25 Ottobre 2019

Scuole a pezzi: inutile il tentativo di Galimberti

Scuole a pezzi: inutile il tentativo di Galimberti. L’assessore all’Istruzione del Comune di Milano ha provato a incontrare i genitori furiosi dell’asilo di via Guicciardi, ma non sembra sia servito a molto a sentire i suddetti padri e madri. La situazione è emergenziale al punto che a 60 famiglie si è chiesto di cambiare scuola e non si hanno certezze su quando termineranno i lavori. Intanto anche la politica locale si è accorta di quanto sta succedendo e iniziano le contestazioni a un assessore che non sembra in grado di gestire la situazione: “Come sempre avviene in questi casi, basta una forte precipitazione a mettere in ginocchio una città: linee del tram bloccate, semafori guasti, rallentamenti, cantine e sottopassaggi allagati e intere scuole chiuse. Ancora una volta la giunta Sala si è dimostrata impreparata a gestire situazioni di emergenza. A scontare la totale mancanza di pianificazione del Comune sono i cittadini, impossibilitati a raggiungere il luogo di lavoro.” commenta Gianluca Comazzi, consigliere comunale di Fi. “Anziché duellare a distanza con l’ex ministro Boschi il sindaco Sala dovrebbe preoccuparsi di garantire un’attenta manutenzione di tombini e pozzetti, oltre a curare la pulizia degli argini ed effettuare in maniera costante la raccolta delle foglie. Responsabile dei grossi disagi di oggi – conclude – è anche l’assessore Granelli, palesemente in difficoltà nel gestire contemporaneamente le deleghe alla Mobilità e ai Lavori Pubblici. Per il bene dei cittadini Granelli faccia un atto di responsabilità e rinunci a una delle due deleghe: in questo modo farà solo la metà dei danni”. Ribadisce il Consigliere De Chirico (F.I) “ Alle scuole di via Guicciardi 3 e di Legioni Romani 54, all’impietoso elenco delle scuole che cadono a pezzi, mi arrivano segnalazioni anche dalla scuola media Negri di piazza Axum (municipio 7), ristrutturata pochi anni fa, ma che periodicamente sale agli onori della cronaca per problemi strutturali. E chissà quanti altri casi di cui non ne sono a conoscenza. L’assessore Galimberti si nasconde dietro a frasi di circostanza, ma è evidente una grande incapacità di far fronte al problema infrastrutturale così diffuso in tutta Milano. Non va meglio all’assessore Granelli che ha ormai capito di dover tacere davanti ai continui allagamenti causati da una pessima manutenzione dei pozzetti stradali di scarico evidentemente intasati dalle foglie e dai cedimenti dei tombini.”

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MilanoSweek dal 4 all’8 novembre

MilanoSweek dal 4 all’8 novembre. Un evento alla Fabbrica del Vapore in cui si incontreranno politici, imprenditori, società civile per parlare di come cambia la città nel periodo contemporaneo. Ecco la presentazione dell’evento con i nomi dei partecipanti presentata da uno degli organizzatori Gianandrea Zagato:

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A Niguarda le indagini puntano sull’omessa sorveglianza

A Niguarda le indagini puntano sull’omessa sorveglianza. Le indagini sulla morte del bambino in una scuola di Niguarda sembra si stiano concentrando sull’omessa sorveglianza. Dalle indagini era già emerso che una sedia era uno degli elementi essenziali individuati dagli investigatori: la sedia era appoggiata alla ringhiera da cui è precipitato il bimbo, ma all’arrivo delle forze dell’ordine non era più nello stesso posto ma in uno stanzino. Poi è stata individuata e ciò fa propendere per la buona fede di chi l’aveva rimossa. Intanto è emerso un altro elemento: la non conformità della ringhiere alla normativa comunale. La ringhiera è 104 centimetri, in regola quindi con le normative nazionali, ma in violazione di quelle comunali che prevedono un’altezza minima di 110 centimetri. Un elemento che potrebbe mettere nei guai Palazzo Marino perché il Comune potrebbe essere corresponsabile non avendo provveduto ad adeguarla a quanto stabilito da esso stesso: le normative nazionali di solito prevalgono su quelle locali, ma se le leggi locali possono prevalere se sono più restrittive. Però forse esiste una deroga comunale con cui il Comune si auto esenta dal rispetto del proprio regolamento. Ipotesi non così strana se si pensa a quante sono le scuole milanesi e che versano in condizioni pessime, a ogni pioggia infatti se ne devono chiudere parecchie: è facile dunque che non ci siano i fondi o le condizioni burocratiche per mettere a norma ogni singolo aspetto della sicurezza degli edifici scolastici. Nonostante questo, gli elementi raccolti fino ad ora dicono che a Niguarda le indagini puntano sull’omessa sorveglianza. Quel momento in cui la maestra avrebbe rimandato il bambino in classe da solo per riuscire a badare agli altri.  Dall’estrema sinistra milanese era già arrivato l’invito a stringersi intorno alle maestre: Paolo Limonta, a sua volta insegnante ma molto impegnato in politica, aveva diffuso un appello a tutto il quartiere per stringersi intorno alle maestre. Una difesa preventiva che a qualcuno aveva smosso un sopracciglio: di solito, notavano alcuni, si dà appoggio incondizionato alle famiglie. Ma sulla questione c’è, salvo qualche eccezione, molto rispetto sia per la piccola vittima che per maestre e le altri parti coinvolte: “In tanti mi hanno sollecitato ad intervenire sul caso del povero bambino morto cadendo a scuola …….. scusate ma non riesco e non voglio strumentalizzare questa immane tragedia” ha scritto Paola Frassinetti, deputata di Fratelli d’Italia.

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