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“Ha stato Speranza”

“Ha stato Speranza”. Scusate, ma il riassunto più efficace della conferenza stampa con cui Fontana e Moratti hanno cercato di spiegare l’ennesimo disastro comunicativo della Regione ci pare questo. Entrambi si sono concentrati più sulle questioni politiche portando avanti uno scontro tra personaggi lombardi e personaggi romani di cui sfugge la reale utilità. Fontana ha ritenuto ingiuste e ingiuriose le accuse alla Lombardia per il presunto errore dell’algoritmo romano, ma sembrava più volersi sfogare contro chi lo contesta che fornire spiegazioni. Stesso discorso per Moratti che ha rimarcato più volte il rifiuto da parte di Roberto Speranza di incontrarla dopo aver sospeso la zona rossa in Lombardia: ma Donna Letizia non ricorda che fuori dall’ampio giro dei finanziati dalla sua potentissima famiglia è un amministratore come altri. Perché dovrebbe avere un trattamento di favore? A furia di insistere sul fatto che un ministro non le ha risposto dopo una prima richiesta di colloquio, rende simpatico Speranza, uno dei pochi in Italia a non prostrarsi al primo miliardario arrogante che bussa alla porta. Perché non era il momento di indicare il bambino che ha rubato la palla, ma di fornire spiegazioni cari Attilio e Letizia. I lombardi sanno benissimo di essere odiati e disprezzati dagli altri italiani. Perché? Essenzialmente perché lavorando tanto, guadagnano quello che in altre parti d’Italia è tanto. E in Italia chi ha soldi da spendere è odiato come chiunque cerchi di migliorare la sua condizione economica e sociale. Poi tutti cercano di farlo, come tutti sono passati da Milano se volevano liberarsi mentalmente ed economicamente. Guardate Rasia Dal Polo, genovese di successo come milanese acquisito, ora rischia persino di diventare sindaco. Noi milanesi in particolare siamo abituati a vederci sputare addosso persino quando siamo a casa nostra da chi è venuto in cerca di fortuna e benessere. E sappiamo che se riservassimo lo stesso trattamento a un ligure o a un siciliano ci sarebbe il serio rischio di finire in pasto ai pesci. Ma è il motivo per cui loro vengono qui e non viceversa. Qui siamo più liberi e dunque ci odiano, non serviva una spiegazione da Regione Lombardia su questo aspetto. E ci difendiamo benissimo da soli. Serviva su cosa c’è di sbagliato, perché adesso passiamo tutti per imbecilli. Se invece sono i romani il problema, evitiamo spiegazioni come “ha stato Speranza”.

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Premio Marra alla tesi sull’algoritmo per la parità di genere

“Inclusion impact: algoritmo e piattaforma web per la valutazione quantitativa della parità di genere in contesto aziendale”. È il titolo della tesi di Gianluigi Iobizzi, studente del Politecnico di Milano, Laurea magistrale in Computer science and engineering – Ingegneria informatica, vincitore del premio Marra edizione 2019. A causa dell’emergenza sanitaria, il premio è stato ritirato questa mattina durante una cerimonia in forma ridotta, alla quale ha preso parte il Presidente del Consiglio comunale, Lamberto Bertolé, i membri della commissione giudicatrice e Angelo Marra, fratello del presidente del Consiglio comunale Giovanni Marra, scomparso prematuramente, alla memoria del quale è dedicato il premio. L’iniziativa intende valorizzare tesi o ricerche universitarie che sviluppino il tema della responsabilità sociale nel settore pubblico o privato. “La tesi di Iobizzi – si legge nelle motivazioni della commissione – è finalizzata allo sviluppo di una piattaforma web capace di supportare le imprese nella autovalutazione delle proprie performance nell’ambito della tutela delle diversità e dell’inclusione, in modo interattivo, continuo e partecipato (…). La tesi individua e costruisce uno strumento innovativo per la misurazione e valutazione del grado di inclusione all’interno delle aziende tramite l’Inclusion impact index”. “Siamo molto felici di assegnare questo premio per un lavoro che coniuga una grande sensibilità verso la parità di genere, tema al centro del dibattito contemporaneo, e la ricerca informatica – commenta il presidente del Consiglio comunale Lamberto Bertolé -. Lo sviluppo di una cultura della parità può certamente avere una grande spinta dall’innovazione tecnologica”. L’Amministrazione comunale, per il 2020, ha bandito nuovamente il premio Marra e il premio alla memoria dell’avvocato Giorgio Ambrosoli. I bandi sono disponibili al link. Premio di laurea in memoria dell’avv. Giorgio Ambrosoli – anno 2020 Premio di laurea in memoria di Giovanni Marra – anno 2020

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