Approvata la legge regionale sulla vita indipendente

Epatiti pediatriche in Lombardia, Mammì (M5S): «Regione renda noto il proprio impegno, per evitare allarmismi»Approvata la legge regionale sulla vita indipendente. Oggi il Consiglio regionale ha approvato il progetto di legge sulle “Politiche di welfare sociale regionale per il riconoscimento del diritto alla vita indipendente e all’inclusione sociale di tutte le persone con disabilità”. Un’iniziativa amministrativa che partiva dal concetto di vita indipendente proposto e prescritto dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità che è molto diverso da come viene spesso inteso. Ancora oggi, anche in molti atti amministrativi, la “vita indipendente” viene spesso semplicemente intesa come possibilità di “andare a vivere da soli” e di gestire in autonomia i propri servizi di assistenza. La Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità chiede agli Stati di alzare lo sguardo e di raccogliere questa esperienza storica di vita indipendente e di renderla universale. Non porre attenzione unicamente ai luoghi, modi o tempi di vita ma garantire a tutte le persone con disabilità la possibilità di scegliere cosa fare della propria esistenza, assicurando loro la stessa libertà di scelta delle altre persone.
Dunque una visione diversa e più contemporanea dei diritti, dunque una proposta che di principio mi vede d’accordo.
Purtroppo lo stanziamento di 1 milione di euro è chiaramente insufficiente per raggiungere propositi così complessi come quelli che esprime questa proposta di legge. Devo allora sottolineare che questa proposta di legge va senza dubbio nella direzione giusta, ma mancano i soldi per renderla realistica e non è certamente un punto di arrivo per dare concrete risposte.
Un impegno che porteremo noi a termine nei prossimi cinque anni dopo aver chiuso la brutta parentesi delle Amministrazioni regionali leghiste.