Assistenti civici: ennesimo autogol di Beppe Sala

Assistenti civici: ennesimo autogol di Beppe Sala. Con la dichiarazione di appoggio all’idea del ministro Boccia di sguinzagliare 60mila volontari a controllare i comportamenti degli italiani il sindaco ha segnato l’ennesimo gol nella porta sbagliata: l’idea ha scatenato le ire di molti eletti e sostenitori del partito democratico (che resta l’appoggio politico più forte del sindaco), il Viminale che tramite un comunicato ha garbatamente sottolineato di averne saputo nulla prima né tantomeno di volerne sapere qualcosa dopo e infine tutti i milanesi che iniziano ad avere le tasche piene dei delatori da balconcino. Se c’è un sentimento comune è il fastidio per la tendenza a denunciare assembramenti di “cittadini impegnati”. Sala non ha capito che in certi quartieri questi delatori 2.0 non sono scesi in strada perché c’è chi li avrebbe rispediti in casa a ceffoni. E non perché siano tutti incivili in periferia, ma perché a volte non si ha voglia di spiegare a un tribuno auto eletto il perché si è in strada. Ora che Sala pianifica di mandare migliaia di questi soggetti, non vorremmo essere al suo posto: se succedesse qualcosa a queste persone la responsabilità sarebbe solo sua. E il rischio è alto perché il Viminale ha chiarito che gli agenti delle forze di polizia non dovranno subire altri carichi di lavoro a causa degli assistenti civici, cioè: non pensate che la polizia scatti a ogni segnalazione di questa combriccola di smandrappati.

Nello stesso tempo la stessa sinistra, Pd e non, sta contestando l’idea sulla piazza social. Mirko Mazzali, delegato dal sindaco alle Periferie e rappresentante della sinistra-sinistra, è noto per avere la battuta facile e ha scritto: “L’unica speranza è che il banco lo faccia Arcuri”. Riferendosi al disastroso commissario governativo per l’emergenza Covid, quello che aveva ordinato i tamponi ma non i reagenti. Stefano Indovino, candidato per la presidenza del Municipio 9 per il PD, è stato più diretto definendola una c…ata pazzesca. E via così: un grosso pezzo dell’elettorato e degli eletti dalla parte di Sala sono fortemente critici verso quest’idea. Ecco dunque come si sta manifestando l’idea degli Assistenti civici: ennesimo autogol di Beppe Sala. Da questa crisi il primo cittadino dovrebbe capire che chi gli cura la comunicazione ormai è bollito. Pochi giorni fa c’era stato un altro autogol, non risaliamo fino a Milano non si ferma per pietà: Sala aveva affidato la città alla Madonnina, chiaro tentativo di seguire la fase liturgica di Salvini. Solo che l’effetto è stato di inimicarsi tutti i cattolici di sinistra che disprezzano Salvini proprio per il tentativo di arruolare alla sua causa la Madonna. Insomma un disastro.

Il centrodestra per ora sembra andarci morbido, salvo qualche esempio. Ma forse la strategia migliore per liberarsi di Sala è proprio questa: lasciar fare a lui e ai suoi consulenti della comunicazione. Da soli stanno svolgendo perfettamente il ruolo di opposizione. Si prendono a sberle da soli come certi romani in Asterix o i cattivi nei film di Bud Spencer e Terence Hill. Forse i decisori potrebbero escogitare una formula così contro il personaggio Sala: non presentare un candidato ma un’idea generale di città sostenuta da una coalizione. Tanto il sindaco durante la campagna elettorale non parla né del suo avversario diretto, né con lui. Dunque perché presentare una figurina? Non serve: Sala si batte da solo.