Padri gay, Tribunale impone la trascrizione

Padri gay: riconoscere “alla minore” due “genitori dello stesso stesso” non viola “alcun principio fondamentale“, anzi è “superiore interesse della minore” garantirle i “diritti alla bigenitorialità“. Lo scrive il Tribunale civile di Milano nel decreto con cui ha ordinato all’Ufficiale di Stato civile del Comune di Milano di rettificare l’atto di nascita di una bambina, nata negli Stati Uniti con la fecondazione assistita e la maternità surrogata, e di indicare entrambi i padri, due uomini italiani, come genitori, e non solo quello biologico.

L’ottava sezione civile, presieduta da Giovanni Battista Rollero, sulla scia di altre decisioni simili di altri Tribunali italiani degli ultimi mesi, ha accolto il ricorso degli avvocati Giacomo Cardaci, Manuel Girola e Luca Di Gaetano di Rete Lenford, Associazione Avvocatura per i diritti Lgbt. Il Comune di Milano, invece, spiega l’associazione, “aveva rifiutato di rettificare l’atto di nascita italiano e di aggiungere il secondo genitore“.

Ora il Sindaco Giuseppe Sala dovrà registrare sul certificato di nascita della piccola Anna, anche il nome del papà non biologico, intimando agli Ufficiali di Stato civile che avevano sospeso la richiesta di trascrizione, di correggere l’atto di nascita con esplicita menzione della doppia paternità.