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A2A, AeB, il Consiglio di Stato boccia la fusione, Fumagalli (M5S Lombardia): “Sindaci non all’altezza, Attendiamo dimissioni”

A2A, AeB, il Consiglio di Stato boccia la fusione, Fumagalli (M5S Lombardia): “Sindaci non all’altezza, Attendiamo dimissioni”. “La sentenza del Consiglio di Stato che sancisce l’illegittimità dell’operazione posta in essere da A2A e AeB è motivo di grande soddisfazione poiché costituisce il coronamento di anni di lotte contro le aziende pubbliche brianzole che vengono gestite dai partiti come un bene proprio”, così Marco Fumagalli, Consigliere regionale del M5S Lombardia. Per il rappresentante del Movimento 5 Stelle, “la svendita della AeB ad A2A era solo la più vistosa e importante di altre questioni che videro coinvolte aziende come BEA, CEM e Brianzacque. Accertato il fatto che il procedimento non è stato correttamente espletato poiché l’operazione doveva essere preceduta da una gara pubblica mi aspetto l’immediata uscita di A2A e dei suoi dirigenti dalla compagine di AeB e il ripristino della situazione preesistente”. “Alla luce dell’elevato rischio di danno erariale e di risarcimento del danno, tutti coloro che hanno preso la scellerata decisione dovranno procedere alle dimissioni al fine di non compromettere quanto deciso dalla sentenza.  Dal momento che il Presidente Mazzoncini e Bracchitta, e tutti sindaci coinvolti non si sono dimostrati all’altezza, devono rassegnare al più presto le dimissioni in quanto soggetti non idonei a ricoprire i relativi ruoli. Ciò per evitare che commettano errori simili in futuro o che resistano per pretendere di difendere ciò che è assolutamente indifendibile”, conclude Fumagalli.

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Il Tar blocca la fusione da mezzo miliardo tra A2A e AEB

Il Tar blocca la fusione da mezzo miliardo tra A2A e AEB. Poteva essere il primo matrimonio a cui sarebbe seguito quello con la veneta AGSM, invece il Tar blocca la fusione da mezzo miliardo tra A2A e AEB. Esulta Marco Fumagalli (consigliere regionale del M5S Lombardia): “Con grande soddisfazione apprendo dell’accoglimento delle mie motivazioni in relazione al ricorso al TAR per l’operazione societaria tra AEB e A2A. Pur non essendo stata riconosciuta la mia legittimazione attiva in qualità di consigliere regionale, come era prevedibile, anche il collegio giudicante ha riscontrato dei dubbi relativi all’intera operazione. A uscirne sconfitta è la politica, che si sposa con i poteri finanziari, e si allontana dai territori scambiando i dividendi per gli interessi dei cittadini. Questa vittoria dimostra che la politica non si esaurisce con i dibattiti consiliari, ma spesso è costretta a continuare nelle aule giudiziarie per far valere le proprie opinioni e la tutela degli interessi dei cittadini. Ancora una volta emerge la miopia e l’incapacità di una classe politica prostrata alla finanza e ad una logica di partito che contrasta con l’azione delle istituzioni democratiche. E’ anche una rivincita su una medesima azione svolta per un caso analogo per la Brianzacque per la quale la legittimazione dei consiglieri comunali non venne riconosciuta e uno stimolo a continuare qualora la ipotizzata funzione CEM-BEA dovesse andare avanti senza il rispetto della normativa vigente. Un plauso a questa coraggiosa sentenza della magistratura, ultimo baluardo nella difesa delle istituzioni, garante della legittimazione dei consiglieri comunali e della libera concorrenza tra imprese”, conclude il pentastellato Fumagalli

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A2A – AEB, Fumagalli: “Ora intervenga AGCM in giudizio”

A2A – AEB, Fumagalli: “Ora intervenga AGCM in giudizio”. Marco Fumagalli, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, incassa una prima vittoria con lo stop imposto dal Tar al progetto di fusione tra A2A e AEB e rilancia. Ora il politico chiede l’intervento di un’altra autorità: “Ho trasmesso il decreto di sospensione dell’accordo tra A2A e AEB emesso dal TAR lombardo alla AGCM affinchè possa intervenire in giudizio o comunque fornire un parere in merito. Ho dato avvio a questo contenzioso perché nessuno può fare il furbo e calpestare la legalità e svendere le aziende pubbliche facendo accordi sottobanco senza fare gare pubbliche. Il TAR tuttavia non ha riconosciuto la mia legittimazione attiva e quindi da un punto di vista processuale devo cedere il passo. Continuerò a dare sostegno a questa azione da un punto di vista politico visto che da quello processuale sono stato escluso. La mia risposta quindi ad A2A ed AeB che vogliono ricorrere al Consiglio di Stato è chiedere l intervento dell’’AGCM visto che tra i suoi poteri vi e’ quello di intervenire in giudizio e/o fornire pareri nel caso si ravvisino violazioni della concorrenza nel caso in cui un’operazione non garantisca il rispetto delle regole del mercato. D’altronde se posso concordare con il TAR sulla mia carenza di legittimazione attiva è anche vero che l’ordinamento giuridico proprio per supplire a questa “carenza di interesse” come viene definita dai Tribunali ha messo a disposizione della collettività l’attività della AGCM fino a concedere la possibilità di intervenire in giudizio, aprire una indagine o comunque fornire un parere in merito ad operazioni lesive della concorrenza. Questa è un’azione politica che rivendico a gran voce”.

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Stop Tar a fusione A2A AeB, Fumagalli (M5S Lombardia): “Grande vittoria”

Stop Tar a fusione A2A AeB, Fumagalli (M5S Lombardia): “Grande vittoria”. Marco Fumagalli, capogruppo del M5S Lombardia, aveva fatto ricorso contro la delibera del Comune di Seregno che avviava la fusione, commenta: “In primo luogo sono state rigettate le arroganti prese di posizione di A2A e AeB che negavano la legittimazione della due aziende del settore che hanno impugnato insieme a me i provvedimenti (in quanto consigliere regionale non poteva impugnare da solo per carenza di legittimazione), e hanno confermato la legittimazione attiva di Tiziano Mariani consigliere comunale di Seregno. È una grande vittoria e siamo soddisfatti perché si è riconosciuta la necessità di fare delle gare pubbliche quando si devono in qualche modo privatizzare le aziende di proprietà dei comuni”. Per il portavoce del M5S: “Quella del TAR è una ordinanza che blocca la cessione di quote di società pubbliche a soggetti individuati dalla accondiscendenza della politica ai poteri forti in barba alla trasparenza. Ora i Comuni devono revocare le delibere e individuare un piano industriale di sviluppo della AeB condiviso con il territorio e non negli uffici delle società quotate in Borsa”. “Questa partita era così importante”, aggiunge, “che ad aiutarci sono anche intervenuti in giudizio due ex amministratori di municipalizzate venete. Lì addirittura la Procura ha aperto un’indagine. Mi chiedo cosa debba accadere ancora in Brianza affinché la politica apra gli occhi intorno ai grandi interessi che ruotano intorno ai servizi pubblici locali. Sono milioni di euro sottratti al controllo dei cittadini. A Monza la politica anziché perseguire il fine di rafforzare le aziende pubbliche le indebolisce e preferisce al pubblico il privato e anziché fare la società pubblica dei rifiuti si proroga di continuo un contratto viziato per corruzione. Così pochi privati si arricchiscono e ai cittadini tocca pagare le alte tasse per finanziare queste scellerate scelte politiche. A Monza si paga la tassa rifiuti più alta della Brianza a causa della corruzione e nessuno fa nulla per cambiare”. Fumagalli conclude: “A Seregno svendevano una società pubblica per farci risparmiare un centesimo al metro cubo sul gas metano. Non sono queste le scelte che deve fare una classe politica che invece deve avere lo scopo di battersi per l’interesse pubblico e dei suoi cittadini. Mi sono battuto in questa battaglia politica insieme al Consigliere Tiziano Mariani al fine di ripristinare la legalità ma anche il ruolo della politica che cede il passo all’ignoranza e alla subordinazione ai poteri forti”.

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A2A vuole mangiarsi le aziende pubbliche

A2A vuole mangiarsi le aziende pubbliche. Una volontà espressa dalla decisione di portare in fondo le cause legali per concludere la fusione con AEB fino al Consiglio di Stato. Un passaggio necessario dopo che il tribunale amministrativo regionale ha stabilito che la fusione non doveva essere conclusa. E il tar non è il solo a opporsi: sia a Seregno che in Regione alcuni politici hanno definito “de profundis” di AEB perché l’azienda pubblica verrà di fatto privatizzata, togliendo ogni controllo della popolazione su un’azienda che è stata creata e cresciuta con soldi pubblici per trasferirne il valore a privati che avranno in testa i propri profitti più del bene pubblico (nulla di male per carità). Ecco dunque il comunicato delle aziende, o meglio dei loro dirigenti: “A2A e AEB prendono atto con sorpresa delle due ordinanze depositate oggi dal TAR Milano che, inaspettatamente, ha provvisoriamente sospeso l’efficacia della delibera del 20 aprile 2020, con cui il Comune di Seregno aveva approvato l’operazione di aggregazione territoriale relativa ad Unareti SpA ed AEB SpA, e ha fissato al 2 dicembre 2020 l’udienza di merito. I ricorrenti (alcune imprese del settore termotecnico, un consigliere regionale lombardo e un consigliere comunale di Seregno) avevano evidenziato presunti vizi dell’operazione chiedendo al Tribunale di sospendere l’efficacia della delibera del Comune, per prevenire la conclusione dell’operazione già approvata dalle assemblee delle società. Le società ricorreranno al Consiglio di Stato per confermare la legittimità dell’operazione, convinte della coerenza normativa e dell’assoluto valore industriale della stessa. L’aggregazione permetterà, infatti, di rinforzare la competitività e la vocazione territoriale di AEB, garantendo una crescita sostenibile e duratura nel tempo. Il Piano per valorizzare AEB persegue obiettivi importanti con investimenti previsti superiori a 300 milioni di euro in 5 anni, di cui oltre 190 milioni di euro nei territori dei Comuni soci. Sono previsti, inoltre, concreti e significativi benefici industriali: rafforzamento della capacità competitiva di AEB, migliore accesso al credito e rinforzata capacità di investimento, sinergie commerciali e operative, sharing di piattaforme e know-how per nuovi servizi innovativi. La nuova AEB post aggregazione potrà contare, grazie agli apporti di A2A, su un EBITDA di oltre 50 M€, raggiungendo una dimensione di primo piano nel panorama nazionale”.

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