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Addio pass sosta di carta sul parabrezza

Dal prossimo 4 maggio andranno in pensione i permessi sosta di carta. Per la verifica, infatti, sarà sufficiente la targa della macchina e quindi non servirà esporre sulla macchina i contrassegni con l’indicazione della zona dove si ha il permesso di parcheggiare. In più si potrà richiedere il pass online, possibilità che finora era riservata solo ai residenti con auto di proprietà. Questo vale ad esempio per i residenti che chiederanno un permesso per mezzi non di proprietà, come quelli in leasing o comodato d’uso che potranno fare la richiesta online ottenendo già al momento della domanda un permesso attivo grazie all’autocertificazione. Gli operatori di backoffice faranno poi dei controlli a campione e potrebbero chiedere documentazione aggiuntiva. Si semplificano le procedure anche per i non residenti: per loro il pass si attiverà in maniera automatica dopo il pagamento sulla piattaforma digitale PagoPA. Sarà quindi più facile ottenere il pass anche in vista della scadenza di circa 30mila permessi che erano stati prorogati per l’emergenza sanitaria fino al 29 giugno 2022. Al sito per richiedere un pass potrà accedere chi ha SPID o di Carta d’Identità Elettronica (CIE). Ma ci sarà sempre la possibilità di recarsi all’InfoPoint Area B e C in piazza Duomo previo appuntamento. ANSA

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I giovani in fuga da Forza Italia verso FdI

I giovani in fuga da Forza Italia verso FdI. Secondo fonti di primo livello sia Stefano Cavedagna, bolognese 29enne, che altri personaggi di peso all’interno delle nuove leve di Forza Italia stanno per passare a Fratelli d’Italia. Una conferma che se l’attuale dirigenza non accetta di aver sbagliato tutto e fa veramente un passo indietro non si va da nessuna parte: Gelmini, tanto per non fare nomi, e gli altri hanno deciso di aspettare poche settimane prima di mettere in discussione il rinnovamento avviato da Giovanni Toti e Mara Carfagna. Berlusconi ha così perso un pezzo importante di sostegni ora che il suo brand, chiamarlo partito ormai è fuori luogo, vale si e no il 5 per cento. Toti infatti, il cui peso elettorale è valutato intorno al 2-3%, ha subito lasciato la baracca e si prepara a una vera campagna acquisti al posto dei sondaggi degli ultimi mesi. In tutta Italia quello che resta dei forzisti si divide e si agita per creare gruppi parlamentari, regionali e comunali in sostegno di Giovanni Toti. Intanto Arcore non è mai stata tanto sorda e cieca: circondato com’è da “fedelissimi” l’ex Cavaliere ha perso molta della sua capacità di leggere la realtà. Dopo aver intrapreso la strada giusta per un attimo, ha subito virato sul progetto Altra Italia rinnegando la fiducia data a due dei pochi che potevano dare una scossa al partito morente. Il risultato è aumentare il numero dei transfughi, ma non si tratta più del commercio dei Razzi e degli Scilipoti, ma persone giovani come Cavedagna e persone d’esperienza e con contatti in mondi importanti come Andrea Mascaretti. E prima di lui Stefano Maullu. Ora sono in tanti tentati dal passaggio a Fratelli d’Italia, pure a Milano dove in teoria Forza Italia dovrebbe essere più forte. Invece pesano più i bresciani. E il partito muore.  

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