Politica

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Appello per chiudere i CPR. Fidanza (FdI): richiesta marziana

“Chiudere i Cpr a partire da quello di via Corelli a Milano”: è l’appello lanciato da una rete di oltre 20 realtà della società civile milanese, da Fondazione Casa della Carità a Cgil, da Arci ad Acli. “Negli anni – si legge nell’appello – i vari Cpr si sono dimostrati luoghi in cui le condizioni delle persone trattenute sono drammatiche, da un punto di vista del rispetto dei diritti e delle dignità delle persone, oltre che sotto il profilo delle condizioni igienico-sanitario, della salute fisica e mentale e della sicurezza per i trattenuti e i lavoratori. Quanto accaduto in questi primi mesi, dimostra che il Cpr di via Corelli a Milano non fa eccezione. Le poche informazioni disponibili dimostrano le tantissime criticità che si stanno riscontrando riguardanti le condizioni materiali del trattenimento, il diritto alla difesa, le comunicazioni con l’esterno attraverso l’utilizzo di telefoni, l’assistenza sanitaria, la tutela dei soggetti vulnerabili”. Alla richiesta  ha risposto con una nota l’europarlamentare di Fratelli d’Italia, Carlo Fidanza: “La richiesta, avanzata da alcune associazioni della cosiddetta società civile milanese, di chiudere i Cpr italiani a partire da quello di via Corelli dimostra che in Italia c’è ancora chi vorrebbe un’immigrazione senza regole e controlli”, ha commentato Fidanza, per poi aggiungere, “Negli ultimi mesi il Centro di permanenza per il rimpatrio è stato oggetto di violenze e devastazioni. L’ultima volta risale allo scorso dicembre, quando un gruppo di migranti ha dato fuoco a materassi e suppellettili, creando un incendio e costringendo i vigili del fuoco a intervenire”. “Adesso più che mai – ha sottolineato l’Europarlamentare – in piena pandemia, è necessario controllare l’immigrazione. Chi chiede di chiudere queste strutture, in nome dei diritti e della dignità di chi entra in Italia senza permesso, dimostra di vivere su un altro pianeta. – concludendo -L’emergenza, adesso, è garantire la dignità di milioni di italiani impossibilitati a lavorare e sull’orlo del baratro”.

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Sollazzo (Milano Concreta): “Incomprensibile il progetto Primula di Arcuri”

Sollazzo (Milano Concreta): “Incomprensibile il progetto Primula di Arcuri”. Il consigliere comunale Simone Sollazzo e gli esponenti del Comitato promotore di Milano Concreta hanno diffuso una nota sul progetto degli spazi dedicati alla vaccinazione anti covid: “La decisione di finanziare una serie di strutture “ ad hoc “ in un momento come questo in cui si dovrebbe concentrare gli sforzi economici per aiutare il commercio e le famiglie, oltre al reperimento di dosi di vaccino per tutta la popolazione, appare incomprensibile soprattutto perché promossa dallo stesso Commissario Arcuri. Pensiamo che quest’operazione sia priva di fondamento oltre che un affronto alla società in grandissima sofferenza economica, poiché le vaccinazioni potrebbero essere somministrate tranquillamente in contesti come dimostra la chiesa anglicana che ha messo a disposizione i luoghi di culto, cattedrali comprese. Peraltro, avendo un comparto economico come quello dello spettacolo in crisi, ci sembra sensato ridare ossigeno alle tante aziende che forniscono delle ottime tensostrutture anche adattate alla bisogna, se non utilizzare le strutture dell’Esercito, della Croce Rossa e della Protezione Civile Milanese per esempio, sulle quali possono essere tranquillamente poste le “primule” come logo di riconoscimento. Ci sembra possa essere interessante conoscere il parere dello stesso arch. Boeri, peraltro esponente di sinistra, storicamente attento ai disagi e ai temi critici della Società. Oppure ci siamo persi qualche passaggio ?”  

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De Chirico (FI): il cdx può vincere grazie alle incompatibilità nel csx

“Il centrodestra ha grandi possibilità di battere il sindaco Sala a patto che non rimandi ulteriormente la scelta del candidato sindaco”, lo sostiene Alessandro De Chirico, Consigliere Comunale di Forza Italia. “Dobbiamo lavorare – continua l’azzurro – per riunire le migliori forze che devono mettere le loro competenze a disposizione della nostra città per la ripresa. Serve una visione che vada oltre la città di ‘tutto a un quarto d’ora’ perché per attrarre investimenti internazionali serve ben altro. Dobbiamo coinvolgere la Milano che in questi anni non si è mai arresa alla demagogia delle ciclabili disegnate per terra. Dobbiamo smascherare tutte le evidenti incompatibilità di una coalizione, quella vicina ai centri sociali e ai gruppi ecotalebani, che per non rompere il falso idillio evita di prendere decisioni cruciali per la ripresa della nostra città. In campagna elettorale dovremo parlare di stadio, rigenerazione urbana, ma anche di un grande piano per realizzare nuove case popolari e – conclude –  dell’ossessione per le periferie per cui Sala non ha fatto nulla, se non peggiorare la qualità della vita”.

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Ruggeri (FdI): cosa ha fatto fino a oggi per i musei l’Assessore Del Corno?

“Leggo con stupore che, secondo l’Assessore Del Corno, nonostante Milano sia in zona gialla, non sarà possibile aprire immediatamente i musei milanesi, perché per farlo occorre un’attenta programmazione – commenta Otello Ruggeri, Presidente del Circolo Nord Est Milano di Fratelli d’Italia – sorge spontanea una domanda: cosa hanno fatto fino oggi l’Assessore e i suoi colleghi a Palazzo Marino invece di prepararsi per tempo a un’evenienza che sapevano, prima o poi, si sarebbe sicuramente presentata?”. “In questi ultimi mesi, milanesi e lombardi, hanno sopportato ogni genere di sacrificio e privazione per riuscire a riconquistare almeno parte della libertà perduta. Lo hanno fatto con dedizione e impegno – continua – augurandosi che anche quanti hanno eletto per amministrare Milano mostrassero altrettanta dedizione nel prepararsi per quando sarebbe arrivato questo momento. Evidentemente non è stato così”. “Fa specie che, nel mentre quasi tutte le attività che lo riguardavano erano sospese, come lo erano le sedute in presenza del Consiglio Comunale, all’Assessorato alla Cultura non abbiano trovato il tempo per organizzare in anticipo la riapertura dei musei, forse – conclude Ruggeri – anche in quegli uffici, come in quelli del Sindaco Sala, pensavano che fosse più produttivo attaccare Regione Lombardia, piuttosto di occuparsi della città che gli è stata affidata”.

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Zona Gialla. Del Corno: l’apertura dei musei non sarà immediata

“Un piano strategico per la ripresa delle attività culturali, a partire da un’apertura coordinata del sistema museale cittadino dalla prima settimana di marzo”.  E’ quanto propone l’assessore alla cultura del Comune di Milano Filippo Del Corno. In un post su facebook, che accompagna la lettera dell’assessore sul tema pubblicata dal Corriere della Sera, in cui spiega che a Milano l’apertura dei musei non sarà immediata, perché ” aprire un museo non è come accendere un interruttore, ci vuole tempo e soprattutto serve serietà e la programmazione necessaria che un passaggio settimanale o quasi da una fascia di rischio all’altra non permette di avere”, Del Corno scrive che “Dobbiamo sottrarre la cultura alla frammentazione temporanea delle fasce di rischio, con continue aperture e chiusure, e pensare a un progetto di ripresa definitiva per ristabilire il diritto alla partecipazione culturale, sempre nel pieno rispetto delle indicazioni mediche per il contrasto alla diffusione epidemica”.

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Sala: mi auguro che si voti tra maggio e giugno

“Non sappiamo quando si voterà” a Milano “ma mi auguro che si voti tra maggio e giugno” e saranno “le elezioni milanesi probabilmente le più importanti degli ultimi decenni”. È quanto ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che questa mattina è intervenuto al “Non congresso” promosso online da Alleanza civica del nord. “Entro febbraio voglio aver definito appieno il quando delle liste e dei partiti che mi supportano per impostare una buona campagna elettorale e cercare una la formula per far coesistere le varie istanze, e fare un buon lavoro di squadra – ha aggiunto -. Per fare una proposta per Milano sufficientemente nuova”. “Voglio accelerare i tempi – ha concluso – poi si partirà casa per casa a conquistare il consenso necessario per vincere”. “A Milano – ha ricordato Sala – non si vince mai facilmente, tranne un’eccezione che è stata la seconda vittoria di Albertini, a Milano si vince per 4-5 punti non di più, è tutto meno che facile. Ma le nostre possibilità sono molto buone perché abbiamo lavorato bene”. “Non è scontato che si vinca, non facciamoci condizionare dal fatto che non c’è ancora un avversario credibile e forte. E ricordo che non c’è per il centrodestra ma non c’è neanche per i 5 stelle al momento. Ma arriveranno. Dobbiamo essere preparati – ha aggiunto -. Noi facciamo la nostra strada che è quella di avere una proposta rinnovata ma che si basa sull’esperienza fatta in questi anni e su un campo largo ma sufficientemente coeso”. ANSA

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