30 Gennaio 2021

Fontana: Lombardia da zona gialla

“Da tre settimane la Lombardia ha i dati da zona gialla”: è quanto scrive su Facebook il presidente della Regione Attilio Fontana, auspicando che “dopo la settimana ingiustamente passata in zona rossa, oggi il Ministero possa prendere una decisione che tenga conto della reale situazione epidemiologica della nostra regione”. L’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza il 23 gennaio con cui la Lombardia è stata riclassificata da rossa ad arancione dura 15 giorni. Per passare prima in zona gialla servirebbe dunque un nuovo provvedimento ministeriale. Nel suo messaggio sui social, Fontana spiega che nella regione i “tassi di incidenza tra tamponi e positivi” sono “fortemente al di sotto della soglia d’allarme dei 250 casi su 100 mila abitanti”. Da qui l’augurio che il Ministero possa tener conto “della reale situazione epidemiologica” lombarda, “soprattutto – aggiunge – considerando che i ristori per commercianti e categorie, colpite da chiusure da parte del Governo, non arrivano e sono insufficienti”. ANSA

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Sardone (Lega): solo il 30% dei bambini rom di via Negrotto vanno a scuola

“Nel campo rom di via Negrotto, quello dove dal 2016 si è creato un buco di 30.000 euro per le utenze non pagate, i 20 minori presenti non vanno praticamente mai a scuola: i 12 delle elementari hanno una frequenza del 32%, gli 8 delle medie addirittura del 27%. Inoltre, attraverso il Celav, sono stati fatti appena 3 colloqui di orientamento che hanno prodotto due borse lavoro e un tirocinio. E se aggiungiamo anche la presenza di manomissioni sulla struttura e sui sottoservizi, oltre alla disarticolazione delle reti elettriche, idrauliche e antincendio predisposte dal Comune, il quadro è chiarissimo: l’integrazione rom tanto sbandierata dalla sinistra negli ultimi dieci anni è un autentico fallimento. La giunta Pisapia aveva promesso lo sgombero nel marzo 2016 mentre Sala in tempi non sospetti aveva dichiarato che l’esperienza dei campi nomadi era da superare: solo promesse al vento”. Lo rende noto Silvia Sardone, Europarlamentare e Consigliere Comunale della Lega in merito alla documentazione prodotta dalla Commissione Sicurezza del Municipio 8. “Sono stata in via Negrotto – continua la leghista – e ricevo spesso segnalazioni da parte dei residenti della zona in merito a feste con musica altissima, scoppio di fuochi d’artificio, roghi e degrado. All’interno del campo avevo trovato cataste di rame, ferro e biciclette smembrate, addirittura delle telecamere di videosorveglianza. Il fatto che nessuna famiglia di questo insediamento sia in lista d’attesa per collocamento per alternative residenziali è indice del fatto che i rom vogliono continuare a vivere sulle spalle della cittadinanza in un fortino inaccessibile, come se questo fosse un porto franco in cui non valgono le leggi dello Stato. Lo sgombero, così come per tutti gli altri campi, è l’unica strada percorribile”. Stefano Pavesi, consigliere leghista del Municipio 8, ha partecipato alla Commissione Sicurezza di Zona: “Parliamo del campo rom di cui fa parte la banda che assaltava i distributori di benzina coi kalashnikov, dove furono trovati arsenali di armi, dove un tassista è stato aggredito e derubato: insomma, un covo di illegalità dove non si pagano le bollette e non vengono mandati i figli a scuola. I percorsi di inserimento lavorativo sono pressoché inesistenti come dice lo stesso Municipio 8. Perché non chiuderlo? Anche la sinistra forse, dopo anni di inerzia e mancate promesse, comincia ad accorgersi della pericolosità di questo campo. Ora però servono i fatti – conclude la Sardone – il quartiere, ma anche tutta Milano, non meritano il buco nero di via Negrotto”.

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De Corato (FdI): terzo clochard morto in un mese

“Ancora un clochard deceduto, probabilmente, per il freddo ieri pomeriggio nella stazione di Porta Garibaldi a Milano. È il terzo senzatetto trovato privo di vita in un mese in città: il 28 dicembre un 76enne è stato trovato esanime in via Fratelli Zoia, in zona Quinto Cagnino, mentre il 2 gennaio un altro uomo, è stato trovato morto nel sottopassaggio ferroviario di via Ferri- viale Don Sturzo, sempre in zona Garibaldi. Dal Comune solo silenzio sul perchè queste persone preferiscano dormire all’addiaccio, nonostante le rigide temperature, piuttosto che nei centri predisposti da Palazzo Marino, nei quali rischiano di essere vittime di rapine e di violenze. Mi domando ancora una volta: quanti altri decessi dobbiamo aspettare prima che il sindaco Giuseppe Sala si decida a mettere in sicurezza i dormitori con Polizia Locale e Vigilantes?” Lo scrive in una nota il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Riccardo De Corato,  in merito al decesso avvenuto nel pomeriggio di ieri di un altro senzatetto nella Stazione di Porta Garibaldi. “Intanto, la 90/91 si è trasformata in un ricovero per senzatetto, immigrati e sbandati. Forse rientra nel “Piano freddo” del Comune di Milano? Ho infatti ricevuto una foto-segnalazione nella quale sono ritratti ben sei clochard accampati stanotte, con tanto di sacco a pelo, sui sedili di una delle linee più pericolose della città. Di conseguenza gli autisti devono fare da buttafuori. Come accaduto il 10 novembre u.s. quando il conducente della 91, arrivato al capolinea di via Isonzo, ha dovuto far scendere dal mezzo un immigrato che dormiva sdraiato a terra e che quando, finalmente, si è svegliato anziché scendere subito si è prima messo a mangiare. Non sempre però fila tutto liscio: il 30 ottobre scorso soccorritori e carabinieri intervenuti in via Isonzo per far scendere dalla 90 un rom che si era addormentato per terra a bordo del mezzo e non voleva essere disturbato, sono stati aggrediti”. “Dov’è Security Atm? Ripeto da tempo, e continuerò a farlo, che sulle linee più rischiose come la 90/91, specialmente negli orari serali/notturni, è necessario che Comune e Atm mettano subito un presidio fisso della Security o di Polizia Locale a tutela dei passeggeri e del personale dell’azienda”, conclude De Corato.

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Covid: 1900 nuovi casi rapporto al 5,5%

I nuovi casi di positività al coronavirus in Lombardia 1.900 di cui 121 ‘debolmente positivi’ a fronte di 34.156 (di cui 24.679 molecolari e 9.477 antigenici) tamponi effettuati per un rapporto del 5,5%. Si registrano 77 nuovi decessi. I nuovi guariti/dimessi da ieri sono 2.148 e le persone in terapia intensiva sono 379; 8 in più di ieri. I dati di oggi:  i tamponi effettuati: 34.156 (di cui 24.679 molecolari e 9.477 antigenici) totale complessivo: 5.601.457  i nuovi casi positivi: 1.900 (di cui 121 ‘debolmente positivi’)  i guariti/dimessi totale complessivo: 458.254 (+2.148), di cui 3.340 dimessi e 454.914 guariti  in terapia intensiva: 379 (+8)  i ricoverati non in terapia intensiva: 3.490 (-47)  i decessi, totale complessivo: 27.016 (+77) I nuovi casi per provincia: Milano: 531 di cui 212 a Milano città; Bergamo: 93; Brescia: 409; Como: 140; Cremona: 46; Lecco: 94; Lodi: 37; Mantova: 103; Monza e Brianza: 169; Pavia: 108; Sondrio: 50; Varese: 66.

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Una Torre Botanica e una serra nel ponte del nuovo Pirellino

Una nuova torre residenziale nell’”orizzonte di Porta Nuova” che ricorda, nella progettazione, il celebre Bosco Verticale. Dal cosiddetto ‘Pirellino’, l’edificio di via Pirelli 39 messo all’asta dal Comune e che nel marzo 2019 si era aggiudicato Coima Sgr, per un valore totale di 194 milioni di euro, nascerà una torre ‘impreziosita’ da  1.700 mq di vegetazione, distribuita sui piani in modo che le fioriture cambino i colori dell’edificio al variare delle stagioni, in grado di assorbire 14 tonnellate di Co2 e produrre 9 tonnellate di ossigeno l’anno, al pari di un bosco di 10 mila metri quadrati. Lo prevede il progetto degli studi DS+R (Diller Scofidio + Renfro) e Stefano Boeri Architetti che si sono aggiudicati il concorso internazionale lanciato da Coima per rigenerare lo storico edificio un tempo sede degli uffici comunali del settore Urbanistica. La riqualificazione del complesso immobiliare potrà essere sviluppata dopo l’ iter autorizzativo comunale, grazie al riconoscimento di Pirelli 39 come immobile dismesso da parte del Comune. La proposta DS+R e Stefano Boeri – che ha vinto il concorso a cui hanno partecipato 70 raggruppamenti con 359 Studi di architettura in rappresentanza di 15 Paesi – prevede un modello di utilizzo misto di spazi pubblici-residenziale-terziario attraverso il recupero della torre esistente, dell’edificio a ponte su Melchiorre Gioia e la realizzazione di una nuova torre. Secondo il progetto, l’edificio esistentee sarà ripensato mantenendone la prevalente destinazione terziaria.  Per quanto riguarda, invece, l’edificio a ponte: percepito oggi come un “muro” di separazione su via Melchiorre Gioia, sarà ripensato “svuotandolo e rendendolo leggero, pur mantenendone il segno architettonico di ponte a scavalco sulla strada e aggiornandolo nei contenuti come un nuovo “hub” a servizio della città, uno spazio  aperto per eventi, mostre ed esposizioni, con aree incontri e wellness dedicato ad essere un laboratorio sull’impatto climatico e ambientale, ed estensione della Biblioteca degli Alberi. Punto centrale della trasformazione dell’edificio sarà la green house, una vera e propria serra della biodiversità dove vivere un’esperienza immersiva, educativa, interattiva e innovativa tra svariate specie vegetali”. Infine, la torre residenziale ‘green’ con i suoi1.700 mq di vegetazione. Con 2.770 mq di pannelli fotovoltaici la torre sarà in grado di autoprodurre il 65% del proprio fabbisogno energetico. L’edificio prevede parti strutturali in legno che ne diminuiranno il carbon footprint, tra cui 1.800 metri cubi di legno dei pavimenti che consentiranno di risparmiare fino a 3.600 tonnellate di biossido di carbonio nelle fasi di costruzione. Nel complesso il progetto genererà 5mila posti di lavoro per fasi progettuali, costruttive e di gestione e 500 milioni di Valore aggiunto Generato (contributo diretto, indiretto e indotto dell’attività economica svolta).

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Nonostante lockdown Milano soffoca

Nonostante i mesi di lockdown e la diffusione dello smart working, nel 2020 “a Roma e Milano è stato superato quello che sarà il nuovo valore medio annuale suggerito dall’Oms per il biossido di azoto (NO2), ossia 20 microgrammi per metro cubo (μg/mc). Lo dice Legambiente nel report “Mal’aria di città 2021” che raccoglie anche il focus su “Roma e Milano Clean Cities”. In particolare, a Roma lo scorso anno il valore medio annuo di NO2 è stato di 34 μg/m3, mentre a Milano di 39 μg/m3. Legambiente ricorda, inoltre, che “le auto sono la fonte principale di inquinamento in città e che le emissioni fuorilegge delle vetture diesel continuano a causare un aumento della mortalità”, come è emerso anche da un recente studio che “si inquadra nella più ampia iniziativa transfrontaliera sull’inquinamento del traffico urbano Clean Air For Health la quale stima per la prima volta in assoluto la quota di inquinamento a Milano imputabile alle emissioni delle auto diesel che superano, nell’uso reale, i limiti fissati nelle prove di laboratorio alla commercializzazione”. In particolare, nel capoluogo lombardo sono proprio i veicoli diesel “Euro4” ed “Euro5” a provocare la maggior parte dell’inquinamento da NO2: circa il 30% nel corso del 2018. Per questo Legambiente chiede subito, come era stato previsto nell’accordo tra governo e regioni della pianura Padana, il blocco della circolazione dei diesel “Euro4” e della auto a benzina “Euro1” e al 2025 l’estensione del blocco totale annuale anche all’ “Euro5” diesel e così via. ANSA

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