Moratti impari a truccare le carte da Sala

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Moratti impari a truccare le carte da Sala. Il pasticciaccio brutto dei dati lombardi è infatti la dimostrazione che sul tema di come truccare le carte sia meglio rivolgersi ad esperti del settore come il primo cittadino milanese. Lui è riuscito a truccarne parecchie: le autodichiarazioni sul proprio consistente patrimonio immobiliare e mobiliare, le carte dell’appalto più grande di Expo 2015, e così via. E in nessun caso ha avuto condanne mediatiche, ha pagato multe dove i cittadini comuni avrebbero pagato con la galera e si appresta a una campagna per il secondo mandato con una piccola ma coesa folla di adoranti sostenitori. Fontana quando ci ha provato, rischiando pure di smenarci 250mila euro personali (molto più generoso di Sala, diciamolo), ha guadagnato un paio di inchieste su lui e famiglia. Non proprio un modello. Quindi Moratti impari a truccare le carte da Sala quando si parlerà ancora di Regione Lombardia e delle informazioni sul contagio, perché lo spettacolo andato in onda negli ultimi giorni è qualcosa di indegno. La giunta regionale ha incredibilmente ancora una solida base, proprio come Sala, disposta a molto, ma negare l’evidenza o mentire è eccessivo. La conferenza stampa in cui Moratti e Fontana hanno cercato di buttare tutta la responsabilità della zona rossa su Roma è stata veramente incomprensibile nel modo e nel contenuto. “Sappiamo qual è il problema, ma non possiamo spiegarvelo”? Questa sarebbe la spiegazione che avete intenzione di fornire a chi vi ha difeso dagli assalti negli ultimi mesi? Moratti deve decisamente imparare a comunicare meglio perché già sconta l’antipatia innata degli italiani per chiunque non viva di un miserabile stipendio o finga di sputare sui soldi (quelli che dicono di farlo di solito lavorano per piacere, non per necessità). Se ci aggiunge gli scelti isterici a cui ci ha abituato Attilio Fontana sarà difficile uscire dal pantano in cui è finita la Regione. Non sarebbe un compito facile per nessuno, ma diventa impossibile se i timonieri non imparano che nelle acque agitate cambia il modo di navigare.