30 Aprile 2021

Rallentano Doge e Bitcoin, vola Ethereum

Rallentano Doge e Bitcoin, vola Ethereum. Sembravano infatti tutti lanciati verso nuovi grandissimi record, invece il Bitcoin viaggia intorno ai 44mila euro, mentre l’Ethereum sta continuando come di consueto una corsa meno impetuosa nei numeri ma all’apparenza più stabile. Il Doge invece dopo essere arrivato poco oltre gli 0,25 euro pare aver invertito la tendenza a salire pur se sempre con zero virgola zero, quindi all’apparenza meno impetuoso.  

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Ciao Sergio!

Ciao Sergio! “Oggi voglio parlare di Sergio Ramelli, un ragazzo con i capelli lunghi che fu aggredito a Milano la mattina del 13 marzo del 1975 a colpi di chiave inglese e morì il 29 di aprile (…) Sergio (…) ha idee di destra e non le nasconde. Non è, racconta chi lo ha conosciuto, un fanatico. (…) è capitato in una scuola dove le sue idee non sono tollerate. Tutto comincia con un compito in classe. Il professore chiede ai ragazzi di descrivere un episodio che li abbia impressionati. E Sergio scrive un tema sul primo assassinio delle Brigate Rosse, quello compiuto a Padova nel 1974, in cui dei terroristi erano entrati in una sede del Msi e avevano ucciso a freddo Graziano Giralucci e Giuseppe Mazzola. Quel tema fu l’inizio della sua fine. (…) i membri del collettivo politico di Avanguardia Operaia affissero i fogli di carta protocollo al muro sottolineandone le frasi e commentandolo con la scritta: «Ecco il tema di un fascista». (…) La giornata più drammatica, nel corso della lunga persecuzione che prepara il delitto, è quella del 3 febbraio 1975. Dopo molte discussioni, papà e mamma Ramelli hanno deciso di imporre al figlio di abbandonare il Molinari (…)e quella mattina Sergio entra a scuola accompagnato dal padre per sbrigare le necessarie pratiche burocratiche. Purtroppo li stanno aspettando: nel corridoio della scuola padre e figlio sono aggrediti, picchiati e costretti a passare fra due file di studenti per un violento rituale di sottomissione. (…) sconcertante la testimonianza del professor Melitton, secondo cui la preside aggredì il padre e gli disse: “Ma non vede che lei e suo figlio siete un motivo di turbamento per la scuola?”». (…) Sergio Ramelli, con il suo Ciao e i suoi capelli lunghi, torna a casa, quel giorno di marzo del 1975. Lo aggrediscono in due, ma molti altri sono nei dintorni. Lo colpiscono con delle chiavi inglesi al capo, con violenza, ripetutamente. Nel libro di Giraudo e altri, pubblicato da Sperling, ‘Sergio Ramelli una storia che fa ancora paura’ è riportato un articolo de la Notte che descrive quei momenti: «Sergio Ramelli si è accasciato al suolo, ma gli aggressori, trasformando il pestaggio in vero linciaggio hanno continuato a infierire, mentre il volto si copriva di sangue, che usciva abbondantemente da una ferita al capo». Morirà dopo 47 giorni di agonia. I responsabili sono dei giovani del servizio d’ordine di Avanguardia Operaia. Poco dopo, non turbato dagli accadimenti, lo stesso commando diede fuoco a un bar «di destra» bruciandolo e rendendo invalido un ragazzo.” L’odio è una patologia. estratto da un testo di Walter Veltroni.

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Centinaia di persone al presidio per Ramelli

Centinaia di persone hanno partecipato al presidio in memoria di Sergio Ramelli, organizzato come ogni hanno in via Paladini, davanti al murales che lo ricorda. Durante la cerimonia, in cui erano rappresentae tutte le comunità militanti di destra, è stato chiamato tre volte il “presente” cui i partecipanti hanno risposto con un saluto al ragazzo assassinato. I manifestanti, oltre 800 persone secondo gli organizzatori, diverse centinaia per le Forze dell’Ordine, si sono trovati a partire dalle 18 in tre luoghi non distanti dal luogo del ferimento mortale ma, anche quest’anno, a causa della normativa Anti Covid, non hanno potuto raggiungerlo in corteo.  

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Cerimonia in memoria di Sergio Ramelli

Si è svolta ieri la cerimonia in memoria Sergio Ramelli (negli omonimi giardini in città Studi), militante 18enne dell’Msi aggredito il 13 marzo 1975 da un gruppo di Avanguardia operaia e morto il 29 aprile per le ferite riportate, cui ha partecipato il Sindaco Sala (anche quest’anno senza fascia tricolore) che ha deposto due corone di fiori e poi dichiarato “Io penso alle morti di Pedenovi, Ramelli e Calabresi: con tutti i limiti della nostra vita attuale e di questa società credo che siano momenti certamente migliori. I conflitti sociali che c’erano una volta erano più gravi. Il percorso di riconciliazione non sarà mai finito, però credo che del percorso sia stato fatto”, lo ha dichiarato il Sindaco Sala (anche quest’anno senza fascia tricolore) a margine della cerimonia. Presenti anche il vicesindaco e Assessore alla Sicurezza, Anna Scavuzzo, l’Assessore alla Mobilità Marco Granelli, il Senatore Ignazio la Russa (FdI), l’Onorevole Paola Frassinetti (FdI), l’Europarlamentare Carlo Fidanza (FdI), il Consigliere Regionale Riccardo De Corato (FdI), il Coordinatore Cittadino di Fratelli d’Italia Stefano Maullu, il Consigliere Comunale Andrea Mascaretti (FdI) e vari esponenti e militanti del centrodestra milanese.  “Questi giardini sono stati intitolati alla memoria di Ramelli dall’Amministrazione comunale. Avrei voluto vedere il Sindaco di Milano, Beppe Sala, partecipare a questa ricorrenza con la fascia tricolore a nome della città intera e non come un comune cittadino”, è stato è stato il commento alla scelta del Sindaco di di Riccardo De Corato, secondo cui “non indossarla ha sicuramente un valore politico. Non si spiega, altrimenti, perché in tutte le altre celebrazioni la indossi, al contrario di oggi”.

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Covid: tasso di positività stabile al 4.4%

Con 51.253 tamponi effettuati, sono 2.304 i nuovi positivi in Lombardia, con il tasso di positività stabile al 4.4% (ieri 4.2%). Continua il calo dei ricoveri sia in terapia intensiva (-18, 557) che negli altri reparti (-110, 3.597). I decessi sono 40 per un totale complessivo di 32.829 morti in regione dall’inizio della pandemia. I dati di ieri:  i tamponi effettuati: 51.253 (di cui 32.877 molecolari e 18.376 antigenici) totale complessivo: 9.421.651  i nuovi casi positivi: 2.304 (di cui 120 ‘debolmente positivi’)  i guariti/dimessi totale complessivo: 717.503 (+2.461), di cui 3.729 dimessi e 713.774 guariti  in terapia intensiva: 557 (-18)  i ricoverati non in terapia intensiva: 3.597 (-110)  i decessi, totale complessivo: 32.829 (+40) I nuovi casi per provincia: Milano: 651 di cui 242 a Milano città; Bergamo: 179; Brescia: 277; Como: 222; Cremona: 69; Lecco: 76; Lodi: 38; Mantova: 141; Monza e Brianza: 141; Pavia: 98; Sondrio: 39; Varese: 323.

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Controlli intensificati nel fine settimana

Saranno intensificati e allungati fin oltre l’orario di chiusura dei locali i controlli antiassembramento a Milano nel prossimo fine settimana, il primo in zona gialla dallo scorso febbraio. Controlli non tanto rigidi ma piuttosto, questa è la linea che è stata confermata ieri durante il comitato per l’ordine e la sicurezza presieduto dal prefetto Renato Saccone, basati sulla vicinanza alle persone e sul buon senso. In particolare ci sarà una presenza “significativa” di forze dell’ordine nelle zone della movida, dalla Darsena, alla Colonne di San Lorenzo, alla zona fra corso Como e corso Garibaldi, a Brera, senza dimenticare corso Sempione e piazza Duomo. La programmazione “imponente” decisa ieri prevede anche squadre di pronto impiego, assicureranno un intervento tempestivo nei casi di particolari assembramenti o tensioni per l’ordine pubblico. ANSA

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