Crisi politica: il gruppo del 2014 all’assalto del Parlamento

Crisi politica: il gruppo del 2014 all’assalto del Parlamento. Non paghi di aver già preso il controllo di fatto della nazione trent’anni fa, sembrano decisi a spazzare vie le ultime parvenze di un equilibrio tra poteri perso dopo gli anni Novanta del ‘900: per il nome di un nuovo primo ministro è spuntato quello di Marta Cartabia, presidente della Corte Costituzionale. Solo proporlo avrebbe sollevato qualche scandalo, ma dopo 7 anni di presidenza della Repubblica deligittimata vale tutto. Nel 2014 i giudici hanno ottenuto una prima grande vittoria: hanno dichiarato la legge elettorale incostituzionale, sancendo l’illeggittimità del Parlamento che con quella legge era stato eletto. Forse per evitare di sciogliersi, il Parlamento ha eletto Presidente della Repubblica proprio uno dei giudici che lo aveva dichiarato illeggittimo: Sergio Mattarella. Un uomo tra l’altro tendenzialmente di sinistra, meno di Napolitano, ma pur sempre avversario del centrodestra e dunque gradito al Partito democratico al governo. Per i giudici è stata una grande vittoria: come dichiarare squalificata la squadra avversaria e poi costringerla a giocare a patto che perda. Ma pare non siano sazi di questo svilimento della Presidenza (organo che si è ritrovato un presidente di fatto illeggettimo come il Parlamento che lo ha eletto) e adesso passano il nome della loro capa (e anch’essa nella corte del 2014) Cartabia ai giornali. E qualcuno già gioiva all’idea di avere finalmente un premier donna, ma in perfetto stile italiano è la donna sbagliata. Perché il gruppo del 2014 è già abbastanza potente così: annovera infatti nomi pesantissimi come Sabino Cassese, Paolo Maria Napolitano e Giuliano Amato. E comandano di fatto sulla nazione perché controllano sia la Corte Costituzionale che il Quirinale. Il Parlamento è l’ultima ridotta, perché ha legittimazione popolare, mentre i giudici parlano in nome del Popolo italiano senza averne ricevuto il mandato direttamente. Hanno seguito i corsi e concorsi, mentre anche l’ultimo dei politici ha preso il sostegno cittadino per cittadino. Il gruppo del 2014 dovrebbe evitare quest’ultimo sgarbo istituzionale: almeno un potere dello Stato deve essere eletto dai cittadini e libero da questo giro di giudici. Altrimenti dichiarino la fine della Repubblica. Perchè è questo il problema della crisi politica: il gruppo del 2014 all’assalto del Parlamento. Gli unici ad aver capito cosa sta succedendo pare siano Renzi, Salvini e Berlusconi. Perché il Pd se ha capito pensa che in fondo sono giudici di sinistra ed è appiattito sulla linea del Gruppo del 2014. Gli altri combattono dirattemente con “l’uomo dei caminetti” (che era Mattarella per chi non l’avesse capito). Ma il Gruppo del 2014 è forte e radicato. E il rischio che prenda anche il controllo del Parlamento per far eleggere un altro dei propri componenti come erede di Mattarella è altissimo.