Croci in montagna, Zamperini (FdI): “Basta polemiche, le croci non si toccano, CAI realtà meritevole da sostenere”. Il Presidente Generale Antonio Montani chiarisce la posizione del Club Alpino Italiano. Quanto dichiarato dallo scrittore Marco Albino Ferrari al convegno sul tema organizzato all’Università Cattolica di Milano, non rappresenta certo un sentimento comune al CAI, ma frutto di dichiarazioni personali espresse durante la presentazione di un libro.
Sul tema è intervenuto il Presidente della Commissione Speciale valorizzazione e tutela dei territori montani di Regione Lombardia, Giacomo Zamperini.
«Come rimarcato anche dalla presa di posizione del Presidente Antonio Montani, abbiamo assistito semplicemente ad un grosso equivoco. Eravamo tutti certi che una realtà autentica come il CAI, che valorizza da sempre la cultura della montagna e lo spirito di sacrificio legato ad essa non volesse affatto rimuovere le croci dalle vette, ora basta con le polemiche: con il vero spirito della montagna, approfittiamo di questo scivolone per rialzarci e raggiungere insieme la comune meta.», dichiara il lecchese Giacomo Zamperini.
«Apporre una croce in cima alla vetta è una tradizione secolare che ha a che fare con la storia d’Italia e tocca le più profonde radici della nostra identità. La vita in montagna, dalle sue origini ad oggi ha saputo strutturarsi e prosperare anche grazie a quei comuni valori, come la fede, il rispetto dell’altro, la forza d’animo, la sacralità della vita e lo spirito di sacrificio, quello spirito che ha trainato chi, nel raggiungere la vetta, si rivolgeva con riconoscenza al cielo e onorava al contempo i compagni caduti», continua il Consigliere Regionale.
«Il CAI, che ufficialmente non ha preso alcuna posizione in merito alle croci esistenti né su eventuali installazioni future, si occupa invece, in caso di necessità, della loro manutenzione e restaurazione ripulendole dai troppi atti vandalici delle quali sono oggetto. È fondamentale sostenere il CAI vista l’opera meritoria di valorizzazione della cultura della montagna e le lodevoli iniziative che mette in campo per incentivare le persone a mantenere vivo lo spirito di fatica e di sacrificio che caratterizzano la montagna in tutti i suoi aspetti.
Ed è proprio con questo spirito che bisogna interrompere ogni forma di polemica, rimboccarsi le maniche, mettere gli scarponi e dare manforte a questa bellissima realtà. Per esempio, sarebbe bello cogliere l’occasione della Giornata Regionale per le Montagne, una festa istituita con la Legge Regionale 3/2020 che verrà celebrata il 2 luglio, per poter condividere con chiunque si metta a disposizione contribuendo attivamente, un momento dedicato alla manutenzione e pulizia dei sentieri. Basta un piccolo gesto come raccogliere una lattina od un rifiuto abbandonato per dare un significato propositivo a questa festa facendo anche un gesto concreto di sostegno per le nostre montagne, luoghi di una comune identità nei quali tutti si debbono riconoscere e che vengono ben rappresentati dalla presenza delle croci sulle vette, le quali vanno custodite e preservate nella loro bellezza ed autenticità.» conclude il Consigliere Regionale Zamperini, Presidente della Commissione Montagna.