Lettera aperta di un commerciante a Sala

Lettera aperta di un commerciante Milanese al Sindaco Sala. Uno dei nostri lettori ci ha inviato questa lettera e noi volentieri la pubblichiamo per rilanciare un tema caro a molti in Lombardia:

Caro Sindaco di Milano Beppe Sala,

Sono uno dei tantissimi commercianti milanesi che da oltre 20 giorni non può aprire la propria attività causa coronavirus.

Anche io come tanti altri Milanesi sono costretto a fare la spesa nei grandi centri o nei supermercati, che oggi risultano gli unici luoghi affollati sia dentro che fuori le proprie mura, contrariamente a noi piccoli questi esercizi commerciali hanno di molto incrementato il loro fatturato.
Con questa missava vorrei che riflettesse e considerasse la nostra condizione di inattività: siamo delle piccole attività che quotidianamente affrontano molte spese, affitto, luce, gas, spese correnti, anticipo Iva, tasse e imposte comunali.
Proprio riguardo le imposte comunali, quali la tassa della raccolta rifiuti, la tassa sul suolo pubblico, sulle insegne e altro, si pensava che invece di posticipare il pagamento al mese di settembre, Lei potesse annullare il pagamento delle imposte comunali dovute per il 2020.

Un piccolo grande gesto, ma un importante segnale di rispetto, di riconoscenza, e di grande sensibilità verso chi come noi lavora, produce e garantisce quotidiamente i servizi, per rendere sempre più grande la nostra Milano.

Signor Sindaco, oltre alle promesse e alle solidarietà sentimentali, noi piccoli commercianti abbiamo bisogno di aiuti concreti.

Sperando nella Sua comprensione, Le auguriamo un buon lavoro di ricostruzione.

Cordialità

Un piccolo commerciante Milanese.