27 Gennaio 2021

De Corato (FdI): respinto aumento costi per accoglienza

In conferenza Stato-Regioni “ho espresso parere contrario sul punto all’ordine del giorno che prevedeva l’aumento dei costi pro die per l’accoglienza degli immigrati: da un costo minimo giornaliero di 21,35 euro a 28,74 e da un costo massimo di 41,83 a 46,43 euro. La maggioranza delle Regioni presenti, 8 su 12, ha espresso parere contrario all’aumento dei costi per la gestione degli immigrati”. Lo ha sottolineato in una nota l’assessore regionale alla Sicurezza, Riccardo De Corato, che ha preso parte in videoconferenza alla Commissione Immigrazione e italiani all’estero della Conferenza Stato-Regioni. “Abbiamo sottolineato – ha aggiunto De Corato – l’incongruenza tra un capitolato che prevede l’aumento dei costi dell’accoglienza e l’invarianza di spesa rispetto all’anno precedente. Abbiamo anche ribadito che con la riforma del sistema di accoglienza è stata ripristinata la possibilità di ospitare anche richiedenti asilo che prima non avrebbero avuto alcun requisito per poter soggiornare in Italia”, ha aggiunto De Corato. Secondo l’assessore lombardo “quasi tutte le Regioni hanno espresso forte preoccupazione per la volontà del Governo di aumentare il numero degli ospiti nei centri di accoglienza da un minimo di 50 a oltre 600. È del tutto evidente che ci si sta apprestando ad una nuova stagione di accoglienza che, come già accaduto, vedrà la Lombardia pagare il prezzo più alto. Fino allo scorso anno più dell’80% delle domande è stato respinto dalle commissioni territoriali lombarde. C’è il rischio concreto – ha concluso De Corato – che con la nuova legge si andrà verso l’apertura di nuove strutture sul nostro territorio”.

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Via Corelli. Osnato (FdI): struttura inadeguata allo scopo cui è destinata

“Lunedì pomeriggio, primo – così mi è stato riferito – parlamentare a farlo, ho svolto un sopralluogo nel Centro Permanente per i Rimpatri di via Corelli, per verificare le condizioni in cui vi operano le Forze dell’Ordine, lo stato della struttura, il trattamento riservato agli ospiti e il rispetto della convenzione da parte dell’ente gestore”. Lo rende noto l’Onorevole Marco Osnato di Fratelli d’Italia, in merito alla visita svolta al CPR di via Corelli su segnalazione del Sindacato Autonomo di Polizia, presente sul posto con il Segretario Provinciale Massimiliano Pirola e l’rls Davide Ferrari Bardile. “Li ho verificato che decine fra Agenti di Polizia e Carabinieri sono sottratti ad altri compiti, per vigilare su una struttura evidentemente inadatta alla scopo cui è destinata. – racconta Osnato – Infatti, mentre parte del contingente è costretto ad attendere in strada, i restanti effettivi rimangono all’interno, schierati in corridoi scomodi in cui è impossibile mantenere il distanziamento fisico. Un’esigenza dovuta alle molte rivolte che vi si verificano nei giorni precedenti ai rimpatri, spesso fomentate da facinorosi appartenenti a diversi settori che non sono isolati uno dall’altro. Rivolte che non possono essere certo sedate dagli operatori dell’ente gestore – sottolinea Osnato – presenti in un numero mai superiore a due e rese più pericolose dalla presenza di materiali che possono essere facilmente incendiati o trasformati in corpi contundenti”. “Per quanto riguarda gli ospiti – aggiunge Osnato – le carenze più evidenti riguardano la questione sanitaria: manca un presidio medico fisso e non è presente una sezione dedicata a isolare eventuali positivi, con il rischio si sviluppino focolai di covid. Non esiste inoltre nessuna valvola di sfogo per distrarre quanti rimangono più a lungo prima del rimpatrio, se non delle svegliette appese nelle camerate per consentire ai fedeli di sapere quando pregare. Decisamente troppo poco. “In definitiva – conclude Osnato – la situazione è completamente da rivedere, sia in funzione di ridurre le risorse impiegate, prevedendo un’indennità per le FFOO che vi saranno impegnate, sia per rendere più sicura e agevole la condizione degli ospiti e di quanti li sorvegliano. Va adeguata la struttura adottando coperte e materassi inifughi, vetri infrangibili, porte antisfondamento e barriere acustiche fra i reparti. Va istituito un presidio medico/infermieristico fisso che comprenda un area per isolare eventuali positivi, infine, ma non ultimo, una volta sistemata la struttura andrà affidata a un ente gestore in grado di vigilarla in modo adeguato, non perché l’attuale non stia rispettando la convenzione, bensì perché evidentemente chi l’ha scritta insieme al bando non aveva chiaro cosa stesse facendo”.

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Bagarre in aula in Regione Lombardia

“Cercherò di mantenere la mia consueta pacatezza anche se dovrò fare molto fatica per mantenerla, credo che la misura alla quale questo Consiglio regionale è giunta credo sia ormai colma” e la “mancanza di rispetto nei confronti dei lombardi è andata oltre i limiti”: lo ha detto il presidente della Regione Attilio Fontana iniziando il suo intervento nell’aula del Consiglio regionale per riferire sulla rettifica dei dati e il cambio di zona di rischio per la Lombardia. Fontana ha ribadito che la Lombardia “invia i dati in modo corretto come attestato anche dall’Istituto superiore della Sanità”.   “Nessuna rettifica è stata fatta”, ha precisato Fontana “ma un’integrazione di dati chiesta dall’Iss e i flussi sono stati inviati sempre correttamente”. “I nostri tecnici non hanno mai inserito in modo artificioso i dati”, ha proseguito ancora Fontana e “la mancata registrazione dei guariti è una falsa notizia”. “Non è corretto – ha proseguito ancora il governatore – che il destino di una Regione possa essere legato ad un indicatore esile come l’Rt sintomo” ed “è impensabile che la compilazioni di campi indicati come facoltativi determini la collocazione in una zona rossa. Per questo avevamo chiesto la sospensione per 48 ore e non ci è rimasto che ricorrere al Tar, senza questo ricorso adesso saremmo ancora in zona rossa”.  “Non accetto, però, che la Lombardia venga calunniata con mistificazioni della realtà. Non per me. Non per la mia Giunta. Ma per i lombardi” ha concluso Fontana. Subito dopo il discorso del governatore lombardo sono avvenuti i primi disordini. Al termine del suo intervento, il consigliere Michele Usuelli di +Europa, si è polemicamente inginocchiato davanti a lui chiedendo che i dati disaggregati sulla pandemia fossero resi pubblici. “Dato che non so più come chiederlo, ve lo chiedo in ginocchio” ha detto. I consiglieri di Movimento 5 Stelle e Pd hanno esposto cartelli (“Verità per i lombardi”, “Basta bugie”, “La zona rossa è colpa vostra”) chiedendo le dimissioni della giunta. Il presidente Fontana, la vice Moratti e parte della giunta hanno quindi lasciato l’Aula. A quel punto il presidente del Consiglio Regionale, Alessandro Fermi, dopo aver formalmente censurato Usuelli ha sospeso la seduta, ripresa dopo circa mezz’ora in seguito all’allontanamento del Consigliere da parte de la DIGOS:. “È da giugno che la Lombardia dava all’Iss dati sbagliati per compilare l’Rt, l’ho segnalato già allora in un’interrogazione scritta – ha detto Usuelli, che è stato espulso -. Tutte le regioni compilano i campi in modo giusto, tranne la Regione Lombardia”. Sono quindi ripresi i lavori, ma la tranquillità è durata pochi minuti, perché le opposizioni hanno abbandonato l’Aula del Pirellone (tutte tranne la consigliera di Iv Patrizia Baffi), dopo nuove proteste a suon di fischi e cartelli e con cinque consiglieri di minoranza (Bussolati del Pd e i 5 Stelle, Violi, Verni, Di Marco e De Rosa) censurati e poi espulsi dal presidente Alessandro Fermi. “Devono essere immediatamente disponibili i dati altrimenti quest’Aula non può andare avanti. Devono essere messi a disposizione oggi, non si può lavorare, non c’è nulla di più importante che sapere la verità su un tema come il Covid-19. Se Fontana è nel suo ufficio a recuperarli bene, sennò noi chiediamo la sospensione della seduta” aveva chiesto poco prima il consigliere dei 5 Stelle Dino Alberti. “Constatiamo l’oggettiva impossibilità di continuare i lavori di questa seduta perché continuiamo ad essere privati della possibilità di conoscere i dati che tutti i cittadini”, aveva aggiunto il capogruppo del Pd Fabio Pizzul. La seduta è quindi ripresa alla presenza dei soli consiglieri di maggioranza e della consigliera Baffi, con la trattazione del progetto di legge sui genitori separati.

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Covid: deciso calo di ricoverati e tasso di positività

Con 24.040 tamponi effettuati (di cui 11.288 molecolari e 12.752 antigenici) è di 1.230 il numero di nuovi casi positivi al Coronavirus in Lombardia, una percentuale dell’5,1%. Scende sotto quota 400 il numero dei ricoverati in terapia intensiva (392, quindici meno di ieri) mentre aumenta di 118 il numero di pazienti negli altri reparti (3.530). I dati di ieri: i tamponi effettuati: 24.040 (di cui 11.288 molecolari e 12.752 antigenici) totale complessivo: 5.480.815 i nuovi casi positivi: 1.230 (di cui 58 ‘debolmente positivi’) i guariti/dimessi totale complessivo: 452.231 (+2.162), di cui 3.328 dimessi e 448.903 guariti in terapia intensiva: 392 (-15) i ricoverati non in terapia intensiva: 3.530 (+118) i decessi, totale complessivo: 26.789 (+77) I nuovi casi per provincia: Milano: 367 di cui 169 a Milano città; Bergamo: 21; Brescia: 188; Como: 87; Cremona: 12; Lecco: 59; Lodi: 38; Mantova: 95; Monza e Brianza: 71; Pavia: 79; Sondrio: 53; Varese: 102.

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Avviato corso di programmazione per rifugiati

Dopo Torino arriva anche a Milano il progetto di Powercoders, ovvero un’accademia di programmazione informatica riservata ai rifugiati perché possano inserirsi nel mondo del lavoro. I dati sono incoraggianti: l’80% di chi lo ha frequentato ha iniziato a lavorare.  In considerazione delle norme anticovid, il corso, che avrà 20 partecipanti e partirà a febbraio, sarà completamente online sulla piattaforma ideatre60 di Fondazione Accenture Italia. L’obiettivo è quello di fornire competenze tecniche. “Opportunità come questa – ha commentato Chiara Cardoletti, Rappresentante UNHCR per l’Italia -, nate con lo straordinario supporto di Reale Foundation e Fondazione Italiana Accenture, sono esempi di strategie di integrazione che valorizzano i rifugiati come risorse per le imprese e per il bene comune”. “Investire, oggi ,sulla formazione e sull’implementazione delle skills tecnologiche di questi ragazzi – ha aggiunto l’assessore comunale alle Politiche del lavoro Cristina Tajani – significa renderli autonomi e artefici del proprio futuro, capaci di essere vere e proprie risorse per la società in cui vivono e le imprese in cui lavoreranno”. ANSA

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Deferiti all’Autorità Giudiziaria due tifosi interisti

La Polizia di Stato ha deferito all’Autorità Giudiziaria due cittadini italiani tifosi nerazzurri per l’inosservanza al divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive e per lancio di materiale pericoloso (ex articoli 6 comma 6 e 6 bis della legge 401/89) La sera del 17 gennaio 2021, pochi minuti prima dell’inizio dell’incontro di calcio di serie A tra le squadre dell’lnternazionale F.C. e della Juventus F.C., dalle terrazze dell’ex ippodromo del trotto, area dismessa da tempo e prospiciente lo stadio San Siro, sono stati accesi numerosi artifizi pirotecnici che, tra l’altro, hanno determinato l’inizio posticipato della partita. Gli accertamenti compiuti dalla DIGOS della Questura di Milano nell’immediatezza, sul luogo delle accensioni, hanno consentito di verificare la presenza di almeno dieci batterie di fuochi d’artificio posizionati in un’area privata non accessibile, all’interno della quale sono state rinvenute anche alcune scritte contro la DIGOS a firma “Curva Nord 69”. Le indagini effettuate dai poliziotti della Squadra Tifoserie della DIGOS, che si sono avvalsi anche del sistema di videosorveglianza cittadino, hanno portato all’identificazione dei due ultras nerazzurri, entrambi già sottoposti al provvedimento di Divieto di Accesso alle manifestazioni sportive.

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