accoglienza

Inizia l’organizzazione per accogliere gli ucraini

Inizia l’organizzazione per accogliere gli ucraini. Si è tenuta in serata una riunione presieduta dal Prefetto Renato Saccone per l’accoglienza dei profughi ucraini, alla quale hanno partecipato la Regione Lombardia, la Città Metropolitana, il Comune di Milano, la Presidente della Conferenza dei Sindaci e l’Ufficio Scolastico Regionale. Nel corso della riunione è stato chiesto alla Città Metropolitana e alla rete dei Sindaci dei distretti sociosanitari di svolgere un coordinamento attivo sui territori delle associazioni del terzo settore per reperire strutture dedicate a nuclei familiari di profughi ucraini. E’ evidente che in questo contesto, così come per quello afgano, la richiesta maggiore di accoglienza sarà per nuclei familiari e non per persone singole. Sarà possibile strutturare una convenzione tra la Prefettura e i comuni per l’erogazione dei servizi che normalmente sono offerti nei CAS governativi (vitto, alloggio, mediazione culturale, accompagnamento all’assistenza sanitaria). In questo modo potrà esserci un orientamento coerente per un’accoglienza diffusa, atteso che la comunità ucraina  a livello territoriale è piuttosto nutrita ed è rappresentata prevalentemente da donne, che presumibilmente potranno richiamare i familiari in fuga dall’Ucraina. Non appena verranno fornite ulteriori istruzioni di dettaglio dal Ministero dell’Interno, verranno diffuse, sempre attraverso la rete consolidata dei Sindaci. Il tavolo si riunirà per ogni necessità, anche a vista, nel frattempo la ricognizione delle strutture di accoglienza è pienamente avviata.

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Quanti sono e dove sono i profughi afghani a Milano

Quanti sono e dove sono i profughi afghani a Milano. La Prefettura di Milano guidata da sua Eccellenza Renato Saccone ha stilato una lista: stanno arrivando a Milano, a gruppi, le famiglie afghane portate in salvo dal Governo italiano con il corridoio umanitario dedicato a coloro che hanno collaborato nella missione internazionale. Il primo gruppo di 34 persone (6 nuclei familiari con 10 minori) è stato accolto da Fondazione Veronesi e Fondazione Arca e nei prossimi giorni si avvierà un percorso di più stretta collaborazione con la Prefettura. Poi, un secondo gruppo di 19 unità (4 nuclei familiari con 10 minori) è temporaneamente a Bresso, gestito dalla CRI, per una prossima sistemazione in alloggi in allestimento a Milano. Sempre nel capoluogo, sono stati accolti 14 profughi afghani (4 nuclei familiari con 1 minore) affidati a Farsi Prossimo. Infine, 43 persone (7 nuclei familiari con 11 minori) sono ospitate a San Giuliano Milanese, in una sede gestita da Fondazione Broletto. L’obiettivo perseguito è quello di collocare i profughi afghani in strutture dedicate, per accompagnare le famiglie ospitate nel percorso di riconoscimento dello status di rifugiato e la successiva collocazione nel Sistema di Accoglienza e Integrazione (SAI): dall’accoglienza straordinaria nei CAS a quella più strutturata nel SAI. Per favorire la regolare gestione degli arrivi e dell’accoglienza, il Prefetto Renato Saccone ha avuto nei giorni scorsi riunioni con i Prefetti della Lombardia, con la Regione e le istituzioni locali, ANCI e terzo settore. Grazie alle numerose manifestazioni annunciate di solidarietà, sarà possibile in breve tempo offrire ai profughi, e soprattutto ai tanti bambini tra loro, non solo una dignitosa sistemazione, ma anche vicinanza e amicizia. Dopo i primi 110, sono previsti ulteriori arrivi nei prossimi giorni in numero stimato di circa 120 persone. Saranno accolti, dopo la quarantena gestita dalla Difesa e dalla CRI nei centri nazionali, prevalentemente nel capoluogo. Comune di Milano e Prefettura hanno sottoscritto un accordo per l’apertura di centri in Viale Fulvio Testi e a Chiaravalle, mentre in diversi appartamenti saranno ospitate famiglie a cura della Casa della Carità.  

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De Corato (FdI): respinto aumento costi per accoglienza

In conferenza Stato-Regioni “ho espresso parere contrario sul punto all’ordine del giorno che prevedeva l’aumento dei costi pro die per l’accoglienza degli immigrati: da un costo minimo giornaliero di 21,35 euro a 28,74 e da un costo massimo di 41,83 a 46,43 euro. La maggioranza delle Regioni presenti, 8 su 12, ha espresso parere contrario all’aumento dei costi per la gestione degli immigrati”. Lo ha sottolineato in una nota l’assessore regionale alla Sicurezza, Riccardo De Corato, che ha preso parte in videoconferenza alla Commissione Immigrazione e italiani all’estero della Conferenza Stato-Regioni. “Abbiamo sottolineato – ha aggiunto De Corato – l’incongruenza tra un capitolato che prevede l’aumento dei costi dell’accoglienza e l’invarianza di spesa rispetto all’anno precedente. Abbiamo anche ribadito che con la riforma del sistema di accoglienza è stata ripristinata la possibilità di ospitare anche richiedenti asilo che prima non avrebbero avuto alcun requisito per poter soggiornare in Italia”, ha aggiunto De Corato. Secondo l’assessore lombardo “quasi tutte le Regioni hanno espresso forte preoccupazione per la volontà del Governo di aumentare il numero degli ospiti nei centri di accoglienza da un minimo di 50 a oltre 600. È del tutto evidente che ci si sta apprestando ad una nuova stagione di accoglienza che, come già accaduto, vedrà la Lombardia pagare il prezzo più alto. Fino allo scorso anno più dell’80% delle domande è stato respinto dalle commissioni territoriali lombarde. C’è il rischio concreto – ha concluso De Corato – che con la nuova legge si andrà verso l’apertura di nuove strutture sul nostro territorio”.

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Fratelli d’Italia: “Il fallimento dell’accoglienza sotto i ponti della Martesana”

Fratelli d’Italia: “Il fallimento dell’accoglienza sotto i ponti della Martesana”. “Su invito di alcuni cittadini, che ci hanno segnalato un accampamento di senzatetto sotto i ponti ferroviari che scavalcano il percorso ciclopedonale che corre lungo la Martesana vicino al Parco Piccola Goccia, con l’Onorevole Marco Osnato, abbiamo svolto un sopralluogo  per verificare le condizioni in cui vivono queste persone”, spiega Otello Ruggeri, presidente del Circolo Nord Est Milano di Fratelli d’Italia. “Oggi abbiamo potuto toccare con mano la Milano dell’accoglienza di Majorino, di Sala e della sinistra benpensante – commenta l’onorevole Marco Osnato – osservando come, solidarietà, fratellanza e la vicinanza esistano solo a parole, ma nei fatti si abbandonano italiani, immigrati, giovani, meno giovani e donne a vivere nel fango circondati da sporcizia e carcasse di animali in decomposizione. Noi crediamo – continua Osnato – che situazioni del genere nella Milano del 2020 non possano più essere tollerate. Sia per la sicurezza dei milanesi, sia per la dignità delle persone che accogliamo in Italia promettendo loro una vita migliore. Questa – conclude – non può certo essere rappresentata da un permesso di soggiorno che da diritto a un  giaciglio di fortuna sotto un ponte a fianco della Milano che corre”. “Fa specie pensare che questo accampamento si trovi al centro di due iniziative tanto decantate dalla sinistra milanese:  i Giardini Bing e i Murales pro accoglienza del parco Piccola Goccia. – Aggiunge Ruggeri – Evidentemente, quelli che le promuovono parlando di accoglienza e inclusione, preferiscono non vedere come, a pochi metri da esse, i loro propositi siano drammaticamente smentiti dalla realtà”.

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Revocata l’accoglienza a spacciatore guineiano

Gli agenti del Commissariato Lambrate, dopo un’attenta attività investigativa articolatasi in diversi servizi d’osservazione e pedinamento, ha arresto un 21enne di origini guineane per detenzione e spaccio di stupefacenti. L’uomo deteneva, all’interno del centro d’accoglienza ove risiedeva, 500 grammi di hashish, già suddivisi in piccole dosi pronte allo spaccio, unitamente ad un taglierino e a 60 euro in banconote di piccolo taglio. La Prefettura, opportunamente allertata, ha avviato d’intesa con la Questura il procedimento con cui gli sarà revocata l’accoglienza. La notizia è stata così commentata dal Consigliere Comunale e Europarlamentare della Lega, Silvia Sardone: “I cittadini milanesi in questi anni hanno pagato un prezzo altissimo per l’accoglienza sfrenata portata avanti dalla sinistra: tra marce pro immigrati e tavolate multietniche gli extracomunitari sono sempre stati considerati più degli italiani. Poi succedono cose del genere – ha concluso – con presunti profughi che usano i centri d’accoglienza come basi dello spaccio: è questo il tanto decantato modello Milano?”.  

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Accoglienza migranti, 11 arresti, guadagni illeciti per milioni di euro, legami con l’ndrangheta

I finanzieri del Comando provinciale di Lodi, su disposizione della Procura di Milano, stanno eseguendonumerose perquisizioni e un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 11 persone accusate di associazione per delinquere, truffa allo Stato e autoriciclaggio nell’ambito dell’inchiesta ‘Fake Onlus’ che vede al centro una presunta gestione economica illecita da parte di alcune onlus che si occupano di accoglienza dei migranti, per presunti profitti illeciti per milioni di euro. Ammonterebbe a circa 7 milioni di euro il presunto profitto illecito incassato da alcune onlus che si occupano dell’accoglienza dei migranti. Il particolare emerge dall’inchiesta, coordinata dai pm di Milano Boccassini e Prisco e condotta dalla Gdf di Lodi, che ha portato ad 11 arresti per associazione per delinquere, truffa ai danni dello Stato e autoriciclaggio. Quattro le onlus coinvolte che avrebbero utilizzato falsi documenti per partecipare ai bandi pubblici per gestire l’accoglienza di centinaia di migranti. Avrebbero utilizzato per “scopi personali” oltre 4,5 milioni di euro dei circa 7,5 milioni ottenuti illecitamente, i rappresentanti legali delle onlus al centro dell’inchiesta dei pm di Milano che ha portato a un’ordinanza cautelare per 11 persone (una in carcere, 5 ai domiciliari e 5 obblighi di dimora). Emerge dalle indagini della Gdf di Lodi su un consorzio di onlus che opera nella gestione dell’emergenza migranti che ha partecipato, tra il 2014 e il 2018, a bandi indetti dalle Prefetture di Lodi, Parma e Pavia. L’indagine nasce dall’analisi delle movimentazioni bancarie sui conti correnti intestati ad un consorzio di società cooperative onlus che opera nella gestione dell’emergenza migranti. L’inchiesta ha permesso di smantellare una presunta associazione a delinquere “dedita alla fraudolenta partecipazione a gare pubbliche indette dalle Prefetture di Lodi, Parma e Pavia per la gestione dei flussi migratori“. In particolare, le onlus indagate “dal 2014 al 2018, a fronte dei bonifici ordinati dai citati Uffici Territoriali del Governo in conseguenza degli appalti aggiudicati, hanno ottenuto illecitamente 7.497.256,26 euro di cui 4.586.981,27 utilizzati per scopi personali dai rappresentanti legali delle medesime Onlus“. Le onlus sarebbero collegate “a noti pluripregiudicati appartenenti alla ‘ndrangheta” e sarebbero state utilizzate per consentire a persone recluse di “accedere ai benefici di legge attraverso l’assunzione presso le predette cooperative“. Le onlus sarebbero state “sfruttate per fare ottenere a persone recluse, attraverso il rilascio di documentazione falsa, la concessione della misura alternativa alla detenzione da parte del magistrato di sorveglianza“. Il legame che esiste tra le onlus al centro dell’indagine e alcuni pregiudicati per ‘ndrangheta è datato nel tempo. “Il soggetto che è stato raggiunto da misura cautelare, ovvero l’indagata principale che è anche la promotrice e organizzatrice dell’associazione per delinquere, nel tempo aveva avuto contatti con pluripregiudicati in occasione dello svolgimento di lavori socialmente utili, intorno al 2002 e al 2003. E di li i contatti si sono mantenuti“. Lo ha spiegato Vincenzo Andreone, comandante provinciale della Gdf di Lodi questa mattina a margine della conferenza stampa sull’indagine ‘Fake Onlus’, coordinata dalla Procura di Milano. “Successivamente – ha aggiunto – abbiamo notato come le onlus indagate siano state utilizzate per permettere ad altri detenuti, segnalati dai pregiudicati, di produrre documentazione atta per farsi rilasciare dal magistrato di sorveglianza misure alternative alla detenzione“. ANSA  

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