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Albanese con documenti falsi arrestato a Linate

Venerdì 22 gennai la Polizia di Stato ha arrestato un cittadino albanese di 23 anni per il possesso di documenti falsi, presso lo scalo aeroportuale di Milano – Linate. I poliziotti dell’Ufficio di Polizia di Frontiera, venerdì pomeriggio, durante i controlli dei voli in partenza per Londra, hanno arrestato il cittadino albanese, il quale aveva esibito una carta d’identità e una patente spagnola contraffatti. L’agente, durante il controllo, ha posto alcune domande in lingua spagnola alle quali il passeggero non è riuscito a rispondere; successivamente, i documenti sono stati sottoposti ad accertamenti più approfonditi, anche mediante l’utilizzo di strumentazione tecnica in dotazione, all’esito del quale ne è stata accertata la contraffazione. Posto davanti all’evidenza, il passeggero ha dichiarato di essere cittadino albanese, di aver attraversato la frontiera Schengen in Ungheria e di essere arrivato in Italia dopo aver soggiornato in vari paesi UE esibendo carte d’identità false. Sottoposto a rito direttissimo per il reato di possesso di documenti falsi, il giudice, considerata la gravità dei fatti e la personalità del soggetto, ne ha disposto la custodia cautelare in carcere.

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Arrestato albanese per la sparatoria di capodanno

La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, ha tratto in arresto, in esecuzione del provvedimento di fermo del P.M. emesso dal Sostituto Procuratore dott.ssa Rosaria Stagnaro, sotto la direzione dal Procuratore Aggiunto dr.ssa Laura Pedio, un cittadino albanese di quarantuno anni, regolare, con numerosi precedenti di polizia anche per reati contro la persona, ritenuto responsabile del tentato omicidio e lesioni gravi e aggravate, tramite l’utilizzo di un’arma da fuoco, di due cittadini marocchini, uno di anni trentanove ferito al ginocchio destro e il secondo, di anni trentatré, ferito alla testa, avvenuti la notte di capodanno a Milano in via Giaginto Gigante. L’attività investigativa condotta dalla Sezione Omicidi della Squadra Mobile ha consentito di ricostruire la dinamica del tentato omicidio e del ferimento, identificando altresì l’autore che si era dato immediatamente alla fuga rendendosi irreperibile. Nell’immediatezza dei fatti, nel corso del sopralluogo sono stati rinvenuti diversi bossoli cal. 7.65, verosimilmente esplosi all’indirizzo dei due feriti. Dai primi accertamenti è emerso che i due nordafricani avrebbero avuto, poco prima, un alterco per futili motivi con il cittadino albanese il quale, dopo essersi allontanato, è ritornato, poco dopo, in via Giaginto Gigante, esplodendo vari colpi di pistola all’indirizzo dei due uomini. La visione di numerose telecamere della zona e la verbalizzazione di alcuni testimoni hanno consentito di identificare l’autore che si è reso irreperibile. E’ stato ricercato attivamente per oltre dieci giorni, fin quando, a seguito di numerosi appostamenti e pedinamenti nei confronti di sui amici e conoscenti è stato localizzato, anche con l’ausilio di attività tecnica, in un appartamento in via Grigna 20, dove verosimilmente si era rifugiato da una conoscente per organizzare la fuga in Albania.  All’esito dell’irruzione, dopo aver cinturato l’intero edificio, il cittadino albanese è stato tratto in arresto in esecuzione al fermo del P.M. e le due donne presenti all’interno dell’appartamento sono state denunciate per favoreggiamento personale.

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Piazza Selinunte: albanese spara a due marocchini

E’ stato l’episodio più grave della notte di Capodanno a Milano, ma non avrebbe niente a che fare con i botti dato che la Polizia lo ascrive a un episodio di criminalità comune. Si tratta del ferimento di due uomini di 33 e 39 anni, entrambi marocchini, avvenuto intorno all’1 di notte a Milano, in via Gigante, nella cosiddetta ‘casbah’ di piazza Selinunte, quartiere multietnico più volte al centro di fatti di cronaca. Nel corso di una lite, dai contorni ancora tutti da delineare, i due nordafricani sono rimasti feriti per i colpi d’arma da fuoco sparati, a quanto sembra, da un albanese, ora ricercato dalla Polizia. Uno dei due feriti ha un proiettile in testa, nella regione occipitale, ed è stato ricoverato in codice rosso e in gravi condizioni al Policlinico, dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico. L’altro è stato raggiunto da un colpo a una coscia, ed è stato portato in codice giallo all’ospedale di Niguarda in condizioni non gravi. Sull’episodio indaga la Squadra mobile della questura. In un altro episodio, del tutto distinto dal primo, avvenuto stamani alle 8 in via Traiano, a Milano, un 44enne ha ferito il convivente al culmine di una lite. Si tratta di un 55enne colpito con un coltello da cucina all’altezza della scapola sinistra. Una ferita lieve, tanto che la polizia intervenuta sul posto ha delegato al ferito l’eventuale denuncia su querela. La lite tra i due sarebbe avvenuta per motivi di gelosia. ANSA

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Albanese arrestato per tentato furto in un Centro Diagnostico

Ieri sera, gli agenti delle volanti della Questura e del Commissariato Villa San Giovanni hanno arrestato un cittadino albanese di 25 anni per tentato furto aggravato all’interno di un Centro Diagnostico di viale Monza. Gli agenti hanno bloccato l’uomo e l’hanno trovato in possesso di attrezzi atti allo scasso con i quali, poco prima, aveva danneggiato la porta d’ingresso, aveva messo a soqquadro gli uffici e rubato una cassaforte ritrovata sulle scale.

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Scoperti 39mila euro e 380 piante di marijuana in casa di un albanese

La Polizia di Stato ha arrestato 3 cittadini  albanesi per la detenzione di una serra all’interno di un appartamento a Quattordio, in provincia di Alessandria. Uno di questi, risultato essere complice dei connazionali arrestati, è stato condotto in carcere a Milano all’esito del ripristino della detenzione dopo aver fatto reingresso illegale nel territorio dello Stato. Gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Milano, ieri mattina a Cesano Maderno (MB), hanno controllato e perquisito un giovane albanese che, fornitore delle zona nord di Milano, si muoveva liberamente grazie all’uso di documenti intestati fittiziamente ad un cittadino bulgaro. Aveva con sé 15 grammi di marijuana, 14.000 euro in contanti (dei quali l’albanese non è riuscito a giustificare il possesso) ma soprattutto documenti di indubbio interesse investigativo in quanto riferiti a fertilizzanti, concimi, lampade, materiale elettrico, ovvero il necessario per l’allestimento di una “serra” per la coltivazione di marijuana, nonché documentazione inerente ai pagamenti di forniture di energia e di acqua, il tutto riconducibile ad un appartamento ubicato a Quattordio (AL). Dai controlli è emerso che deve scontare la pena di 1 anno, 6 mesi e 13 giorni di reclusione per aver fatto reingresso illegale in Italia. Gli agenti della Squadra Mobile milanese, unitamente ai poliziotti della Squadra Mobile di Alessandria si sono recati a Quattordio (AL) per perquisire una cascina dove è stata scoperta una “coltivazione” di marijuana, in quel momento attiva e perfettamente funzionante, composta da 380 piante, con aree attrezzate per l’essiccazione ed il confezionamento dello stupefacente. I due albanesi presenti all’interno dello stabile, entrambi incensurati e in regole con le norme in materia di immigrazione, sono stati arrestati per detenzione illecita di sostanze stupefacenti ed a loro carico sono stati sequestrati 25.000 euro.

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Albanese nascondeva 20 kg di droga in un magazzino

Lunedì pomeriggio la Polizia di Stato ha arrestato un 61enne cittadino albanese, con precedenti di polizia, per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. Gli agenti della Squadra Investigativa del Commissariato Lorenteggio, a seguito di una scrupolosa indagine sul territorio, in via Cusago, verso le ore 13 di lunedì scorso, hanno notato l’uomo muoversi con sospetto nei pressi del magazzino di un’azienda dismessa. Dopo un servizio di osservazione e pedinamento, i poliziotti hanno fermato il 61enne per un controllo: l’uomo aveva con sé una dose di cocaina da 1 grammo, tre telefoni cellulari, 185 euro e un mazzo di chiavi grazie alle quali i poliziotti hanno fatto ingresso nel magazzino dal quale l’uomo era stato visto entrare ed uscire più volte. Sotto la ruota di un’autovettura parcheggiata nei pressi dell’ingresso nel magazzino gli agenti del Commissariato Lorenteggio hanno rinvenuto un sacchetto con 11 grammi di cocaina e, nella successiva perquisizione della struttura, hanno rinvenuto e sequestrato 18,6 chili di eroina, mezzo chilo di cocaina, 9 grammi di marijuana e 8,5 chili di sostanza da taglio. Nel magazzino, infatti, l’uomo aveva installato un vero e proprio laboratorio della droga con frullatori, fornelli, pentole a pressione, una pressa idraulica artigianale per il confezionamento della droga in “panetti”. Oltre all’ingente quantità di stupefacenti,i i poliziotti di via Primaticcio hanno rinvenuto la somma di 48.350,00 euro suddivisa in mazzette. La perquisizione si è, infine, estesa anche all’abitazione del 61enne dove gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato l’ulteriore somma di duemila euro in banconote di piccolo taglio, diversi appunti block-notes riportanti cifre inerenti l’intensa attività di spaccio, un altro telefono cellulare e un bilancino di precisione.

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