La sicurezza non percepita

La sicurezza non percepita. E’ un problema molto serio oggi come lo è stato negli anni passati: la sicurezza non percepita distrugge i legami sociali, perché se i cittadini sono costretti a una perenne guerra mentale con gli altri non riusciranno mai a costruire quella rete sociale così necessaria soprattutto in periferia. Nei grandi casermoni popolari come le Case Bianche in molti hanno sofferto più di altri i colpi delle ultime due crisi, quella economica e quella pandemica, non servono dunque altri motivi di tensione. Oggi Oscar Strano denuncia la situazione di quelle di via Salomone: l’illegalità sta prendendo piede come ai tempi di Guido lo Zingaro, il boss che si vantava di aver riempito di coltellate i suoi nemici. Ma di Case Bianche ce ne sono anche in altre zone di Milano e molto spesso la realtà vissuta dai suoi inquilini è sempre la stessa: quando c’è una crisi, lì colpisce più duro. E la sicurezza non percepita si moltiplica. In una escalation verso il basso che fa rapidamente diventare i quartieri invivibili. Qualcosa di simile alle zone abitate ormai solo da immigrati in Svezia, dove la polizia ha difficoltà anche solo a entrare. Una volta questi quartieri erano una realtà solo nelle zone più degradate della Sicilia. Invece ora rischiano di moltiplicarsi anche nel Nord. A meno che le istituzioni non decidano di muoversi per tempo.