Pestaggio in Centrale: “Anche lui ha sbagliato: ha rubato ai negri”

Pestaggio in Centrale: “Anche lui ha sbagliato: ha rubato ai negri”. La dichiarazione non è di qualche politico di destra, ma di un nordafricano intervistato da Rainews24 in un ampio servizio sulla sicurezza del piazzale della stazione Centrale. Sembra surreale per chi sa che lui in quanto nordafricano rientra per molti italiani nella categoria di cui sopra, ma non è l’unica  intervista assurda del servizio. Poco prima un ignoto aveva sostenuto che gli africani spaccerebbero tenendosi la droga nelle treccine. Sarebbe curioso sapere come visto che le capigliature inquadrate avevano treccine di pochi millimetri. Ma sono le nuove frontiere forse: la droga in striscioline al micron, come il cashmere. Il singolare giro di interviste è poi proseguito con l’opinione di un glover nordafricano che ha sostenuto di recarsi spesso in Centrale per la massiccia presenza di militari e poliziotti, mettendo in colpo solo la pietra tombale sul racconto che la piazza non sarebbe presidiata e che il suddetto presidio servirebbe a tenere lontani gli immigrati. Si è sentito anche il classico “bevono sempre” come se le birre o il vino lo producessero nelle aiuole da soli. Per concludere  con il tunisino e la sua tanto serafica quanto prosaica disamina: “Anche lui ha sbagliato: ha rubato ai negri”. Perché evidentemente c’è questa regola che non conoscevamo, eravamo rimasti a non si ruba a nessuno. Però se lo fai a quella categoria di persone, ti saltano letteralmente addosso e ti spaccano una bottiglia in faccia. C’est la vie! Ma al di là  di tutto Rainews24 ha avuto l’indubbio merito di illuminare tutti i limiti di una politica per la sicurezza che non funziona. La presenza di militari serve più o meno quanto quella di un nonno davanti ai cantieri. E ad aiutare la distruzione del piazzale visto che i blindati che pesano diversi quintali potrebbero avere avuto un ruolo nel progressivo sgretolamento dei lastroni di marmo che compongono il piazzale. Così come il problema è senza dubbio la non gestione delle comunità lì presenti. Come può essere che al Comune ospitare un immigrato costi più di una stanza dell’hotel Gallia? Qui c’è un serio problema alla base: perché stante la situazione attuale converrebbe appaltare l’ospitalità agli alberghi. In un colpo si risolverebbe il problema delle persone che vivono per strada e si smantellerebbe di fatto la struttura a bande delle aiuole. Poi ci sarebbe il tempo di capire se davvero il nostro sistema di servizi sociali è andato così a ramengo da non saper gestire in sicurezza qualche centinaio di persone. Perché Milano investe oltre 600milioni di euro sul tema. E non si rivolve mai un tubo.