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Sardone: Comune non abbandoni gli ambulanti

“Mi unisco all’appello di Anva Confesercenti Lombardia per togliere gli ambulanti di Milano dal pericoloso limbo in cui il Comune a guida Pd li ha fatto precipitare dopo non aver mai applicato l’intesa della Conferenza Unificata del 2012. Perché non lo ha fatto per tempo in modo da prorogare le concessioni fino al 2030? Non si capisce perché, nonostante varie sentenze, tra cui anche quella del TAR della Lombardia, il Comune di Milano non disapplichi la direttiva Bolkestein”. “Non possiamo far finta di nulla di fronte a migliaia di operatori commerciali e alle loro famiglie: il lavoro è sacro, ma forse per la sinistra non lo è più, meglio pensare al business dell’accoglienza e all’integrazione dei rom… Sono certa che Regione Lombardia si batterà ciò governo per un intervento risolutivo e deciso a favore degli ambulanti, ma il Comune non può più stare a guardare. Il primo passo spetta proprio a Palazzo Marino: il rinnovo delle concessioni non può più aspettare”. Così in una nota Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale della Lega.

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Anva Confesercenti Lombardia: “Il decreto riaperture penalizza gli ambulanti”

Anva Confesercenti Lombardia: “Il decreto riaperture penalizza gli ambulanti”. «Dopo che il Governo ha pubblicamente riconosciuto il minor rischio delle attività all’aria aperta, confidavamo che la normativa anti-covid sarebbe stata rivista correggendo quelle restrizioni che hanno sinora inspiegabilmente danneggiato il commercio ambulante, impedendo da oltre un anno lo svolgimento di fiere e sagre del commercio su area pubblica, nonché limitando l’attività degli operatori non alimentari nei mercati in zona rossa». Così il portavoce di ANVA-Confesercenti Lombardia, “Franco” Francesco Sacco, commenta le norme del nuovo “Decreto Riaperture”, varato mercoledì sera dal Governo Draghi. «Fiere e sagre ambulanti devono ripartire non più tardi di Maggio» riprende Sacco «come la nostra Federazione di categoria ha già formalmente segnalato al Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgietti, al Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Massimiliano Fedriga, e al Presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, Antonio Decaro». «Pur confidando nel costante miglioramento del quadro epidemiologico per cui si è impegnato il Governo» conclude il Portavoce ANVA-Lombardia «chiediamo che sia riconosciuta in ogni caso la possibilità di operare da parte delle nostre attività – di tutte le merceologie – anche in zona rossa, essendo impensabile che eventuali recrudescenze del virus – anche solo locali – possano continuare a penalizzare inspiegabilmente proprio la nostra categoria d’imprese all’aria aperta». Lombardia in Zona Gialla da lunedì 26 Aprile, clicca qui per leggere l’articolo dedicato.

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Manifestazione degli ambulanti: delegazione dal Prefetto

Sono scesi in strada gli ambulanti che vogliono tornare a lavorare. In piazza Duca d’Aosta, davanti alla stazione Centrale di Milano, sono arrivati con cartelli chiedendo di ottenere ristori ma soprattutto di poter riaprire le lore attività.  “I Dpcm sono inutili’, ‘I vostri ristori sono elemosina, noi vogliamo lavorare’ sono alcuni dei cartelli che hanno mostrato mentre occupavano parte di via Vittori pisani e via Vitruvio, la strada che passa davanti alla stazione, bloccando il traffico. Per questo alcune linee di bus e metro sono state deviate. Sempre stamattina è però andata in scena anche un’altra protesta, quella degli autobus da noleggio che hanno cercato di arrivare davanti al palazzo della Regione per far sentire le loro ragioni e farsi ricevere dall’assessore ai Trasporti Claudia Maria Terzi, Anche in questo caso le richieste vanno dalla proroga della moratoria sul pagamento dei finanziamenti, a “ristori per sopravvivere” alla possibilità di lavorare. Gli ambulanti hanno quindi organizzato un presidio in Piazza Tricolore e alle 18:30 una delegazione di rappresentanti delle sette componenti sindacali che rappresentano gli ambulanti è stata ricevuta in Prefettura. E’ stato così superata una lunga fase di stallo che ha visto una animata discussione tra le diverse anime degli ambulanti su come proseguire la mobilitazione. C’era infatti chi chiedeva di forzare il blocco delle forze dell’ordine con le transenne che impedisce l’ingresso in corso Monforte che porta alla Prefettura, chi proponeva di occupare le tangenziali e chi invece propendeva per attendere l’incontro con il Prefetto Renato Saccone. ANSA

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De Chirico (FI): ambulanti dimenticati e mercati senza controlli

“Dall’inizio della pandemia, uno dei settori più colpiti è stato quello degli ambulanti. – spiega Alessandro De Chirico, Consigliere Comunale di Forza Italia – È bene ricordare l’excursus. Mentre le botteghe di vicinato hanno continuato a rimanere aperte, i mercati scoperti – nonostante sia comprovato che all’aria aperta il virus circoli meno – sono stati interrotti. Le proteste dei mercatali sono state tra le più forti anche perché molti non si sentivano rappresentati dall’APECA. Poi, all’inizio della fase 2, dei 97 mercati cittadini ne sono stati riaperti alcuni, ma per i soli venditori di alimenti. Sono seguite altre proteste. La stessa APECA, con l’avallo del Comune di Milano, ha introdotto il Covid manager che avrebbe dovuto contingentare gli ingressi nei mercati misurando la temperatura a spese dei mercatali che pagano posteggio e COSAP senza alcuna riduzione“. “Da settembre con tanti consiglieri municipali di Forza Italia abbiamo denunciato che i controlli nei mercati erano svaniti e che della Polizia Locale non si vedeva nemmeno l’ombra. – continua l’azzurro – Del Covid manager ne hanno parlato “A chi l’ha visto?”. Sarà una coincidenza, ma Milano ha rischiato di venire travolta dalla seconda ondata di contagi. Dopo tutti questi mesi le uniche grandi novità proposte per evitare l’affollamento nei mercati rionali sono dedicare fasce orarie agli over 65 – come da noi proposto per tutti i servizi della città dallo scorso aprile in uno dei tanti documenti bocciati dalla maggioranza di Palazzo Marino – e la promozione delle consegne a domicilio? L’assessore Tajani in tutti questi mesi non è riuscita a fare di meglio? – si chiede De Chirico, concludendo – Un’altra proposta che avevamo fatto, ma che è caduta nel vuoto era quella di spostare provvisoriamente i mercati in aree più ampie come il piazzale dello Sport, piazza Sempione, piazza Gino Valle, piazza Duca d’Aosta e tutti quei luoghi delle periferie dotati di ampi parcheggi. Siamo in emergenza, ma l’amministrazione guidata da Sala e dal PD pare non essersene accorta“.

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Dal 2 al 4 ottobre torna a Cinisello Balsamo il Mercato Europeo Fiva Confcommercio

Dal 2 al 4 ottobre torna a Cinisello Balsamo il Mercato Europeo Fiva Confcommercio. Ottantotto banchi di vendita, molti ambulanti specializzati – oltre il 30% – di provenienza internazionale, 19 punti di ristorazione d’eccellenza con cucina tipica dalle regioni italiane (come Abruzzo e Toscana) e da diversi Paesi: Argentina, Brasile, Belgio, Germania, Gran Bretagna, Israele, Olanda, Polonia, Spagna. E’ il Mercato Europeo a Cinisello Balsamo che prende il via domani, venerdì 2 ottobre, per proseguire sabato 3 e domenica 4 (con orario dalle 9 fino alle 24). Si potranno trovare la famosa torta Sacher dall’Austria, foulard, profumi e paté francesi, birra dalla Baviera, bombette inglesi, fiori e zoccoli di legno dall’Olanda, vini dalla Spagna. Gli ospiti avranno modo di lasciarsi guidare tra le tradizioni e i sapori della più importante tradizione europea nello spazio di pochi isolati e conoscere così tutti i volti di un unico, grande, mercato. Tante le novità per questa edizione di uno dei momenti più sentiti e partecipati dai cittadini di Cinisello Balsamo: l’organizzazione dell’evento potrà contare sul ritorno alle origini con la partecipazione di Fiva Confcommercio e ci sarà un’estensione degli spazi espositivi che vede la presenza delle bancarelle, oltre alla sede storica di piazza Gramsci, anche lungo via Frova e nell’area del parcheggio del Palazzetto dello Sport, dove verrà allestita la zona Food, per un totale di 1600mq di superficie interessata. Il Mercato Europeo Fiva Confcommercio è promosso con il Comune di Cinisello Balsamo, l’Associazione territoriale Confcommercio di Sesto San Giovani-Delegazione di Cinisello, il DUC Distretto del Commercio e CBShop. Il Mercato si inaugura con il tradizionale taglio del nastro domani, 2 ottobre, dalle 11 in piazza Gramsci con il sindaco di Cinisello Giacomo Ghilardi; il vicesindaco con delega a Commercio, Attività produttive e Marketing territoriale Giuseppe Berlino; i rappresentanti Fiva Confcommercio, il presidente dell’Associazione territoriale Confcommercio di Sesto San Giovanni Fabrizio Gironi e Rodolfo Meda, presidente della Delegazione Confcommercio di Cinisello Balsamo. “Un ritorno alle tradizioni senza rinunciare ad innovare e migliorare il format del Mercato Europeo, è questo l’auspicio di questa edizione: che possa tornare ad avere il fascino ed il richiamo che tutti i cittadini di Cinisello Balsamo avevano avuto modo di conoscere nei primi anni 2000 – dichiara il vicesindaco Giuseppe Berlino – Dopo la sperimentazione del mercato all’aperto nel periodo immediatamente successivo al lockdown, ancora una volta piazza Gramsci sarà cuore pulsante della ripartenza delle attività commerciali della città, e saprà offrire un’occasione di svago e di conoscenza, attraverso un viaggio gastronomico, dal respiro europeo, a tutti coloro che visiteranno l’esposizione”. Ideato nel 1990 per la prima edizione a Strasburgo, il Mercato internazionale è stato ospitato da città di primo piano a livello europeo: Liverpool, Manchester e Muddersfield (Gran Bretagna), Barcellona (Spagna), S’Hertogenbosch (Olanda), Magdeburgo (Germania), Saint Niklas (Belgio). Oltre che a Cinisello Balsamo, in Italia è stato già organizzato, negli anni, solo a Trieste, Prato, Bergamo e Firenze.

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Gli ambulanti delusi da Sala

Gli ambulanti delusi da Sala. Il Comune ha infatti cassato la proposta regionale di istituire una  squadra di Covid manager per controllare il rispetto delle distanze per i mercati scoperti, un’idea che poteva dare invece respiro a una categoria messa in ginocchio dalla crisi. A lanciare l’iniziativa i leghisti Massimiliano Bastoni e Andrea Pellegrini: “Ho chiesto al Sindaco di Milano Beppe Sala di sostenere gli ambulanti dei mercati scoperti. Per la riapertura NO alle imposte e alla tassa sui rifiuti e SI agli indennizzi per le 9.332 licenze e 2.412 ambulanti titolari di stand abilitati alla vendita di prodotti. #Forza Lombardia Andrea Pellegrini Lega Milano Nicola Zarrella Marco Pellegrini ha annunciato Bastoni ieri su Facebook, ma nel pomeriggio è arrivata la risposta del Comune di Milano: i Covid manager meglio usarli per altro. A quel punto è esplosa la delusione degli operatori del settore: “L’ uomo del Milano non si ferma dice no alla sperimentazione del mercato scoperto proposto da Regione Lombardia e lascia senza lavoro i piccoli Commercianti, mentre i suoi amici della G.D.O continuano a lavorare senza alcuna restrizione. Una vergogna !! Ha avuto quasi 50 giorni di tempo per organizzare e ridisegnare i mercati ma NON il nulla – ha attaccato Nicola Zarrella, Presidente Nazionale Euroimprese Commercio – Chi se ne frega delle partite Iva, dei commercianti e tanto meno dei cittadini meno abbienti che non possono permettersi di fare la spesa nella grande distribuzione. Oggi prendiamo atto che al Comune di Milano e al Sindaco Sala non importa nulla dei mercati e degli operatori commerciali, ma solo dei gradi interessi, delle bici elettriche, dei cinema e dei teatri…Vergogna !!!”. Gli ambulanti delusi da Sala hanno trovato un sostegno nella Lega che sta cercando di attuare soluzioni di buon senso per ripartire: più di una volta è stato spiegato alle istituzioni che i mercati scoperti possono essere riorganizzati con profitto per tutti. I cittadini avrebbero un’altra fonte per le piccole spese alimentari e una categoria produttiva avrebbe la possibilità di guadagnare quanto basta per non dover chiedere sussidi. La battaglia degli ambulanti ha convinto Regione dopo qualche settimana di scontro, ora invece lo scoglio è il Comune di Sala e dell’assessore Tajani.  

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