30 Maggio 2019

La triste estate dello Scarioni

Una triste estate per il centro balneare Scarioni. La notizia in fondo era chiara per tutti, ma aspettavamo che qualcuno avesse il coraggio di dirlo ad alta voce. Ora è successo: “Ieri ho, abbiamo, ricevuto una brutta notizia. Molto probabilmente il Centro Balneare Scarioni non aprirà. Una doccia fredda, che forse non arriva inaspettata, ma che fa comunque molto male a chi, come me, è molto affezionato a quella piscina – ha scritto Stefano Indovino, capogruppo Pd in Consiglio municipale – È anni che cerco una soluzione per quel luogo, chiedendo chiarezza. O un investimento cospicuo del Comune e Milanosport o la ricerca di un privato interessato a rilanciare l’impianto”. Una ricerca che non ha dato frutti a quanto pare e che peserà su molti: sta arrivando un’ondata di caldo pesantissima e un centro in grado di accogliere centinaia di persone al giorno, persone che vivono nelle periferie, avrebbe rappresentato una boccata d’aria per i più sfortunati. Invece niente, si prospetta una triste estate per lo Scarioni. Difficile che il sindaco Sala se ne occupi o tiri fuori uno dei suoi conigli dal cappello. Serve un progetto serio e lungo e lui non ha tempo, nè tanto meno saprebbe dove trovare i soldi. Insomma crediamo onestamente che sia un problema al di sopra delle sue possibilità. Ci vorrebbe una predisposizione al lavoro anche per chi vive oltre i limiti del 20121 che Beppe non ha. A lui e al Pd in questi anni è interessato più chi era chic e possibilmente non povero. Quindi, temiamo, la triste estate dello Scarioni finirà solo quando la situazione sarà così compromessa da rendere necessario l’abbattimento della struttura, magari per gli ennesimi palazzoni.

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Ecco il super ristorante della pizza slow

Ecco il super ristorante della pizza slow. Mani in Pasta è un marchio che i milanesi hanno imparato a conoscere perché è stato uno dei concept più originali degli ultimi anni: nei loro ristoranti di via Padova e via Pisacane si può infatti comporre la propria pizza oltre che contare su un impasto di farine solo italiane. Ieri ha celebrato anche l’ultima sede, in viale Monza 256, un ristorante da 200 posti con alcune peculiarità importanti: per dipingere i muri è stato chiamato uno street artist perché come ha spiegato Andrea Villani,uno dei due ideatori del brand, “pensiamo di usare questi spazi anche per organizzare eventi legati all’arte”. Le sale sono ampie e il menu si è arricchito di un nuovo impasto stile classico Napoletano, che conferisce a questo impasto un cornicione ben alveolato e poco consistente, un tocco segreto che aggiunge la giusta croccantezza. Per ottenere gli impasti singoli per ogni pizza il processo dura giorni e giorni: lo scopo è creare una pizza leggera da digerire facilmente, che sia una tradizionale o una di quelle gourmet. Questa impostazione pone Mani in Pasta in netta controtendenza rispetto alla pizza fast food diventata main stream: da cibo veloce a cibo studiato e di qualità, un cambiamento di concept molto rilevante per uno degli alimenti tradizionali italiani. Inoltre Mani in Pasta ha aggiunto al menu due primi, pasta fresca trafilata al bronzo in due varianti, pomodorini freschi saltati in padella e una classica carbonara. La tipologia della pasta cambierà ogni giorno e si potrà scegliere tra mafalde, tortiglioni, maccheroni, solo per fare qualche esempio. Anche le collaborazioni sono di livello e meneghine: il nuovo ristorante ha infatti a disposizione una ricca selezione di birre del Birrificio Milano, un’altra eccellenza meneghina.

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Federalberghi, Bocca: un commissario UE per il turismo

“Siamo convinti che la richiesta che arriva da Hotrec sia quanto di più sostenibile in una prospettiva internazionale che dia centralità al comparto, cosa che la nostra Federazione chiede a gran voce da tempo. Si tratta di un obiettivo condiviso a livello europeo, per questo invitiamo il governo italiano a sostenere con forza questo appello, con la consapevolezza che tale impegno premierebbe il nostro Paese”.   Così Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, ha commentato la richiesta di istituire per la prossima Commissione Europea un Commissario per il turismo, lanciata da Hotrec in occasione della 78a Assemblea generale tenutasi a Helsinki.  A chiederlo con unanime enfasi sono state le 43 associazioni nazionali del mondo dell’ospitalità dei 31 paesi europei presenti all’incontro, condividendo la necessità che il turismo sia voce autorevole assieme alle altre materie: allo stato attuale esso non è infatti contenuto nel portfolio della Commissione Europea.

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Un milione di visitatori per Cantine Aperte

Moltissimi giovani, tanti stranieri, musica, arte e degustazioni enogastronomiche: il pubblico di Cantine Aperte si conferma interessato, social e composto da visitatori italiani e internazionali che approfittano dell’occasione per conoscere le eccellenze del territorio. Le previsioni avverse non hanno limitato il flusso costante di enoturisti, circa un milione, che hanno sfidato la pioggia per scoprire le oltre 800 Cantine Aperte associate al Movimento Turismo del Vino. Grande successo per le cene con il vignaiolo in Friuli Venezia Giulia e Umbria, in programma al sabato sera e andate sold out, che hanno confermato la volontà dei partecipanti a conoscere da vicino i protagonisti del mondo enologico. Per alcune cantine in Sardegna, Calabria, Sicilia, Campania e per una cantina della Lombardia l’appuntamento si ripete questo fine settimana. «Siamo felici della partecipazione e dell’entusiasmo degli enoturisti che hanno visitato le cantine e animato i nostri eventi» ha affermato il presidente di Movimento Turismo del Vino Italia Nicola D’Auria. «Questa edizione è stata una grande dimostrazione di affetto da parte del mondo dei winelovers, che nonostante la pioggia hanno contribuito a rendere speciali queste due giornate. Credo che una risposta del genere sia particolarmente importante quest’anno, dopo la firma del Decreto sull’Enoturismo che inizia finalmente a regolamentare un settore tanto importante per il nostro Paese. Ringrazio i produttori, i partner e tutti coloro che si sono spesi affinché l’evento riuscisse nel migliore dei modi» ha concluso D’Auria. Tra le regioni con più partecipazione ci sono state le Marche (75 cantine), il Friuli Venezia Giulia (68 cantine), il Veneto (73 cantine) e la Toscana (oltre 90 cantine). Molti gli appuntamenti che hanno unito l’intrattenimento e il viaggio con la degustazione: in Lombardia, nell’Oltrepò Pavese, una flotta di circa 20 vespe ha accompagnato gli enoturisti alla scoperta delle cantine. Il clima freddo ha permesso anche di organizzare degustazioni singolari, come la polentata che si è tenuta in Valtellina. In Friuli Venezia Giulia le oltre 30 000 presenze hanno superato quelle degli scorsi anni, con un sabato che ha visto la partecipazione di un pubblico competente, molto interessato anche agli abbinamenti tra vino e cibo che hanno esaltato la territorialità. Tra le 8 000 e le 10 000 persone, oltre le aspettative, si sono riversate nelle cantine del MTV Trentino Alto Adige, che tra gli altri appuntamenti ha organizzato sfilate di auto storiche e laboratori di pittura con il vino. Anche in Veneto, dove il meteo è stato più clemente, gli enoturisti sono stati migliaia. Un flusso continuo fin dal mattino che ha permesso alle aziende di concentrarsi sulla qualità dell’accoglienza. Tante le risposte anche all’iniziativa #CantineAperteMoments lanciata sui social. Stimolanti ed apprezzati i programmi tematici organizzati per raccontare l’evento insieme in chiave WineExperience anche attraverso contest specifici come quello dei soci vicentini. Una bella affluenza di giovani si è registrata nelle Marche, che hanno approfittato della possibilità di scoprire il territorio attraverso l’app Cantine Marche in Tour. In Umbria grande apprezzamento per “L’Evoluzione” della manifestazione, che quest’anno ha puntato sulla qualità dell’accoglienza e dell’offerta e sull’educazione al bere consapevole. Vino e cultura hanno fatto da filo conduttore nelle cantine di MTV Basilicata, che ha organizzato speciali itinerari tra le località di interesse storico. Il MTV Puglia ha accolto i partecipanti nelle cantine fino alla tarda serata di domenica con musica, concerti nelle bottaie, verticali di etichette storiche, minicorsi con sommelier professionisti, attività di approfondimento, connubi vino/arte, spettacoli e incontri con artigiani del gusto. Piena soddisfazione anche per MTV Abruzzo, MTV Molise, MTV Toscana, MTV Lazio, MTV Valle d’Aosta. Oltre al vino e agli abbinamenti gastronomici, diverse cantine in tutta Italia sono state animate da musica, concerti in vigna, e singolari esibizioni con strumenti musicali “non convenzionali” come botti e valigie. Grande successo anche per le passeggiate tra i filari, che hanno permesso di toccare con mano un mestiere affascinante come quello del produttore di vino. Tra le iniziative di beneficienza ricordiamo le collaborazioni con AIRC per l’Umbria e UNICEF per il Friuli Venezia Giulia, ai quali sono stati devoluti gli incassi delle vendite dei calici. Sui social sono state condivise oltre 4000 foto con l’hashtag #CantineAperte2019. L’elevato numero di partecipanti, inoltre, ha generato un importante ritorno economico per tutto l’indotto che gravita attorno a Cantine Aperte come le strutture ricettive e ristoranti. Cantine Aperte si dimostra un appuntamento imperdibile, capace di declinarsi in una grande varietà di proposte territoriali e di coinvolgere con appuntamenti sempre nuovi i turisti del vino. Cantine Aperte è un marchio di proprietà del Movimento Turismo del Vino, registrato e protetto giuridicamente per contrastarne qualunque abuso/imitazione e garantire ai consumatori qualità e professionalità nell’accoglienza, tratti distintivi delle cantine MTV. Partner istituzionali: Vinitaly, AEE Asosiacion, Enit Sponsor: RCR, Goldplast, Wineplan, Offerspans, Vinitaly Media partner: PleinAir, L’Eco della Stampa, Intravino, Food&Wine, Cucina&Vini, Italia a Tavola IL MOVIMENTO TURISMO DEL VINO. L’Associazione Movimento Turismo del Vino è un ente non profit ed annovera circa 900 fra le più prestigiose cantine d’Italia, selezionate sulla base di specifici requisiti, primo fra tutti quello della qualità dell’accoglienza enoturistica. Obiettivo dell’associazione è promuovere la cultura del vino attraverso le visite nei luoghi di produzione. Ai turisti del vino il Movimento vuole, da una parte, far conoscere più da vicino l’attività e i prodotti delle cantine aderenti, dall’altra, offrire un esempio di come si può fare impresa nel rispetto delle tradizioni, della salvaguardia dell’ambiente e dell’agricoltura di qualità.

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Aggredita perché legge “Mafia nigeriana”

L’episodio è stato denunciato dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Un’aggressione a una donna colpevole di avere in mano la copia di un libro scritto dalla stessa Meloni: “Botte, insulti, minacce: così un nigeriano ha pestato una donna italiana in metropolitana a Roma perché “colpevole” di leggere “Mafia Nigeriana”. Assurdo che il delinquente sia stato subito rilasciato. Solidarietà e auguri di pronta guarigione alla signora aggredita. Finora la mafia nigeriana ha potuto contare sull’omertà e sul silenzio dei media e della politica ma ora grazie a Fratelli d’Italia non è più così. Non daremo scampo a questi criminali e continueremo a batterci in ogni sede per fermare ogni mafia in Italia, compresa quella nigeriana che tanto imbarazza i buonisti”. Il tema, cuore di molti interventi della destra, è stato spesso ignorato o minimizzato da politici e media mainstream. Eppure è un fatto che le mafie africane abbiano avuto un ruolo fondamentale nel rialimentare il traffico di eroina e della prostituzione in Italia. Oltre che siano tra i principali attori della tratta dei migranti che sfruttano in molti casi.  

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