Arrestato per droga il trapper DrefGold: è la mia scorta estiva

DrefGoldSono un consumatore conclamato di cannabis in quantitaà massicce“. Non ne ha fatto mistero davanti al giudice, così come non lo nasconde ma anzi lo rivendica nei suoi testi, il ‘trapper’ ‘DrefGold’, all’anagrafe Elia Specolizzi, uno dei tantissimi astri nascenti del discusso fenomeno musicale, derivazione del rap ma in salsa trash, arrestato due giorni fa a MILANO perche’ nella sua casa la polizia ha trovato oltre 100 grammi di marijuana e hashish e 12mila euro in contanti.

Non spaccio, quella era la mia scorta personale per l’estate e quei soldi li ho guadagnati col mio lavoro“, si è difeso il 22enne in aula. E il giudice delle direttissime ha si convalidato l’arresto per detenzione ai fini di spaccio, ma ha deciso di non applicare la custodia cautelare (il pm aveva chiesto i domiciliari), disponendo soltanto l’obbligo di firma. E ciò in attesa del processo, fissato per il 12 settembre, per il cantante che ha pubblicato l’anno scorso il primo album solista ‘Kanaglia’ e vanta collaborazioni con grossi nomi della scena come Sfera Ebbasta e Capo Plaza. Un genere, la trap, che coi suoi giovanissimi cantanti da qualche anno ormai suscita discussioni e polemiche per i testi piu’ che politicamente scorretti e pieni di riferimenti all’uso di droghe.

La polizia venerdì scorso è intervenuta nell’abitazione di ‘DrefGold’, perché alcuni vicini avevano segnalato la presenza di un gruppo di ragazzi rumorosi e odore di marijuana. Da qui la perquisizione degli agenti. “Il quantitativo trovato – ha spiegato l’avvocato Niccolò Vecchioni – è compatibile con l’uso personale, che lui rivendica come vizio, e abbiamo prodotto documentazione per dimostrare che quei soldi vengono dalla sua attivita’, perché guadagna molto e non ha bisogno di spacciare“. E ancora: “Quel capannello di ragazzi sotto casa era un gruppo di fan che da tutta l’estate, in pratica, staziona la in cerca di autografi e di esibizioni estemporanee sue e di altri artisti che vanno spesso a trovare il mio assistito“. Ora la parola passerà al giudice nel processo, mentre la difesa e’ convinta che riuscira’ ad ottenere l’assoluzione.

ANSA