Cultura e spettacoli

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La Generazione “SportAgers” alla 54^ edizione del Giffoni Film Festival

La Generazione “SportAgers” alla 54^ edizione del Giffoni Film Festival   Un nuovo mantra per un cambio di paradigma: dagli “ScreenAgers” agli “SportAgers”. Alla MasterClass si è affrontato il tema dello sport nella sua accezione più alta: il suo ruolo per la salvaguardia della salute e del benessere mentale delle nuove generazioni con importanti figure istituzionali, sportive ed esperti del mondo della salute. «Non c’è salute senza salute mentale.» (OMS)   In occasione della 54esima edizione del Giffoni Film Festival, Sabato 27 luglio si è tenuta la MasterClass «SportAgers: Sport, Giovani & Salute. Lo sport come strumento per la salvaguardia della salute e del benessere mentale dei giovani». L’iniziativa, presentata a “Giffoni Sport”, la nuova rassegna del Giffoni Film Festival nata quest’anno, è co-promossa da Giffoni Innovation Hub, – polo creativo e di innovazione nato con l’obiettivo di favorire il dialogo tra Gen-Z e aziende per promuovere nuove tecnologie e linguaggi – e, Havas Life Milan, parte di Havas Health, network del gruppo Havas dedicato alla consulenza e comunicazione integrata nel mondo Healthcare. L’evento, patrocinato dal Ministero della Salute e supportato dal Tavolo Tecnico per la Salute Mentale, ha offerto ai giovani un punto di vista multidisciplinare sul ruolo positivo dello sport nelle loro esperienze di crescita individuali e sociali, al fine di informare, sensibilizzare e creare consapevolezza sul disagio psicologico in età giovanile e su come prevenirlo. Dal confronto è emerso quanto lo sport rappresenti un’importante risorsa per la tutela del benessere e della salute mentale dei giovani. Nella MasterClass è stato coinvolto il mondo della salute, dello sport e delle Istituzioni in un dialogo aperto con una platea di giovani tra i 12 e 26 anni che hanno condiviso le loro riflessioni e domande nei confronti del disagio sociale e psicologico, che spesso non è legato ad una specifica patologia, ma può essere il risultato di molteplici concause, talvolta inascoltate. È emersa l’importanza di affrontare le determinanti psicosociali di disagio come la sofferenza emotiva, lo spaesamento, la confusione, la solitudine e l’insicurezza, emozioni e vulnerabilità dei giovani sulle quali il contributo dello sport può essere vitale per una prevenzione efficace e un sano sviluppo della personalità. La MasterClass “SportAgers”: Sport, Giovani & Salute, è stata promossa anche per dare vita ad un progetto in itinere capace di influenzare un nuovo mindset. Il neologismo “SportAgers” come sottolineato dal Prof. Alberto Siracusano, Coordinatore del Tavolo tecnico ministeriale per la Salute Mentale, è la rappresentazione di una nuova volontà che desidera alimentare comportamenti e scelte più consapevoli i cui effetti potrebbero lavorare direttamente e indirettamente sui fattori di rischio derivati anche dall’uso eccessivo delle tecnologie. Un nuovo mantra per un cambio di paradigma: dallo “ScreenAgers” allo “SportAgers”, da un tempo trascorso davanti allo schermo a fare “scrolling” ad uno spazio dove alimentare una rete di relazioni sociali anche attraverso movimento e sport. Da qui il bisogno emergente di creare cultura sul suo valore e sugli importanti benefici sulla salute fisica e mentale dei giovani, ma non solo. Secondo i dati OMS, nel mondo, il 10-20% di bambini e adolescenti soffrono di disturbi mentali e il 50% di tutte le malattie mentali inizia all’età di 14 anni, per diventare il 75% entro i 25 anni di età. Più di un adolescente su 7 tra i 10 e 19 anni convive con un disturbo mentale diagnosticato mentre un giovane su 5, tra i 15 e i 24, anni dichiara di sentirsi spesso depresso o di avere poco interesse nello svolgimento di attività, 46.000 adolescenti ogni anno si tolgono la vita, più di 1 ogni 11 minuti. A seguito della pandemia da COVID-19, i vari disturbi mentali, non solo l’ansia e la depressione, sono aumentati soprattutto nei giovani di oltre il 30%. La pandemia ha avuto un impatto significativo sulla salute mentale di bambini e adolescenti ma questa rappresenta solo la punta dell’iceberg e la psicopandemia adolescenziale, con le sue ricadute nei processi di crescita attuali, necessita di una sorveglianza accurata e di una presa di coscienza. Molti gli atleti e le atlete, campioni del mondo, ex azzurri/e, coach, che hanno contribuito come Ambassador: Elisa Di Francisca, Beppe Dossena, Daniele Garozzo, Lorenzo Marsaglia, Stefano Massari, Erika Morri, Vincenzo Santopadre, Alessandra Sensini, Antonio Vicino. Altri si stanno unendo a questa importante “call to action”. Speakers. Il programma, oltre alla presenza delle Istituzioni e del Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, ha visto la partecipazione di Ospiti e Opinion Leader di grande rilevanza. Tra gli speaker: Alberto Siracusano, Coordinatore del Tavolo tecnico ministeriale per la Salute mentale, Ministero della Salute; Beniamino Quintieri, Presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale S.p.A; Michele Sciscioli, Capo del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale; Giovanni Sacripante, Responsabile Nazionale Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale FIGC; Cinzia Niolu, Direttore Psichiatria e Psicologia Clinica Fondazione Policlinico Tor Vergata, Presidente Sezione Psichiatria dell’Adolescenza della Società Italiana di Psichiatria; Luigi Mazzone, Direttore della Scuola di Specializzazione in Neuropsichiatria Infantile dell’Università̀ degli Studi di Roma Tor Vergata; Giulio Corrivetti, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale ASL Salerno. Dichiarazioni «La MasterClass “SportAgers” è stato un momento significativo di confronto con i giovani, il mondo dello sport e gli esperti di salute.» – ha dichiarato Andrea Abodi, Ministro per lo Sport e i Giovani – «L’attività sportiva è un’importante difesa immunitaria sociale, essenziale per la salute. L’inserimento dello Sport in Costituzione assume questo significato con l’impegno di promuovere lo sport di tutti e per tutti sottolineandone il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico.» «L’esperienza diretta di sportivi e campioni olimpici ha un valore assoluto per sensibilizzare e creare consapevolezza sul disagio psichico.» – ha affermato il Professor Alberto Siracusano, Coordinatore del Tavolo tecnico ministeriale per la Salute Mentale – «Gli sportivi praticano lo sport “sotto” la loro pelle, cioè dentro sé stessi e possono realmente condividere cosa c’è di altro e di straordinario nell’attività sportiva. Oltre le competizioni, lo sport è uno strumento di strutturazione dell’equilibrio psicofisico, di rapporto con sé stessi, di crescita e consolidamento del sé. È un allenamento alla vita e alle sue curve. Una consapevolezza che va il più possibile condivisa.» Beniamino Quintieri, Presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale S.p.A. ha spiegato che – «Il benessere psicologico di ragazze e ragazzi è un problema che riguarda l’intera

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Parte la MONDADIZZA MUSIC WEEK 2024

Parte la MONDADIZZA MUSIC WEEK 2024. “La Mondadizza Music Week nasce dall’idea di unire talento e territorio attraverso una sfida di contenuti che si basa sulla qualità delle idee e sull’innovazione. L’obiettivo è duplice. Da un lato promuovere e sostenere i giovani musicisti di talento, come avviene nella ‘cantera’ delle squadre di calcio, dall’altro far scoprire o riscoprire un territorio montano straordinario come l’Alta Valtellina. È questo il percorso su cui si sta muovendo con successo da ormai sei anni la Mondadizza Music Week che è una bellissima opportunità culturale, ma è anche una preziosa occasione per riappropriarsi di un territorio e per sentirsi comunità” afferma il Presidente del Consiglio Regionale Federico Romani. La MMW unisce arte, talento, comunità locale e turisti: crea opportunità di crescita per i musicisti, diffonde la musica attraverso programmi coinvolgenti, valorizza il territorio, richiama la partecipazione attiva della comunità favorendo il rilancio della frazione sondalina. L’importanza della MMW risiede proprio nell’attenzione alla comunità, al territorio, al pubblico più decentrato e ai ragazzi, attraverso il coinvolgimento di giovani professionisti del mondo della musica. Il territorio sondalino si anima grazie alla musica, un connubio tra arte, storia, tradizione e paesaggio, in un’ottica di turismo sostenibile grazie alla cultura. “Musica e Territorio hanno un legame intimo e antico: i suoni della natura sono essi stessi musica, gli strumenti musicali nascono dal legno e da parti di animali, la natura ha ispirato i compositori di ogni secolo. Uomo e natura sono profondamente interconnessi e fanno parte di un delicato ecosistema del quale spesso ci si dimentica” aggiunge Eleonora Volpato, coordinatrice della MMW. MMW. Giovani musicisti e tutor di eccezione L’edizione 2024 prevede la presenza di giovani musicisti e di tutor di eccezione. I giovani sono tutti under 25 dall’indiscusso talento che prepareranno i programmi musicali con la supervisione del pianista Ramin Bahrami e del soprano Ivanna Speranza, due artisti di grande spessore internazionale. Vi sarà anche un focus su una grande artista legata al territorio valtellinese: la violinista Teresina Tua Quadrio, straordinaria musicista, antesignana delle concertiste di oggi, prima artista italiana a effettuare all’inizio del XX° secolo una tournée negli USA. “La Mondadizza Music Week è una boccata d’ossigeno in un mondo attraversato da crisi e conflitti – ha sottolineato il Consigliere regionale Carlo Borghetti che ha sostenuto l’iniziativa. Dopo sei anni, è diventata una tradizione che, attraverso una proposta musicale di qualità sempre maggiore, sostiene i giovani talenti della musica classica e valorizza un territorio che purtroppo, come molte aree interne della nostra regione, rischia di spopolarsi. La MMW dimostra che anche la musica può essere uno strumento per ridare vita a un territorio che è un contenitore di storie e un fondamento di identità di un’intera comunità”. Incontri con la comunità Il dialogo con gli spettatori è importante, per questo sono previsti incontri con la comunità e spiegazioni e guide all’ascolto a cura di Enrica Ciccarelli e di Eleonora Volpato, responsabili e curatrici della parte artistica. “La musica ha il potere di rivitalizzare l’animo umano, favorire la condivisione, far vibrare di energia, far ascoltare il suono della felicità. Grazie a Mondadizza e ai suoi entusiasti abitanti, ai volontari e a tutti coloro che rendono possibile la Mondadizza Music Week 2024” dice Enrica Ciccarelli, Presidente della Società dei Concerti. Programma della Mondadizza Music Week . 4 concerti serali presso la Chiesa Parrocchiale di Mondadizza A INGRESSO LIBERO . 2 performances open air: una a Cà de la Piera nel vecchio borgo di Santa Marta che rientra anche nel Festival Italiano diffuso Musica con Vista, e un saluto conclusivo il 4 agosto ai piedi dei Monti Serottini con una classical jam session. È previsto il servizio navetta da Sondalo per i trasferimenti del pubblico ai concerti. La Fondazione La Società dei Concerti nasce nel 1983 da un’intuizione di Antonio Mormone, imprenditore napoletano, milanese di adozione, che decide di mettere le proprie doti imprenditoriali al servizio della cultura. La Fondazione opera nella profonda convinzione che la grande tradizione musicale sia uno strumento formidabile per esprimere e tutelare i valori più alti dell’animo umano e dell’intelligenza creativa. Per questo si propone di renderla un bene condiviso e alla portata di un pubblico sempre più vasto. I protagonisti del laboratorio musicale Mondadizza Music Week 2024 I Pianisti (in ordine alfabetico) RAMIN BAHRAMI SEBSTIANO BENZING ALESSANDRO GIAMMARUSTI EMMA GUERCIO La violinista SOFIA CATALANO Il violoncellista CLEMENTE ZINGARIELLO Le arpiste MIRIAM PIPITONE MARGHERITA SPICCI Le flautiste FRANCESCA MAIELLA FRANCESCA RAINOLTER I cantanti (in ordine alfabetico) MICHELA DAL POZZO FREDERIC JOCHUM FRANCESCA MAIELLA IVANNA SPERANZA

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Mancò la fortuna, non il valore!

Mancò la fortuna, non il valore! Un’idea della ferocia e dell’importanza di questa battaglia. La storia della battaglia di Tel El Alamein, un episodio fondamentale della Seconda Guerra Mondiale che ha avuto un impatto enorme sul corso degli eventi a venire. Questa battaglia ha visto scontrarsi il genio militare di Erwin Rommel, comandante delle forze dell’Asse, e le abilità organizzative e logistiche degli Alleati. Il risultato è stato un misto di strategia e coraggio che ha cambiato le sorti della guerra nel Nord Africa. Le forze in campo Da una parte, le forze dell’Asse erano guidate dal maresciallo tedesco Erwin Rommel, il leggendario “Volpe del Deserto”, che aveva sotto il suo comando l’armata italo-tedesca di circa 100.000 uomini. Dall’altra, gli Alleati, con una forza di circa 330.000 soldati, tra britannici, australiani, neozelandesi e sudafricani, supportati da una superiorità aerea e navale schiacciante. La battaglia La battaglia ebbe inizio il 23 ottobre 1942, quando le forze dell’Asse lanciarono un attacco a sorpresa contro le posizioni degli Alleati a Tel El Alamein, in Egitto. L’offensiva fu un successo iniziale, con le forze di Rommel che riuscirono a sfondare le linee nemiche e a spingersi in profondità nel territorio nemico. Tuttavia, la superiorità numerica e di risorse degli Alleati alla fine si rivelò decisiva. Le forze dell’Asse, nonostante la loro accanita resistenza, furono gradualmente respinte. La battaglia divenne una guerra di logoramento, con entrambi gli eserciti che subivano pesanti perdite. Ma gli Alleati avevano una riserva strategica, l’operazione “Supercharge”, che coinvolgeva un attacco notturno a tenaglia che colse di sorpresa le forze dell’Asse. Il 4 novembre 1942, gli Alleati ottennero una vittoria decisiva. Le forze dell’Asse furono sconfitte e si ritirarono verso ovest, ponendo fine alla loro avanzata in Egitto. Questa battaglia dimostrò che la macchina da guerra tedesca poteva essere sconfitta e fu un importante boost per il morale degli Alleati in tutto il mondo. Le conseguenze Le conseguenze di Tel El Alamein furono di vasta portata. La vittoria degli Alleati fermò l’avanzata delle forze dell’Asse in Nord Africa e fu un passo fondamentale per la successiva invasione dell’Italia e lo sbarco in Normandia. La reputazione di invincibilità della Germania nazista ne uscì gravemente compromessa, mentre la fiducia degli Alleati nella propria superiorità militare crebbe significativamente. La battaglia di Tel El Alamein resta un esempio di determinazione e coraggio di entrambi gli eserciti. Nonostante la superiorità numerica e di risorse degli Alleati, le forze dell’Asse guidate da Rommel dimostrarono un’abile strategia e un’incredibile resistenza. Alla fine, fu forse la fortuna a mancare alle forze dell’Asse, ma sicuramente non il valore dei loro soldati. Massimo Blandini

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Emergenza Educativa: Scuola, Famiglia, Comunità. Percorsi e Proposte

Il convegno si è tenuto con successo lunedì 8 aprile presso l’Aula Magna dell’Istituto Comprensivo Statale Milano Spiga. L’evento ha visto una notevole partecipazione di giovani, i quali hanno animato la sessione con domande pertinenti, evidenziando l’importanza del loro ruolo attivo nel dibattito educativo e sollevando parecchie riflessioni e spunti da parte dei relatori. Promosso dal Comitato MI’impegno, in collaborazione con Women Care Association e “Rinascita educativa”, il simposio ha accolto esperti del settore educativo e sociale, tra cui Angelo Lucio Rossi e don Claudio Burgio, che hanno condiviso le loro esperienze positive di comunità educanti, tra le proposte di maggior rilievo: Sinergia Scuola-Giovani-Adulti attraverso la presentazione di strategie operative per una collaborazione efficace tra scuola, giovani e adulti. Ecosistema Educativo, con l’obiettivo di creare un ambiente in cui scuole, famiglie e istituzioni lavorino insieme per lo sviluppo di comunità inclusive. Patto Educativo, realizzando un accordo solidale e intergenerazionale, con intenti concreti e azioni misurabili per rafforzare il tessuto sociale e culturale educativo. Don Claudio Burgio figura di spicco nel campo dell’educazione e dell’integrazione sociale, ha raccontato, emozionando il pubblico in aula, la sua esperienza con i giovani delle comunità Kayrós, una vita al sostegno dei giovani meno fortunati e alla promozione di percorsi educativi inclusivi perché come dal titolo del suo libro “Non esistono ragazzi cattivi”. Mentre Rossi ha contribuito al dibattito con proposte innovative e riflessioni sulla funzione educativa della scuola; invitando a considerare la scuola non solo come un fabbricato, ma soprattutto come una comunità viva e promuovendo il concetto di “Scuole Aperte” come spazi di dialogo, in contrapposizione a una visione chiusa e staccata dell’istituzione scolastica. Famosa la citazione dell’architetto Renzo Piano che menziona la scuola come parte integrante del “rammendo del tessuto urbano” a conferma dell’importanza d’integrazione. Nelle conclusioni Carmelo Ferraro, Presidente del Comitato Mi’impegno, ha sottolineato l’urgenza di risposte rapide e solidali nell’educazione, un obiettivo che coinvolge scuole, famiglie e comunità. Ha inoltre ribadito l’impegno e le responsabilità dell’istituzione a creare una società più equa e informata attraverso percorsi innovativi,interventi efficaci, formazione e risorse. Ognuno di noi, quindi, può fare la differenza, sia con azioni piccole sia grandi, per costruire un futuro migliore e più equo per tutti i giovani. Ognuno fa necessariamente parte della comunità educante per la quale la responsabilità non demandabile a nessuno, e tanto meno alla scuola, che non può essere lasciata da sola.

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Fortunato Ortombina nuovo sovrintendente della Scala

Fortunato Ortombina, attuale guida della Fenice di Venezia,sarà il nuovo sovrintendente della Scala. Lo ha annunciato il sindaco di Milano Giuseppe Sala dopo il cda che ha votato la nomina. Ortombina sarà sovrintendente designato dal primo settembre di quest’anno. L’attuale sovrintendente Dominique Meyer resterà in carica fino al primo agosto 2025. Rimarrà in carica fino al 2026 il direttore musicale Riccardo Chailly, quando è previsto l’arrivo di Daniele Gatti. Nato a Mantova il 10 maggio 1960, diplomato al conservatorio di Parma, un lungo curriculum come professore d’orchestra corista, ma anche studioso (ha fra l’altro lavorato all’istituto nazionale di Studi Verdiani) Ortombina ha già lavorato alla Scala dal 2003 al 2007 come coordinatore artistico. In quell’anno ha lasciato Milano per diventare direttore artistico della Fenice dove dal 2017 è stato anche nominato sovrintendente. Sarà lui a dover decidere se alla Scala vorrà avvalersi di un direttore artistico e di un direttore generale, figura che Meyer ha cancellato dopo il pensionamento della storica direttrice Maria Di Freda. “Fino a che c’è Meyer la struttura organizzativa non cambia di una virgola” ha spiegato Sala aggiungendo di aver comunque consigliato ad Ortombina di ripristinare la figura del direttore “e mi sembra ci sia la sua disponibilità”. “Abbiamo fatto tutto per il bene della Scala, per la dignità e la correttezza”: il sindaco di Milano Giuseppe Sala lo ha sottolineato nella conferenza stampa in cui ha annunciato che il contratto dell’attuale sovrintendente Dominique Meyer sarà prolungato dal 28 febbraio 2025 al 1 agosto, dunque a pochi giorni del suo settantesimo compleanno, e che dal primo settembre di quest’anno Fortunato Ortombina sarà sovrintendente designato. Si chiude così una vicenda andata avanti mesi con una serie di colpi di scena. Tutti i protagonisti, ha assicurato Sala, hanno come primo obiettivo ‘il bene del teatro”. “Finalmente è arrivata la decisione” ha sintetizzato Sala all’inizio della conferenza stampa. Ha spiegato che nell’ultima riunione del cda “tutti i consiglieri all’unanimità” si sono trovati d’accordo a nominare Ortombina come sovrintendente designato e “al contempo hanno espresso la volontà di riconoscere un’estensione del contratto” a Meyer per “una serie di motivi: il riconoscimento del lavoro svolto e un motivo pragmatico, cioè per permettergli di chiudere il bilancio 2024 e portare avanti parte della programmazione del 2025”. Ora è stata decisa una proroga di Meyer di cinque mesi (che dovrà essere ratificata dal nuovo cda visto che questo scadrà febbraio). Proroga che il manager francese al momento non ha accettato preferendo prendersi qualche giorno per scegliere. Decisa è invece la proroga di Riccardo Chailly che resterà fino a metà 2026. In pratica dirigerà la prima del 7 dicembre 2024 con La forza del destino, la prima del 2025 con Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk di Sostakovic e una seconda opera nel periodo di Pasqua prima di passare il testimone a Gatti, su cui c’è già una intesa anche se formalmente dovrà essere Ortombina a proporne la nomina a direttore musicale. “Io sono esecutore della volontà del consiglio” ha tenuto a sottolineare Sala ringraziando tutte le persone coinvolte che hanno “dimostrato voglia di collaborare”. ANSA

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“Estate al Castello”, sul palco concerti e spettacoli fino all’8 settembre

Partirà il 21 giugno la nuova stagione di “Estate al Castello”, la rassegna di spettacoli live promossa e coordinata dal Comune di Milano nell’ambito del palinsesto “Milano è Viva”, anche quest’anno sul palco del Cortile delle Armi del Castello Sforzesco con 71 spettacoli live, dal 21 giugno all’8 settembre. Con diversi appuntamenti gratuiti e molti a prezzo calmierato (con ingresso inferiore o uguale a 15 euro), la rassegna anche quest’anno può contare su una platea di 2300 posti, che ha permesso di inserire in programma nomi di grande prestigio e richiamo dal mondo musicale italiano e internazionale come Ariete, Venerus, Margherita Vicario, Calexico, The Cinematic Orchestra, Tullio De Piscopo, Yves Tumor, Marlene Kuntz, Dente, Daniele Silvestri e Cristina Donà ma anche dal mondo della divulgazione scientifica, narrativa e comica come Mario Calabresi, Massimo Recalcati, Alessandro Bergonzoni, Arianna Porcelli Sofanov. Anche in questa edizione, “Estate al Castello” unisce in un unico calendario diverse arti performative: la musica, il teatro, la narrazione, la club culture, la danza. La rassegna, programmata quest’anno sotto la direzione artistica di Giulia Cavaliere, si aprirà il prossimo 21 giugno in occasione della Festa Internazionale della Musica con il concerto di Ariete, classe 2002 e straordinaria rivelazione sanremese del 2023 con un passato nella discografia indipendente, voce innovatrice nel panorama della musica d’autore italiana. A chiudere, in una due giorni firmata ARCI, ci saranno invece Cristina Donà e Margherita Vicario, due cantautrici di alto profilo, la prima con alle spalle una lunga storia artistica e la seconda vera e propria rivelazione degli ultimi anni, proprio in queste settimane nelle sale italiane come regista e autrice del film “Gloria!”. Oltre alla musica, che ritrova anche realtà nate in città come il CPM di Franco Mussida, anche il teatro avrà grande spazio in rassegna: dai grandi teatri cittadini – come il Piccolo Teatro d’Europa, il Teatro Franco Parenti e il Teatro Carcano – fino alle tante realtà teatrali più piccole e militanti che rendono vivo quotidianamente il tessuto culturale milanese, tra cui: Manifatture Teatrali Milanesi, Compagnia Corrado D’Elia, PACTA arsenale dei teatri, Spazio Tertulliano e Atir. Accanto a queste, alcune proposte ibride, tra teatro e performance, come DRAMA, il queer cabaret più grande d’Italia, che prenderà vita al Castello Sforzesco nel weekend del Pride, il 30 giugno; oltre a numerosi talk e spazi di divulgazione con protagonisti d’eccellenza, da Mario Calabresi a Massimo Recalcati. Una precisa volontà dell’Amministrazione nella creazione del palinsesto è stata sin dal principio quella di dare spazio a realtà sociali e culturali diverse: sul palco del Castello Sforzesco ci saranno anche due spettacoli organizzati dagli operatori Opera Liquida e Le Crisalidi, che vedranno come protagonisti in scena detenuti ed ex detenuti; e poi spettacoli di danza e quelli pensati per i più piccoli, fino alle serate organizzate da un’importante realtà cittadina come Santeria – che la notte di Ferragosto darà vita al Gran Ballo di Mezza Estate in pieno stile Balera dell’Ortica al centro del Castello. Non mancheranno dj set con protagonisti di rilievo tra cui Mike Joyce degli Smiths, Venerus e Max Cooper. All’interno della rassegna troveranno inoltre spazio due veri e proprio micro-festival: due serate, il 26 e il 27 giugno, organizzate dal Festival della Bellezza e le due serate finali organizzate da ARCI. A breve sarà disponibile il programma completo su https://www.yesmilano.it/eventi/tutti-gli-eventi/milano-e-viva-estate-al-castello

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