Confcommercio Milano: un Manifesto con le priorità del terziario per la città che ritorna al futuro

Confcommercio Milano: un Manifesto con le priorità del terziario per la città che ritorna al futuro. Elezioni amministrative, dodici i candidati sindaco al confronto (moderato dalla giornalista Simona Arrigoni) promosso oggi da Confcommercio Milano a Palazzo Castiglioni, nella sede di corso Venezia: il sindaco Giuseppe Sala, Luca Bernardo, Layla Pavone, Gianluigi Paragone, Natale Azzaretto, Bryant Biavaschi, Mauro Festa, Giorgio Goggi, Gabriele Mariani, Marco Muggiani, Alessandro Pascale, Bianca Tedone. “I prossimi cinque anni – afferma Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio – saranno determinanti per Milano che deve recuperare il terreno perduto – il terziario a Milano nel 2020 per le conseguenze dell’emergenza Covid ha perso circa 40 miliardi di euro – e riprendere a crescere. In sintesi questo significa sicurezza sanitaria, rilancio economico, nuova attrattività internazionale, nuove infrastrutture e rigenerazione urbana”. Il peso di tutti i comparti del terziario a Milano e Città Metropolitana (elaborazione Ufficio Studi Confcommercio Milano su dati Istat) è molto rilevante: 118,1 miliardi di euro, il 72,8% sul Pil*; il 74% delle imprese (più di 233mila) e il 69,3% di occupati (1 milione e 400 mila). Confcommercio Milano presenta, nel confronto tra i candidati sindaco, il “Manifesto per Milano”, documento con indicazioni programmatiche emerse dalle proposte del sistema associativo rappresentato e dai contributi sulla piattaforma https://www.confcommerciopermilano.it/. Con le priorità del terziario per Milano, illustrate ai candidati sindaco, su: sanità, sicurezza, fisco, smart working, giovani e formazione, imprese, Olimpiadi 2026, turismo e attrattività, mobilità, pari opportunità, infrastrutture e rigenerazione urbana. PNRR E con una premessa fondamentale: l’opportunità irripetibile del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). “Quello che farà realmente la differenza rispetto al passato – sottolinea Sangalli – è che Milano potrà contare sui fondi europei del PNRR. Si parla di quasi 5 miliardi da investire nei prossimi 3 anni: risorse straordinarie che, se confermate, potrebbero accelerare progetti a lungo attesi. Come le infrastrutture materiali e immateriali, la transizione ecologica delle imprese e la formazione dei giovani. I tempi attuativi sono però stretti ed è necessario velocizzare le procedure”. I temi prioritari per la città emergono anche dal sondaggio realizzato da Confcommercio Milano – dati elaborati dall’Ufficio Studi – con le risposte di 581 imprese (il 69% da 1 a 5 addetti. In prevalenza hanno risposto: il dettaglio non alimentare 18%, la ristorazione 17%, i servizi alle imprese 17%, gli agenti e rappresentanti di commercio 14%). PRIORITÀ “Alla prossima Amministrazione comunale – dichiara Sangalli – chiediamo soprattutto di rafforzare la riduzione e la semplificazione delle tasse locali, di proseguire con i sostegni alle micro e piccole imprese e di essere coinvolti nella pianificazione dei fondi europei del PNRR che rappresentano una opportunità di sviluppo irripetibile per Milano”. I temi prioritari per Milano Fisco e sicurezza (86,4%) e mobilità (78,8%) sono quelli più sentiti, ma anche riqualificazione periferie (78,7%), salute (78,1%), infrastrutture (77,7%), turismo e attrattività (75,6%) hanno valutazioni significative. Come investire le risorse del PNRR Soprattutto – è il dato che emerge dalle risposte al sondaggio – per riqualificazione e rigenerazione urbana (81,9%) e per potenziare le infrastrutture materiali e immateriali (78,5%). Importanti anche i progetti sui giovani, la formazione, le nuove imprese, le pari opportunità. Nel “Manifesto per Milano” di Confcommercio Milano si sottolinea la necessità di rafforzare la connessione veloce per favorire l’innovazione digitale delle imprese e si propone di istituire la Start Up Week. Ed occorre continuare nella riqualificazione dei quartieri periferici per migliorare i livelli di sicurezza, vivibilità ed accrescere l’attrattività. Sarebbero utili nuove iniziative sperimentali di collaborazione (come avvenuto per Gratosoglio e Niguarda). Fisco Tari, Cosap, Pubblicita’: la proposta nel “Manifesto per Milano” è di una riduzione e semplificazione con un servizio dedicato al calcolo e alla comunicazione dei canoni gestito con le associazioni di categoria. Occorrono, inoltre agevolazioni Imu e Tari per gli immobili sfitti. Sicurezza Assieme al fisco il tema prioritario per Milano maggiormente indicato nelle risposte al sondaggio. Il “Manifesto per Milano” di Confcommercio Milano individua tre ambiti d’intervento. Il contrasto a degrado, abusivismo e contraffazione. Nelle zone della movida occorrono più controlli su abusivi e irregolari nelle ore di più alta concentrazione. E serve la regolamentazione, in termini di numerosità e densità, delle licenze di somministrazione nel tessuto urbano. Va ripristinata l’Unità Reati Predatori, ora depotenziata, per assicurare un presidio dei principali assi commerciali. Serve un più efficace contrasto alle infiltrazioni malavitose nel settore dei pubblici esercizi. Il Comune dovrebbe aggiungere, ai controlli oggi già effettuati, accertamenti basati su diversi indicatori: come investimenti significativi senza indebitamento bancario, debiti commerciali verso terzi, troppi dipendenti in rapporto al volume d’affari, cambi di gestione frequenti (e altro). Mobilità Il 73%, emerge nel sondaggio, ritiene che l’auto si sia dimostrata un mezzo sicuro con l’emergenza sanitaria. Occorre perciò mantenere un equilibrio nelle scelte che impattano sull’attività e la vita quotidiana (come le misure sulla sosta) e va favorito l’interscambio con il trasporto pubblico. L’85% è favorevole ad un’unica App – proposta nel “Manifesto per Milano” di Confcommercio Milano – in cui convergano tutti i servizi pubblici e privati presenti sul territorio. Nel “Manifesto per Milano” si chiede inoltre di rivedere il piano delle piste ciclabili cittadine coinvolgendo le associazioni di categoria nello studio e nello sviluppo di nuovi percorsi. Le piste ciclabili vanno in realizzate in sicurezza e nelle sedi adeguate senza creare ostacoli alle attività imprenditoriali. “Quando la realizzazione di una pista ciclabile danneggia l’accessibilità, la vivibilità e l’attrattività della città, bisogna avere il coraggio di trovare alternative”. Nel “Manifesto per Milano” si chiede, anche, di valutare l’eliminazione, nella fascia pomeridiana, del pagamento di Area C con l’obiettivo di agevolare l’accessibilità nel centro cittadino (che ha fortemente risentito degli effetti negativi generati dall’emergenza sanitaria). Smart working Il 48% delle imprese chiede lo stop a un uso massiccio e generalizzato dello smart working e il 44% pensa si debba mantenere un equilibrio fra lavoro a casa e lavoro in ufficio. Nei momenti maggiori dell’emergenza sanitaria l’assenza dei lavoratori negli uffici ha “desertificato” la città con un evidente danno per tante attività economiche. Se le condizioni sanitarie lo consentiranno, si rileva nel “Manifesto per Milano”,

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