Economia e Diritto

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Scende Bitcoin, salgono Atom, Ada e Zil

Scende Bitcoin, salgono Atom, Ada e Zil. Come anticipato ieri, prosegue il momento di stabilizzazione del Bitcoin dopo l’ultima corsa che l’aveva portato fino ai 51mila euro, ora galleggia intorno ai 46/47mila. Mentre altre crypto come Atom, Zil e Ada mostrano segni positivi. Anche Doge segue la sua strada in salita nonostante lo stop del Bitcoin. Anche se di una frazione di centesimi continua a salire. Quindi potrebbe essere il segno che non ha ancora rallentato o che il Bitcoin sta per ripartire.

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Settimana della legalità al Pirellone

In occasione della Giornata regionale in memoria delle vittime di mafia, istituita con la legge regionale n.17 del 24 giugno 2015 e che cade ogni anno il 21 marzo primo giorno di primavera, è stata presentata oggi presso il Consiglio regionale della Lombardia la mostra “Lenzuoliamo Milano”. Il titolo prende il nome dal “lenzuolo bianco”, divenuto simbolo della lotta alla mafia e utilizzato dai cittadini palermitani dopo le drammatiche stragi del 1992, quando la società civile del capoluogo siciliano ne aveva promosso l’esposizione simbolica ai balconi come segno di indignazione, dolore e protesta contro la mafia. “Giornate come queste – ha detto il presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi – costituiscono un significativo momento di riflessione per spingere ciascuno di noi ad impegnarsi per una società migliore. La mostra non vuole essere solo una mera testimonianza del passato, ma un punto di partenza per continuare a costruire una memoria comune a beneficio delle generazioni future, affinché siano coraggiose e si rendano portatrici di verità e giustizia. È ai giovani che consegniamo la memoria di quello che è stato, affidando l’impegno e il compito di dare vita a una società più giusta e rispettosa delle regole, dove le mafie non devono trovare spazio”. Alla presentazione della mostra è intervenuta anche la referente della “Associazione Libera” di Milano Lucilla Andreucci che ha sottolineato come “la mafia si combatte con una società che riconosce i diritti, che si fida dello Stato. Il ricordo delle vittime, donne, uomini e bambini, deve smuovere le nostre coscienze e queste iniziative servono a far sentire la nostra voce facendoci ispirare dal coraggio”. Il Presidente della Giunta regionale Attilio Fontana ha infine ricordato come le istituzioni “debbano sempre dare segnali forti contro quella parte di società che non rispetta le regole”. Nel foyer al piano terra di Palazzo Pirelli, grazie alla collaborazione e disponibilità di Libera, sono state appese una quarantina di lenzuola colorate, realizzate dagli studenti delle scuole lombarde, ma anche da associazioni e cooperative, che offrono occasione di riflessione e approfondimento per ricordare le vittime innocenti di mafia. Le lenzuola resteranno esposte fino al 21 marzo e l’iniziativa, che inaugura la “Settimana della legalità” in Lombardia, precede e anticipa l’evento di commemorazione che si terrà venerdì 19 marzo in diretta streaming, promosso dalla Commissione speciale Antimafia e dedicato quest’anno ai sacerdoti vittime delle mafie. L’evento, coordinato dalla giornalista di Avvenire Lucia Capuzzi, vedrà la partecipazione da remoto, oltre che della Presidente della Commissione Monica Forte e dei rappresentanti dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, anche degli Assessori regionali Fabrizio Sala, Riccardo De Corato e Melania Rizzoli, di Don Virginio Colmegna (Fondazione Casa della Carità di Milano), Don Massimo Mapelli (Caritas Ambrosiana) e Don Giacomo Panizza (Comunità Progetto Sud di Lamezia Terme).

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Torna il progetto di edilizia etica ColorAid

È partita la quinta edizione di ColorAid, il progetto di edilizia etica promosso dalle testate specializzate Radio Colore e Colore & Hobby, che attraverso il colore unisce le aziende del settore edile in azioni di riqualificazione di strutture utili alla comunità. Come ogni anno, ColorAid si mette al servizio del sociale e regala alla collettività un nuovo volto ad una struttura che è casa per chi non ce l’ha. Per questa edizione è stato individuato il mini hub di viale Ortles, non distante da Casa Jannacci: cinque grandi appartamenti di proprietà comunale riservati all’accoglienza temporanea di famiglie con minori in difficoltà che, grazie anche al coinvolgimento degli studenti del liceo scientifico Alessandro Volta, entro il fine settimana verranno risistemati, riqualificati e riprogettati dal punto di vista cromatico. I lavori riguarderanno anche il vano scale, le porzioni di facciate più ammalorate e le parti comuni dello stabile. “Il progetto è un laboratorio artistico e insieme civico – dicono la vicesindaco Anna Scavuzzo e l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti – di grande valore educativo e sociale anche per la preziosa partecipazione degli studenti, con l’obiettivo comune di portare colore e calore in luoghi dedicati a famiglie in grave difficoltà. È importante che queste persone possano vivere in abitazioni confortevoli, abbellite anche con l’impegno solidale di ColorAid”. Nelle passate edizioni gli interventi hanno interessato, nell’ordine, la ristrutturazione di Casa Accoglienza Arché, che ospita diversi nuclei familiari mamma-bambino bisognosi di supporto, due centri sprar di Caronno Pertusella, il Centro Diurno Disabili Cherasco, un luogo che accoglie durante il giorno persone con disabilità gravi per migliorare la qualità della loro vita, e infine lo storico complesso Abbazia di Mirasole destinato ad accogliere persone in difficoltà abitativa. ColorAid opera sempre nel segno della valorizzazione delle case e del potenziamento del benessere di chi le abita e, partendo dal presupposto che il colore possa contribuire a migliorarli, interviene dipingendo e abbellendo, oltre che con piccole ristrutturazioni, laddove servano. E dimostra così come il mondo del colore sia in grado di porsi al servizio del sociale promuovendo e realizzando un nuovo modello di business sostenibile, basato sull’impegno civico a sostegno della collettività: industrie, rivenditori, associazioni e operatori, tutti uniti per migliorare la condizione di chi è in difficoltà.

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Bitcoin in down e con lui le altre crypto

Bitcoin in down e con lui le altre crypto. Dopo il picco di 51mila euro, il Bitcoin è in down da due giorni e stamattina viaggiava sui 45mila euro. Una bella sberla, ma non la peggiore registrata ultimamente. L’ultima volta era sceso fino a 28mila dopo aver toccato i 37mila. L’Ether segue il trend, ma come sempre con oscillazioni minori: è infatti sceso intorno ai 1470 euro dopo essere arrivato ai 1600.

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Eccesso di debito, Camera di commercio: “Richieste su del 30%”

Eccesso di debito, Camera di commercio: “Richieste su del 30%”. Si registra l’accesso dei primi debitori “incapienti” previsti dalla nuova legge di fine 2020. (Fonte: Camera Arbitrale di Milano- trend istanze gestite da OCC dal 2016 a febbraio 2021) È in ripresa nei primi due mesi del 2021 l’attività di gestione delle crisi da sovraindebitamento complice, da un lato, le novità normative che hanno ampliato la platea dei beneficiari, dall’altro, l’incertezza sulla proroga dei termini stabiliti della legislazione di emergenza, come la sospensione dei mutui, del pagamento delle cartelle esattoriali, il blocco sfratti e dei licenziamenti. Il 2021 si apre, dunque, con un incremento del deposito delle domande per la gestione delle crisi da eccesso di debito e si intravedono i primi casi di “sovraindebitamento familiare” e di esdebitamento del debitore totalmente incapiente (nuove figure introdotte dalla Legge di Conversione n.176/2020 del Decreto Ristori del 28 ottobre 2020). La ripresa: confrontando i mesi di gennaio e febbraio 2021, con gli stessi mesi dell’anno precedente, l’incremento delle domande è pari a +30%. Se guardiamo in dettaglio gli incrementi abbiamo +50% (gennaio 2021 su gennaio 2020) e + 17% (febbraio 2021 su febbraio 2020). Si tratta di un’inversione di tendenza: il 2020 si era chiuso con un calo del 53% del ricorso al servizio di gestione delle crisi da sovraindebitamento, anche a seguito delle misure emergenziali che hanno caratterizzato l’anno 2020 in risposta alla crisi pandemica. Per provincia: se analizziamo le istanze con il criterio della competenza territoriale del Tribunale che provvede all’omologa del Piano di rientro proposto dal debitore:  a Monza e Brianza l’incremento nei primi due mesi del 2021 è del 167% (totale 8 istanze nel 2021 rispetto a 3 del 2020); Como in crescita del 150% (totale 5 nel 2021 rispetto a 2 del 2020); Lodi del 100% ( totale istanze 2 nel 2021 rispetto a 1 nel 2020), Milano del 75% (totale 7 istanze nel 2021 rispetto a 4 del 2020), Busto Arsizio del 50% (totale 6 istanze nel 2021 rispetto a 4 del 2020). A Cremona si registrano 2 istanze nei primi due mesi del 2021 su 0 casi perché l’attività è stata avviata da poco. Non si registrano incrementi significativi nei primi due mesi del 2021 a Lecco, Varese, Sondrio, Pavia. L’Organismo per la gestione delle crisi da sovraindebitamento e per la liquidazione del patrimonio (OCC qui il link per info) della Camera Arbitrale di Milano si occupa da 4 anni delle crisi da eccesso di debito del consumatore, della impresa minore (sotto soglia fallimentare) e di realtà specifiche come l’impresa agricola, la start up o le associazioni professionali. Opera per conto delle Camere di Commercio di Como-Lecco, Cremona, Milano MonzaBrianza Lodi, Pavia, Sondrio, Varese ed è iscritto al n. 80 del Registro degli Organismi tenuto dal Ministero della Giustizia. L’OCC è un ente terzo, imparziale, indipendente. L’evento. Di sovraindebitamento e delle recenti modifiche normative della legge n.3/2012 si parla oggi nell’incontro online in occasione della presentazione del libro “La rinascita del debitore”  dell’Avv. Niccolò Nisivoccia, pubblicato da Il Sole24Ore. All’incontro, oltre all’autore, partecipano  Jean Marie Del Bo, Vicedirettore de Il Sole24Ore, Giovanni Negri, giornalista del Sole24Ore, Gaetano Presti, Ordinario di Diritto commerciale, Università Cattolica di Milano, Rinaldo Sali Vicedirettore Generale, Camera Arbitrale di Milano, Antonella Sciarrone Alibrandi, Ordinario di Diritto dell’economia, Università Cattolica di Milano, Lorenzo Stanghellini, Ordinario di Diritto commerciale, Università degli Studi di Firenze. “La novità normativa di fine 2020 ha rafforzato la legge sul sovraindebitamento, con l’effetto di agevolare e facilitare l’accesso per i consumatori e per le piccole imprese alle procedure di rientro dal debito e di composizione delle crisi”. – Ha dichiarato Rinaldo Sali, Vicedirettore della Camera Arbitrale di Milano -. “La semplificazione delle procedure e la tempestività da parte dell’impresa e del consumatore nel fare ricorso a questi strumenti è fondamentale, così come è essenziale che il debitore sia consapevole e trasparente nel fornire tutta la documentazione che consenta di ricostruire la sua posizione e proporre così un piano di rientro”. DATI 2020 E ANTICIPAZIONI DEL 2021 Volume. L’OCC da dicembre 2016 al 2020 ha gestito 662 istanze di gestione delle crisi da sovraindebitamento. Nei primi 3 anni si è vista una crescita progressiva del numero delle domande depositate: 84 nel 2017, 189 nel 2018 (+125% rispetto all’anno precedente), 263 nel 2019 (+39% rispetto al 2018). Mentre nel 2020 si è registrata una flessione: 123 casi depositati (-53% sull’anno precedente), dovuta soprattutto agli interventi, positivi e giustificati, della normativa e emergenziale che ha sospeso cartelle di pagamento, accertamenti esecutivi e ingiunzioni. Anticipazioni 2021. Nei primi due mesi del 2021 si registra una ripresa dell’attività dell’OCC, dovuta anche alle modifiche normative della legge sul sovraindebitamento entrate in vigore a dicembre 2020, che hanno ampliato la platea dei beneficiari, introducendo anche le nuove figure del debitore incapiente e del sovraindebitamento familiare. Sono in totale 42 le domande depositate dall’inizio del 2021 fino all’8 marzo: 18 sono le domande depositate a gennaio 2021 (+ 50% rispetto a gennaio 2020) e 21  le domande di febbraio (+ 17% rispetto a febbraio 2020). Se paragoniamo gennaio e febbraio 2021 (due mesi di crisi sanitaria ed economica “Covid”) con due mesi dell’anno precedente in una situazione di crisi analoga (come ad esempio novembre e dicembre 2020) notiamo un incremento maggiore del numero di domande +125% (gennaio 2021 su novembre 2020) e +200% (febbraio 2021 su dicembre 2020). Nuovi debitori: su 39 procedure del 2021 (gennaio e febbraio) 7 sono i debitori incapienti (soggetti a verifica) e 8 le procedure di sovraindebitamento familiare. Competenza territoriale. Se analizziamo le domande per competenza del Tribunale che provvede all’omologa della proposta del debitore (piano o accordo), Milano copre il 31% dei casi, Pavia e Busto Arsizio il 15%, Varese il 12%, Monza l’11%, Como 5%, Sondrio 4%, Lecco 3%, Cremona e Lodi 2%. Esiti. Il 65% delle procedure si è chiuso per rinuncia agli atti o per archiviazione, il 35% è stato omologato dal Tribunale. Chi può accedere per legge al sovraindebitamento: il consumatore; l’imprenditore agricolo; la cd.

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Nuovi spazi e modi di lavorare per una città a 15 minuti

Milano ridisegna gli spazi, i tempi e i modi del lavoro per guardare al futuro. Si è svolto questa mattina, in diretta streaming, “Lavorare vicino a casa – Coworking e Near working per la città a 15 minuti”, l’incontro ideato e realizzato dal Comune di Milano che ha messo a confronto il mondo delle istituzioni, delle università, delle imprese e dei sindacati. Alla tavola rotonda l’assessora alle Politiche per il Lavoro, Attività Produttive e Commercio Cristina Tajani con Massimo Bonini, Segretario Generale CGIL Milano, Vittorio Biondi, Direttore Settore Politiche Industriali e Competitività del Territorio di Assolombarda, Massimo Carraro, Founder di Rete Cowo partendo dai risultati di una serie di indagini condotte dal Politecnico di Milano, dall’Università del Sacro Cuore di Milano e da Collaboriamo. “Vogliamo essere la prima Amministrazione a sperimentare nuovi luoghi e nuovi modi di lavorare che si pongano in sintonia con la costruzione di una Milano a 15 minuti e contribuiscano a ridisegnare il modo di vivere e fruire della città e dei suoi servizi post pandemia – così l’assessora Tajani –: lo smartworking ci accompagnerà anche dopo l’emergenza sanitaria. Dobbiamo quindi lavorare su contrattazione collettiva e politiche pubbliche in grado di limitarne gli effetti negativi, come il confinamento domestico, ed enfatizzarne quelli positivi, come il risparmio di tempo negli spostamenti e la migliore conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro”. La mattinata ha preso il via con una riflessione sui risultati e sulle tematiche emersi dalle tre ricerche che esplorano la distribuzione dei coworking in città, la loro evoluzione e come questi possano contribuire alla costruzione di una nuova città fruibile in 15 minuti. I tre report offrono una prospettiva integrata sul presente e futuro possibili. Le parole chiave, che ricorrono in tutti i report, sono: policentrismo, prossimità, ibridazione. La prima, “La geografia degli spazi di coworking a Milano. Un’analisi territoriale”  realizzata da DAStU-Politecnico di Milano, analizza la geografia degli spazi di lavoro dimostrando come il fenomeno dei coworking sia prevalentemente urbano: il 51% infatti si concentra nelle 14 aree metropolitane, con Milano che detiene il primato, ospitandone 119 nel 2021, con una crescita del 75% rispetto al 2014. Strutture che mostrano una buona copertura del territorio tra centro, semicentro e periferia, sviluppandosi per lo più nelle aree periferiche e sempre raggiungibili in meno di 15 minuti di bicicletta contribuendo così alla costruzione di un nuovo modello di città più attenta alla prossimità. Confrontando i dati sul traffico telefonico degli utenti Tim, nel periodo pre e post lockdown, la ricerca ha evidenziato poi come la mobilità tra periferia e centro sia diminuita facendo emergere una potenziale domanda di soluzioni per svolgere attività professionali e di svago più prossime al proprio domicilio. La seconda indagine, “La trasformazione dei coworking di Milano nell’emergenza pandemica”, realizzata da TRAILab-Università Cattolica del Sacro Cuore, analizza le esperienze degli spazi di coworking durante l’emergenza pandemica e le opinioni dei coworking manager rispetto alle direzioni di sviluppo futuro. Le 87 interviste dirette ai responsabili degli spazi su un totale di 127 presenti in città, hanno rivelato che il 57% ha perso clienti durante il 2020 e il 48% ha dovuto diminuire il numero di postazioni. Dalla crisi però emergono segnali incoraggianti: il 35% dei gestori dichiara di aver avuto nuovi clienti proprio dal quartiere. Cambia quindi la clientela, infatti il 52% dei gestori ha ricevuto richieste di postazioni o uffici da aziende mentre il 37% di avere dipendenti privati interessati a svolgere lo smart working in ambienti diversi dalla propria abitazione. Una nuova esigenza che può rappresentare un incentivo per istituzioni pubbliche, aziende e professionisti per ripensare ai propri uffici e spazi di lavoro con una maggiore attenzione alla prossimità e all’ibridazione. La terza indagine condotta da Collaboriamo, guarda al futuro delineando il profilo che dovrebbero avere i coworking nella città di domani: cioè centri di formazione e apprendimento a disposizione del quartiere e un vero luogo ibrido di scambio di servizi, beni, competenze. Fondamentale, affinché i coworking di prossimità non siano isole all’interno delle città, è l’esigenza di creare una rete capace di rafforzare le relazioni e gli scambi, definire una proposta comune in termini di offerta e di promozione dei servizi proposti. L’incontro è stato anche l’occasione per presentare la nuova campagna di informazione on line realizzata da Milano & Partners e la nuova sezione sul sito YesMilano.it per far conoscere ai cittadini la rete dei coworking attivi sul territorio. Con più di 100 spazi, accreditati presso l’elenco qualificato del Comune distribuiti in tutte le zone della città, il capoluogo lombardo è la capitale italiana del coworking. Alcuni molto grandi, altri piccoli e raccolti, ognuno con la propria offerta di servizi: sale riunioni, servizi di baby sitting, attività formative, momenti di incontro e socializzazione. In origine erano frequentati soprattutto da liberi professionisti, freelance, giovani creativi. Oggi, con la crisi Covid 19 e la diffusione dello smart working, queste realtà costituiscono una risorsa per tutti coloro che cercano un’alternativa al lavoro da casa e ai lunghi spostamenti per raggiungere l’ufficio. In pochi click si potranno scoprire le realtà presenti nel proprio quartiere o consultare la mappa georeferenziata delle città per trovare la soluzione in sintonia con le proprie esigenze o più vicina al proprio domicilio. La mappa, suddivisa per quartiere, e tutte le info sui coworking accreditati presso l’elenco qualificato del Comune di Milano sono consultabili su Yes Milano

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