Ci occupiamo del Teatro?

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Ci occupiamo del Teatro? Perché al momento lo stanno facendo gli attori ed è un bene, ma occupando un teatro che è un male. Allora ci occupiamo del Teatro? La crisi come sempre è un’opportunità di cambiamento da sfruttare per i cuori coraggiosi e oggi ci vuole coraggio. Allora per non lasciare come sempre che la corda si continui a tirare, tanto vale tagliarla: cambiamo il sistema della cultura. Perché al momento i teatri come il Piccolo assorbono milioni di contributi pubblici per produrre contenuti artistici evidentemente non troppo di interesse, perché altrimenti non ne avrebbero bisogno. Non c’è nulla di male chiariamolo, ma come in altri campi i sistemi nati con buone intenzioni, si sono incancreniti generando distorsioni. La cultura deve essere alla portata di tutti, ma ciò non vuol dire che tutti i cittadini siano obbligati a pagare le tasse per sostenere “professionisti della cultura”. Intendiamo cioè quelli che sono grandi in Italia grazie a una serie di consolidate amicizie che gli garantiscono posti ben pagati dai soldi pubblici, ma che fuori dai confini potrebbero giusto lavorare nel teatro della parrocchia. Oggi possiamo cambiare questo sistema. Potremmo ripensare la logica dei luoghi di cultura a partire proprio dal Teatro: la lirica è uno dei pochi campi culturali in cui Italiano si può ancora scrivere maiuscolo e il teatro può essere cuore della società come lo è per le civiltà mediterranee da migliaia di anni. Ad Atene nei teatri si decidevano le sorti dei personaggi più in vista, si votava. Oggi andiamo a vedere spettacoli spesso…vogliamo dire “non capiti dalla maggioranza”? Se ci occupiamo del Teatro ora, pensandolo non come un lusso necessario, ma come un nuovo centro pulsante del pensiero, forse non avremmo nemmeno bisogno di pagare milioni per godere dei frutti di un settore liberato dall’assistenzialismo pubblico. Le note di Verdi hanno aiutato a cacciare gli austriaci, le nuove opere libere potrebbero rilanciare l’Italia più di miliardi di mancette. Per Milano abbiamo già parlato di un’idea sul tema, ma speriamo che sia solo un sassolino che dà il via a una valanga.