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Pellegrini, Lega: “Cosa sta facendo Sala per i mercati scoperti?”

Pellegrini, Lega: “Cosa sta facendo Sala per i mercati scoperti?”. La domanda arriva dopo che nei giorni scorsi si è sollevata la contestazione degli operatori che vendono beni di prima necessità come gli alimentari. Una protesta durissima contro i vertici istituzionali lombardi, gli unici che sembravano non avere un piano per questo settore a differenza di altre regioni. Persino Apeca, l’organo di Confcommercio che ufficialmente si occupa del settore, si è svegliata con un comunicato. In ritardo rispetto agli operatori, ma si è svegliata. Però a proposito di reazioni istituzionali ci sono altri che sembrano in panne come i governanti di Palazzo Marino. Ecco allora la domanda di Pellegrini, Lega: “Cosa sta facendo Sala per i mercati scoperti?”. Il sindaco di Milano Giuseppe Sala potrebbe seguire l’esempio di alcuni suoi colleghi come Chiara Appendino di Torino: potrebbe cioè organizzare un piano preciso su come e quando riaprirli. Ecco l’intervento del consigliere di Municipio 9 Andrea Pellegrini pubblicato sulla sua pagina Facebook: Egregio Sig. Sindaco di Milano Beppe Sala guardi e ascolti questo video, la sua collega si è impegnata assieme alla sua amministrazione a ridisegnare i mercati di Torino e a permettere la riattivazione della loro funzione commerciale e sociale, Lei e la sua Assessora cosa avete fatto in proposito in questo periodo di sospensione dei mercati cittadini , visto l’imminente ripresa delle attività commerciali, e quindi alla auspicata riapertura dei mercati cittadini scoperti ? Può anche Lei illustrare le sue idee a riguardo ? O pensa di tenerli sospesi ancora per lungo tempo … Ci faccia sapere Sig. Sindaco Sala. Cordialmente. Gli ambulanti Milanesi.

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Gli ambulanti: “Riapriamo o saremo al collasso”

Gli ambulanti: “Riapriamo o saremo al collasso”. Gli operatori dei mercati all’aperto tornano a farsi sentire con un nuovo appello a Regione Lombardia dopo quelli delle scorse settimane. Più passa il tempo e più la situazione diventa critica per chi vive di mercati settimanali. Ecco dunque la voce che gli ambulanti dicono riapriamo o saremo al collasso: “La Politica deve dare una risposta chiara, non può nascondersi dietro alla paura dei contagi altrimenti dovrebbero chiudere immediatamente tutti gli iper e i centri commerciali gli unici luoghi dove le persone creano pericolosi affollamenti e dove il virus è molto più insidioso, lo dice anche istituto di sanità. Gli ambulanti sono stanchi di questa melina, di questa indecisione, di questo immobilismo che paga solo la Grande distribuzione organizzata. Vogliamo delle certezze, chiediamo risposte concrete non promesse a lungo termine. Abbiamo appurato che il problema non sono i mercati all’aperto, siamo pronti a far rispettare le norme e i protocolli di sicurezza, mettere in campo competenze e risorse, e noi le abbiamo. Non si può sempre dire NO agli stessi, è necessario partire e cominciare a vivere, a lavorare. Ne abbiamo estremamente bisogno, SIAMO AL COLLASSO.”dichiara il Presidente di Euroimprese Commercio Nicola Zarrella. “É arrivato il momento della verità, per 1 mese ci siamo presi la colpa di essere dei possibili ” untori” durante questo tempo abbiamo capito che i mercati possono essere di aiuto per alleggerire quelle code, tante, troppe che affollano i supermercati Lombardi ( unici luoghi é possibile acquistare gli alimentari) e dove probabilmente la gente si infetta a dismisura visto le condizioni di sovraffollamento. I mercati vogliono essere di aiuto, adeguarsi anche a cambiare la loro pelle, ma vogliono cominciare a Lavorare”, continua Zarrella “Se non si vuole assistere a qualcosa di veramente brutto, perché la gente, gli ambulanti sono oramai disperati, molti pronti a tutto, anche a proteste forti, allora affrettatevi a riconsegnare le strade e le piazze agli ambulanti che in sinergia con le Amministrazioni, le Associazioni di categoria, e tutti gli attori possibili possano ritornare ad offrire il loro importante contributo alla comunità Lombarda”, conclude il Presidente Zarrella.

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Ambulanti delusi da Fontana

Ambulanti delusi da Fontana. La categoria nei giorni scorsi aveva scritto una lettera aperta proprio al governatore lombardo per chiedergli di ragionare su un modello di mercato a prova di Covid19. Invece gli ambulanti sono delusi da Fontana perché ha confermato misure più restrittive di quelle del governo nazionale. Per altro la linea di Fontana pare in contrasto con quella del leader leghista: come potete sentire anche dalle sue stesse parole, Salvini non è felice nemmeno delle misure prese dall’esecutivo Conte che sono più leggere di quelle lombarde. Eppure Fontana conferma la linea durissima in contrapposizione a quella dura del governo. Ecco la lettera infuriata dalla categoria: REGIONE LOMBARDIA DICE NO AGLI AMBULANTI CHE CHIEDONO DI LAVORARE PAZZESCO!!! “Anche dopo la presentazione di protocolli di sicurezza, peraltro già in uso per i mercati coperti Regione Lombardia nega agli alimentaristi di piazza di vendere i propri prodotti, anche se il decreto del Governo lo permette” dichiara Zarrella Presidente Euroimprese commercio. “Infatti solo Regione Lombardia chiude i mercati scoperti, e vieta la vendita dei generi alimentari, funzione che potrebbe alleggerire lo stress e le code ai supermercati, i pericolosi assembramenti e i tantissimi contatti all’interno dei locali commerciali. Eppure Regione Lombardia non ha neppure delegato ai Sindaci la decisione, visto che in molti comuni erano già in atto protocolli di sicurezza. Francamente é sorprendente che chi governa Regione Lombardia, che da sempre dichiara di essere vicino ai piccoli commercianti, non abbiano già da subito attivato politiche di risoluzione del problema, ci chiediamo perché nelle Regioni governate dal centro destra come Piemonte e Veneto gli operatori commerciali di piazza di soli generi alimentari possano vendere senza problemi”, continua Zarrella. “Sappiamo solo che questa specifica categoria é stato pesantemente discriminata e che a distanza di un mese NESSUNO si é preoccupato di trovare un piano B. É brutto dirlo ma la Regione Lombardia non ha voluto trovare una soluzione propositiva, ha scelto la strada piu corta la chiusura. Ci aspettiamo che la Pasqua porti consiglio e martedi riparta un confronto che veda come soluzione finale la riapertura dei mercati applicando il nostro protocollo, unico accesso, entrate contingentate, guanti e mascherine per tutti”, conclude Zarrella Presidente Nazionale Euroimprese Commercio Nicola Zarrella

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La lettera degli ambulanti a Fontana

La lettera degli ambulanti a Fontana. Per la seconda volta infatti i piccoli commercianti tornano a scrivere al presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, dal loro punto di vista le norme attuali dividono gli esercenti tra commercianti di serie A e di serie B: “A distanza di quasi 1 mese dal fermo gli operatori commerciali su piazza( 22.000) molti dei quali da noi rappresentati, si sentono abbandonati e profondamente mortificati dalle decisioni adottate nei loro confronti, molti di loro sono disperati economicamente non hanno più denaro per le spese quotidiane, speriamo non si arrivi a casi estremi, perché invece di morire di coronavirus non debbano morire per la disperazione economica,” dichiara il Responsabile del Commercio Euroimprese Nicola Zarrella. “Solo in Lombardia gli ambulanti dei generi alimentari non hanno potuto lavorare anche in regime di sicurezza, in questi ultimi giorni sono stati presentati dalla nostra Associazione una serie di progetti e di protocolli affinché anche i commercianti su strada potessero lavorare in sicurezza, offrendo, come per tutti gli altri attori commerciali, il proprio servizio, controllo accessi, obbligo guanti mascherine e controllo distanze. La G.D.O. ha invece continuato a lavorare in situazioni di precaria sicurezza, con code di persone mai viste, qualcosa di incredibile, mettendo sotto stress anche il personale che e stata anche contagiata specialmente alle casse ma nulla è valsa la nostra richiesta, gli operatori commerciali su piazza sono l’ultima ruota del carro, la feccia, gli untori, le bestie da spremere con le tasse e le imposte, ma i soli a dover pagare dazio,” continua Zarrella “Pensate che studi molto autorevoli hanno appurato che la diffusione del virus è molto più probabile che avvenga in spazi chiusi dove il virus rimane alcune ore, anziché nei luoghi aperti dove la dispersione e l’ampiezza dell’area ne facilita la sua dispersione. Niente, in Lombardia si è trovato l’unico colpevole e untore il mercato, qualcosa di inaudito, ingiusto e falso. Siamo tutti consapevoli che la salute sia il bene primario da proteggere e salvaguardare ma se questo é il principio lo si estende a tutti non solo ad una categoria di lavoratori. Sapevamo che avrebbero potuto operare i soli ambulanti di generi alimentari, abbiamo condiviso il fatto che i beni primari, abbiano la priorità nella vendita, ma questo principi é valso solo per la Grande distribuzione organizzata. Fuori dalla Lombardia per fortuna ci sono Amministratori che hanno saputo considerare l’importanza dei mercati, il ruolo vero di questi commercianti, il valore sociale dei mercati e l’importante funzione di contenimento dei prezzi, che oggi nei supermercati volano senza limiti, in quanto in regime di monopolio”,continua Zarrella “Non é impossibile organizzare nuovi mercati, ridotti nei numeri, con meno banchi e con distanze più marcate. I comuni devono impegnarsi assieme alle associazioni di categorie affinché questo servizio comunale riprenda a offrire una sana e sicura alternativa ai tanti cittadini che fino ad oggi si sono visti negare questo diritto. Chiediamo al Presidente Fontana di valutare la nostra proposta e iniziare a programmare in accordo con i Sindaci la riapertura dei Mercati applicando il protocollo come previsto per la G.D.O e i supermarket affinche il 14 aprile i prodotti alimentari si possano vendere anche nei mercati di vicinato” Conclude Zarrella. Il Responsabile settore Commercio Euroimprese Nazionale Nicola Zarrella

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Ambulanti in ansia per il rinnovo delle licenze

Ambulanti in ansia per il rinnovo delle licenze. Tira aria di elezioni e la lobby che vive grazie ai voti e ai soldi degli ambulanti si muove convocando un convegno per dichiarare l’urgenza di affrettare il problema. Essendo in Europa, l’Italia dovrebbe adeguarsi alle regole normali mettendo a bando le licenze commerciali, ma per alcuni è un problema perché come quelle per i taxi c’è tutto un commercio e una serie di rendite di posizione in gioco. Ecco dunque l’annuncio di Confocommercio: Urgente il rinnovo delle concessioni nei mercati su area pubblica con il Decreto Milleproroghe per risolvere il grave e prolungato stato di incertezza che mette a rischio gli ambulanti dopo l’esclusione dalla Direttiva Bolkestein e il vuoto normativo creatosi (che si aggiunge alle difficoltà economiche). Urgente anche salvaguardare tutti quegli operatori ambulanti che non hanno ottenuto la concessione con i bandi finora emessi. In Confcommercio Milano domani, domenica 2 febbraio (corso Venezia 47, sala Colucci, ore 10.30), gli ambulanti confluiscono da tutta Italia per l’assemblea nazionale delle associazioni e dei quadri dirigenti Fiva Confcommercio. Con il presidente Fiva Confcommercio (e Apeca Confcommercio Milano) Giacomo Errico partecipa domani all’assemblea Fiva Confcommercio Laura Castelli, viceministro all’Economia e Finanze. Fiva Confcommercio, dopo il passaggio positivo di risoluzione del canone di occupazione suolo pubblico dei posteggi, sollecita a Governo e Parlamento una complessiva riforma del commercio ambulante anche per far fronte ad abusivismo e contraffazione. In discussione, inoltre, all’assemblea di domenica 2 febbraio, la richiesta di differire i termini per l’invio dei corrispettivi in forma telematica.  

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Area B, protesta degli ambulanti in piazza fontana

Ambulanti aderenti ad Ana in piazza Fontana questo pomeriggio per ribadire le richieste di deroghe al Comune e in concomitanza degli incontri previsti tra le associazioni di categoria e l’assessore alla Mobilità Marco Granelli sulle limitazioni entrate in vigore con Area B. Incontri che, lamenta Ana, non avvengono in modo unitario ma per sigle separate perché Apeca (Confcommercio) “non ha voluto sedersi al tavolo con le altre associazioni“. “Siamo qui per chiedere ancora deroghe regionali e per difendere il diritto a lavorare“, spiega Maria Romano, segregario regionale di Ana. Mentre Nicola Zarrella, presidente dell’associazione evidenzia che sono previsti “tre tavoli separati perché l’assessore ha ceduto alla richiesta di Confcommercio“. Ana e Anva (Confesercenti) riferisce ancora Zarrella ribadiranno all’assessore invece la stessa richiesta e cioè principalmente quella di “una deroga per tutte le categorie di veicoli fino al 2020” in modo da consentire agli ambulanti di mettersi in regola o comunque l’armonizzazione con le deroghe già previste a livello regionale.

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