più volte interessati della problematica”, afferma l’assessore di Regione Lombardia alla sicurezza, Riccardo De Corato, in merito alla foto-segnalazione ricevuta dai residenti del Corvetto.

“Inutile dire cosa comporta, soprattutto viste le alte temperature di questo periodo, la loro presenza accompagnata da degrado e sporcizia: condizioni igienico-sanitarie ai limiti del tollerabile.
Immondizia, bisogni, panni stesi… tutto per strada.
Qui, infatti, da ormai troppi anni, prima con Pisapia e adesso con Sala, hanno vita facile nonostante siano abusivamente accampati per le strade della città e i residenti, esasperati dal degrado, dalle precarie condizioni igieniche e dall’illegalità che accompagnano la loro presenza, continuino a segnalare invano a Comune e Polizia Locale. È proprio vero che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.

Mentre in altre città italiane come Roma la polizia locale e le Forze dell’Ordine hanno intensificato i controlli, a Milano no. Quindi, è ovvio, che i nomadi, vedendo lo scarso presidio del territorio, soprattutto nel periodo estivo, tornano ad accamparsi indisturbati”.

“Come se non bastasse sono gli stessi cittadini a dover sostenere, loro malgrado, con soldi pubblici i campi dei nomadi. Infatti pochi mesi fa il Comune di Milano ha destinato sostanziose risorse alla comunità rom: la Giunta Sala ha stanziato ben 2 milioni e 850 mila euro in nome di un’integrazione che, come dimostrano i fatti, non interessa a chi vive nell’illegalità e porta avanti i suoi loschi affari occupando abusivamente alloggi pubblici o vivendo senza regole all’interno dei campi che circondano Milano.” conclude De Corato.