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Messaggio dell’Arcivescovo di Milano alla Diocesi per il decimo anniversario dell’elezione di Papa Francesco

Messaggio dell’Arcivescovo di Milano alla Diocesi per il decimo anniversario dell’elezione di Papa Francesco Raccogliamo volentieri la richiesta che Papa Francesco non cessa di rivolgere a tutti: “Pregate per me”. E noi con affetto ricordiamo il Santo Padre ogni giorno, nella preghiera eucaristica e nella preghiera personale. La ricorrenza del decimo anniversario della sua elevazione al Sommo Pontificato (13 marzo 2013) diventa occasione per una preghiera particolarmente intensa. Ma anche per approfondire la riconoscenza e la riflessione. Vorrei invitare tutti i fedeli a sostare un poco per rispondere con sincerità e semplicità a questa domanda: «Che cosa sta dicendo lo Spirito Santo alla Chiesa di questo nostro tempo attraverso il ministero di Papa Francesco? Che cosa sta dicendo a me personalmente attraverso di lui? E alla mia comunità?». Credo che non sia difficile ricordare quell’espressione, quell’immagine, quel gesto che ha particolarmente commosso, edificato, illuminato la sensibilità, le domande, la ricerca di ciascuno. Naturalmente è bene lasciarsi anzitutto ispirare dai suoi grandi scritti, in particolare da Evangelii Gaudium. Ma sappiamo che il Santo Padre ha anche il dono di trovare in ogni circostanza immagini incisive e parole che diventano sintesi efficaci, provocatorie, folgoranti per aiutare il cammino della Chiesa e di ognuno di noi. In occasione dell’anniversario dell’avvio del suo Pontificato invito dunque a fare memoria di Papa Francesco con quel tributo di affetto e di gratitudine che cerca di rendere più intensa la comunione, più convinta la condivisione dell’essenziale del suo magistero, più lieto e fiducioso il procedere insieme. Milano, 13 marzo 2023 + Mario Delpini Arcivescovo di Milano

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Delpini apre la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani

Delpini apre la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Momenti di preghiera, celebrazioni ecumeniche, convegni e una festa conclusiva animeranno la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani che si svolgerà, come da tradizione, dal 18 al 25 gennaio. Il programma della Settimana, preparato dal Consiglio delle Chiese cristiane di Milano e dall’Ufficio Ecumenismo e Dialogo della Diocesi, comprende 24 incontri, distribuiti in tutte le sette zone pastorali. L’Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, mercoledì 18, ore 18.30, darà avvio alla Settimana, quest’anno ispirata al versetto biblico “Imparate a fare il bene, cercate la giustizia” (Isaia 1,17), con una celebrazione ecumenica nella Chiesa Valdese di Milano (via Francesco Sforza 12). «Il tema di quest’anno – spiega Roberto Pagani, responsabile del Servizio diocesano per l’Ecumenismo e il dialogo – è un richiamo a fare il bene e a cercare la giustizia anche in questi giorni difficili, con una guerra che sta inasprendo e, per certi versi, frantumando il rapporto tra le varie comunità cristiane». La predicazione dell’Arcivescovo risponde anche al desiderio di dare seguito a due momenti che nel 2022 hanno coinvolto le Chiese cristiane della Diocesi: il Lunedì Santo celebrato nella Chiesa romena, che ha riunito tutti i ministri e i fedeli appartenenti al Consiglio delle Chiese Cristiane di Milano, e la preghiera per la pace dei cristiani ucraini in Duomo dello scorso 20 novembre, alla presenza dell’Arcivescovo e dell’Esarca greco-cattolico ucraino, il vescovo Dionisij Ljachovi. Sempre nel capoluogo ambrosiano, dopo l’evento iniziale, si terranno altri cinque incontri. Mercoledì 25, alle 20.30, si svolgerà una festa conclusiva con liturgia e canti per invocare insieme la pace nella chiesa di San Marco a Milano (piazza San Marco 2). Oltre alla presenza tradizionale dei cori ucraino, russo, romeno e degli universitari di Comunione e Liberazione, saranno coinvolti anche altri ensemble, tra cui quello eritreo e quello di alcuni cristiani sudcoreani. Celebrazioni ed incontri di preghiera si svolgeranno anche fuori Milano, nelle altre zone pastorali della Diocesi, con la possibilità di seguire alcuni momenti da remoto. In allegato il programma completo. Per effetto delle migrazioni il numero delle confessioni cristiane non cattoliche presenti nella Diocesi di Milano è andato aumentando negli ultimi anni. Attualmente sono 56 le parrocchie delle varie giurisdizioni ortodosse e bizantine e 21 le sale di preghiera anglicane e protestanti frequentate da fedeli di molte nazionalità. Circa la metà di tutte queste comunità vive le proprie celebrazioni in chiese concesse in uso dalla Diocesi di Milano, in segno tangibile di ospitalità ecumenica. Dal 1998 le diverse confessioni hanno dato vita al Consiglio delle Chiese Cristiane di Milano, presieduto attualmente dalla pastora Daniela Di Carlo.

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Domani per la prima volta celebrate insieme la Veglia missionaria e la Redditio Symboli

Domani per la prima volta celebrate insieme la Veglia missionaria e la Redditio Symboli. Sabato 22 ottobre in Duomo, alle 20.45, l’Arcivescovo presiederà una celebrazione in cui per la prima volta si uniranno due momenti tradizionali per la Chiesa ambrosiana: la Veglia missionaria e la Redditio Symboli. Mons. Delpini dunque consegnerà il mandato missionario e il Crocifisso a 15 partenti e, nella stessa serata, accoglierà la Regola di vita dalle mani di alcuni giovani ambrosiani. L’unificazione di questi due momenti risponde al desiderio di trasmettere anche alle nuove generazioni il significato profondo che spinge i missionari a testimoniare lo spirito del Vangelo. Nel corso della Veglia – che vedrà la partecipazione e il saluto ufficiale della Diocesi a mons. Paolo Martinelli, già vescovo ausiliare della Chiesa di Milano e dallo scorso maggio Vicario apostolico dell’Arabia Meridionale, – mons. Delpini consegnerà il Crocifisso, simbolo del mandato, a 15 missionari in partenza per diverse aree del mondo.  Tra questi 7 fidei donum diocesani (5 preti e una coppia di laici) che presteranno servizio in Israele, Brasile, Camerun e Repubblica Democratica del Congo. Gli altri missionari (sei uomini e due donne) appartengono a istituti religiosi presenti nel territorio della Diocesi e riceveranno il mandato per il Burkina Faso, la Tunisia, la Guinea Bissau, l’Argentina, il Messico e la Thailandia. Un momento della Veglia sarà dedicato alle testimonianze e, in particolare, a quella di mons. Martinelli che racconterà i primi mesi del suo mandato in Arabia Meridionale. Durante la celebrazione un gruppo di circa 400 giovani ambrosiani, perlopiù 19enni, consegnerà nelle mani dell’Arcivescovo, in occasione della Redditio Symboli, la “Regola di vita”: sono lettere che ognuno di loro ha scritto indicando gli impegni che intende assumersi per crescere in un cammino di fede. Un percorso ispirato anche dall’esempio di chi è inviato a testimoniare la fede in realtà povere e critiche degli altri continenti. «Desideriamo accompagnare le comunità cristiane a comprendere che la missione fa parte del cammino vocazionale di ogni persona – spiega don Maurizio Zago, responsabile della Pastorale missionaria -. E unire la Veglia missionaria al momento della Redditio, nel quale i giovani guardano alla propria vita anche come un servizio alla Chiesa e alla società, ci aiuta a cogliere questo aspetto». «È bello che nella consegna del mandato missionario i giovani possano sentirsi parte di un gesto che è di tutta la Chiesa – aggiunge don Marco Fusi, responsabile diocesano della Pastorale giovanile -; ed è prezioso che possano ammirare e imparare dagli adulti che la fede è una realtà che coinvolge tutta la vita e sulla quale è possibile giocare tutta l’esistenza, anche con il “rischio” di partire verso realtà sconosciute». La celebrazione sarà trasmessa in diretta streaming sul canale YouTube ChiesadiMilano e sul portale diocesano.

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L’arcivescovo Delpini a Cornaredo per incontrare lo sport

L’arcivescovo Delpini a Cornaredo per incontrare lo sport. Lunedì 17 ottobre, alle ore 20.45, al Centro Sportivo “Sandro Pertini” di Cornaredo (MI), l’Arcivescovo di Milano incontrerà il mondo dello sport. Durante l’evento, promosso dalla Fondazione Oratori Milanesi (FOM) e dal Servizio per l’oratorio e lo sport della Diocesi di Milano, mons. Mario Delpini, come da tradizione, consegnerà alle ragazze e ai ragazzi che praticano attività sportiva una lettera che quest’anno ha come tema l’eccellenza. «Gli atleti di ogni sport e di ogni età cercano l’eccellenza come un risultato dell’impegno profuso per dare il meglio di sé. (…) La sfida è quindi quella di vincere la mediocrità, quell’assestarsi nella pigrizia, quel deprimersi nella rassegnazione. La vocazione all’eccellenza per i cristiani si accompagna alla persuasione che la vita sia vocazione e che la santità sia la terra promessa verso la quale vale la pena di mettersi in cammino»: così mons. Delpini scrive in un passaggio della lettera che verrà consegnata ai presenti nella serata di lunedì, aggiungendo: «Ci affascina l’idea che la città prenda il volto di un villaggio olimpico: abitato da persone così diverse eppure così apprezzabili, perché si distinguono per l’eccellenza con cui contribuiscono alla bellezza del convivere». Il tema dell’eccellenza è legato a “Orasport on fire tour”, il progetto educativo triennale della FOM che coinvolge oratori, società sportive e scuole di ispirazione cristiana in un percorso verso le Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026, mirando alla crescita integrale della persona fondata sui principi della Carta olimpica. Nei prossimi due anni l’iniziativa punterà su altri due valori fondamentali dello spirito olimpico: la solidarietà e il rispetto. Per l’occasione, lunedì si accenderà per la prima volta la speciale fiaccola di “Orasport on fire tour” che sarà affidata ai rappresentanti della Pastorale giovanile del decanato di Rho: sarà questa, infatti, la prima tappa di un itinerario che toccherà tutto il territorio diocesano attraverso le sette zone pastorali e i 63 decanati in cui è divisa la Diocesi ambrosiana. In ognuna di queste zone saranno contestualmente attivate esperienze formative e sportive coinvolgendo ragazze e ragazzi anche con il contributo di campioni dello sport olimpico e paraolimpico invitati a testimoniare le loro esperienze con video e incontri in presenza. A Cornaredo, interverranno a raccontare come la voglia di dare il meglio di sé abbia animato la loro attività alcuni atleti professionisti: Simone Barlaam, nuotatore con un palmares ricco di medaglie, tra cui un oro alle Paralimpiadi di Tokyo 2020,  Riccardo Cardani, atleta paralimpico di snowboard che si sta preparando per i Giochi del 2026, Paolo Porro, giovane pallavolista della Powervolley Milano con già alcune presenze nella nazionale maggiore, e un calciatore della prima squadra del Monza. Per i ragazzi presenti alla manifestazione saranno organizzati momenti di gioco, animazione e confronto con i campioni dello sport. Oltre a mons. Delpini per la Diocesi interverranno mons. Mario Antonelli, Vicario episcopale per l’educazione e la celebrazione della fede, e don Stefano Guidi, responsabile del Servizio per l’oratorio e lo sport e direttore della FOM. Per altre informazioni su “Orasport on fire tour” clicca qui.

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Caso “molotov”: assolto il nipote di Delpini

Caso “molotov”: assolto il nipote di Delpini. Il procedimento che si è chiuso ieri riguardava infatti due giovani del ’97 che erano accusati di fabbricazione di arma da guerra che è punita fino a 12 anni. Il reato infatti è nato per i terroristi, dunque una fattispecie molto grave. In un primo momento i due ragazzi erano stati condannati a un anno e mezzo di prigione, con sospensione della pena, ma poi la Cassazione pochi mese fa aveva annullato con rinvio perché è stato riconosciuto come sbagliato il sillogismo alla base delle accuse: secondo la ricostruzione della polizia i due ragazzi avevano fabbricato delle molotov, dunque vista la pericolosità dell’oggetto avevano fabbricato un’arma da guerra e questo è un reato. Gli avvocati della difesa hanno però dimostrato che per la giurisprudenza una molotov non è solo una bottiglia con dentro una benzina, dunque quelle create dai ragazzi non meritavano una risposta sanzionatoria così pesante come quella riservata ai terroristi. Dopo un acceso dibattito in aula tra la difesa e il procuratore generale, la tesi della difesa è stata accolta e i due ragazzi sono stati assolti. Così come erano stati già dichiarati innocenti anche per l’incidente più grave che avvenne nella cartiera abbandonata dove erano andati a tirare le “molotov” nel 2015: un terzo ragazzo non avendo visto un buco nel pavimento, era caduto nel vuoto rimanendo ucciso.

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Positivo l’arcivescovo Delpini

Nel pomeriggio di ieri, l’Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, si è sottoposto alla verifica di infezione da Covid-19. La prova del tampone ha dato esito positivo. Lo rende noto l’Arcidiocesi. “L’Arcivescovo – che non presenta alcuna sintomatologia – ha dunque iniziato il periodo di quarantena previsto dai protocolli. Contestualmente sono stati avviati gli accertamenti previsti per il tracciamento e le verifiche dei contatti- è scritto in una nota -. Nelle principali celebrazioni che dovevano essere da lui presiedute nei prossimi giorni, l’Arcivescovo sarà sostituito dai suoi Vicari. Gli altri appuntamenti pubblici previsti in agenda per il periodo di quarantena sono invece rinviati”. ANSA

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