Che Fare?

Che Fare? La domanda ritorna continuamente in questa fase storica. Il sindaco Giuseppe Sala l’ha capito, almeno a parole, come dimostrano le sue dichiarazioni sul caos dati. Ma tra averlo capito e attuarlo ce ne passa. Ma che fare dovrebbero chiederselo anche in Regione. Vale davvero la pena di continuare con queste barricate contro Roma? Affascinante come ogni idea retrò, ma davvero vogliamo tornare a parlare di secessione? Anni di relativa libertà sono stati positivi, ma quali prodotti hanno portato? Perché nella foga di dare sempre più libertà alle imprese sanitarie è stata smantellata una rete necessaria in casi di emergenza. Che fare? Smantelliamo una rete sanitaria ricchissima di eccellenze internazionali per un sistema pubblico più forte? Oppure cerchiamo di ricostruire le reti protettive per le quali paghiamo le tasse allo Stato? Quali che siano le soluzioni, il tema è sempre quello: che fare? Pare che non lo sappiano in Comune, in Regione e neppure a Roma. Tutti in teoria sono molto impegnati, ma sul fare siamo fermi. Il superbonus al 110 per cento è stato affossato grazie alla burocrazia, come altri provvedimenti per “fare le cose”. Il problema maggiore è rimasto sempre quello: mentre si discute di un personaggio politico o di un fatto di cronaca, non si fa. Milano grazie alla sua propensione al fare si è sempre salvata dal destino di gran parte d’Italia, ma se si procede in questa direzione la città e la regione rischiano di schiantarsi. Questo è il momento di fare, ma la classe dirigente dovrebbe avere in mente che fare. E al momento non sembra.