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Covid19 e l’interessante report Arpa sull’inquinamento

Covid19 e l’interessante report Arpa sull‘inquinamento. Il tema del calo dell’inquinamento durante la crisi da Coronavirus è stato toccato per lo più in maniera superficiale: si lavora e ci si sposta meno, dunque c’è meno particolato. Ecco, questa è una delle certezze che l’interessante report Arpa sull’inquinamento incrina. E’ vero che certi valori non si vedevano da dieci anni, ma anche che la questione ambientale è molto più complessa di come viene presentata a volte. E dunque forse ha bisogno di risposte diverse da quelle adottate fino ad oggi. Ecco il comunicato riassuntivo dell’Arpa: Sono stati pubblicati i risultati di un’indagine svolta da Regione Lombardia e da Arpa Lombardia sulla variazione dei fattori di pressione e sull’andamento dati di qualità dell’aria generato dalle misure di restrizione introdotte per contrastare la diffusione del virus. A partire dallo scorso 23 febbraio, la progressiva adozione di misure di contenimento del contagio da Coronavirus ha determinato in Italia, e nella nostra regione, una variazione delle attività antropiche repentina e ben superiore a quanto possibile in condizioni ordinarie. Una situazione che, sotto l’aspetto scientifico, rappresenta un laboratorio – auspicabilmente unico – per comprendere e prevedere quali possano essere nella realtà le conseguenze di alcuni provvedimenti finalizzati a migliorare la qualità dell’aria. Pur tenendo conto del limite rappresentato da dati raccolti tra fine inverno e l’inizio primavera, periodo dell’anno generalmente meno critico per l’inquinamento atmosferico, e  da una variazione dei fattori di pressione graduale e progressiva a causa delle azioni di contenimento via via più restrittive, lo studio ha individuato due periodi distinti: il primo, compreso tra il 23 febbraio e l’8 marzo 2020, caratterizzato dalle prime misure su aree più limitate e il secondo, a partire dal 9 marzo, caratterizzato da misure più incisive estese a tutto il territorio nazionale. I dati disponibili sono stati analizzati fino alla data del 29 marzo 2020. riduzione dei fattori di pressione L’analisi è partita dalla stima della riduzione dei fattori di pressione nei principali settori, quali traffico veicolare, consumi energetici, riscaldamento e attività agricole/zootecniche. Le misure messe in atto dal Governo e dalle ordinanze regionali per far fronte all’emergenza Coronavirus hanno comportato modifiche alle modalità di vita delle persone e alle attività produttive e commerciali, che si riflettono sui flussi di traffico, sulla produzione e sui consumi energetici, in modo particolare, nelle regioni settentrionali d’Italia. Riguardo al settore riscaldamento, si osserva che, nel primo trimestre del 2020, le temperature medie giornaliere sono state generalmente superiori alle medie del periodo (su base ventennale); Per le attività agricole, non limitate dalle misure di contenimento dell’emergenza sanitaria nemmeno, a partire dal 24 febbraio, rispetto allo spandimento dei liquami zootecnici, si sono stimate emissioni in linea con quelle tipiche del periodo. qualità dell’aria Relativamente alla qualità dell’aria, per il biossido di azoto (NO2) e ancora più per il monossido di azoto (NO) e per il Benzene le concentrazioni rilevate si sono sensibilmente ridotte e, in alcune stazioni, risultano perfino inferiori ai valori più bassi registrati in ciascun giorno di calendario nel periodo di osservazione nei dieci anni precedenti. In questo caso è quindi più evidente l’effetto della riduzione delle emissioni connessa alla riduzione dei flussi di traffico, che in ambito urbano è certamente la prima fonte di ossidi di azoto. Riguardo ai valori di PM10 e PM2.5, i dati indicano in maniera evidente la stagionalità di questi inquinanti, che registrano tipicamente i valori più elevati nei mesi più freddi dell’anno. L’analisi dei dati del mese di marzo 2020, pur collocandosi nella fascia bassa della variabilità del periodo, evidenzia un alternarsi di giornate con concentrazioni più alte e altre con valori inferiori. Alcuni episodi, come quello del 25 febbraio, con un valore di PM10 pari a 82 µg/m³ registrato a Codogno, già in piena “zona rossa”, hanno evidenziano l’importanza del fenomeno di trasporto del particolato e il fatto che le concentrazioni non sono solo influenzate dalle emissioni di prossimità, ma da tutte quelle del bacino di riferimento. Così come, invece, quando dal 18 al 20 marzo si è registrato un incremento significativo di polveri sottili in gran parte della regione, nonostante la riduzione dei flussi di traffico e di parte delle attività industriali, è risultato chiaro il contributo della componente secondaria e della situazione meteorologica più favorevole all’accumulo. Infine, anche l’episodio del 28 e 29 marzo – quando a causa del trasporto di particolato di origine desertica dalle regioni asiatiche (come confermato dal modello globale “Copernicus Atmosphere Monitoring Service”), le concentrazioni di PM10 sono risultate molto elevate a fronte di un aumento inferiore delle concentrazioni di PM2.5 – mostra in modo chiaro la complessità dei fenomeni correlati alla formazione, al trasporto e all’accumulo di particolato atmosferico. Le Conclusioni Lo studio ha evidenziato che il trend di generale riduzione delle concentrazioni degli inquinanti che si sta osservando in questo periodo deve essere attribuito, in proporzioni non quantificabili in modo preciso e comunque dipendenti dalle singole giornate e dal singolo inquinante, all’insieme di 3 fattori: riduzione delle emissioni (in particolare dal settore trasporti), variazione delle condizioni meteorologiche (comunemente meno favorevoli all’accumulo in questo periodo dell’anno) e condizioni ambientali che influiscono sulle reazioni chimico-fisiche in cui sono coinvolti gli inquinanti. Dall’analisi dei dati di qualità dell’aria risulta che le misure messe in atto per fronteggiare l’emergenza hanno certamente determinato una riduzione delle emissioni derivanti in particolare dal traffico veicolare, che sono più evidenti analizzando le concentrazioni degli inquinanti legati direttamente al traffico – NO, benzene e in parte NO2. Nel bacino padano, la riduzione rilevata per il particolato è influenzata in modo significativo dalla presenza della componente secondaria. Infatti, si è osservato che le drastiche riduzioni di alcune sorgenti non sempre hanno impedito il superamento dei limiti, pur contribuendo a ridurne l’entità. Ciò evidenzia in modo chiaro la complessità dei fenomeni correlati alla formazione, trasporto e all’accumulo di particolato atmosferico e la conseguente difficoltà di ridurre in modo drastico i valori presenti in atmosfera in situazioni ordinarie. QUI il report completo.

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Allerta pericolo valanghe in Lombardia

Allerta pericolo valanghe in Lombardia. A lanciarlo l’Arpa, l’agenzia regionale che si occupa dell’ambiente in vari modi: “L’intensa perturbazione che ha interessato la nostra regione si sta lentamente spostando verso est. Sulle montagne lombarde le condizioni meteorologiche sono in progressivo miglioramento. Depositata su superfici dure e levigate dal vento forte, ora in attenuazione, la neve caduta nelle scorse ore (50-70 cm su Orobie e Retiche, 30-40 cm su Adamello e Prealpi) è caratterizzata da una stabilità precaria e, su tutti i pendii a qualsiasi esposizione, si sono formati nuovi lastroni di grandi dimensioni. Attenzione, quindi, al PERICOLO VALANGHE che, secondo il “Bollettino Neve e Valanghe” emesso oggi dal Centro Nivometeorologico di Arpa Lombardia, è di grado 4 FORTE su Retiche, Orobie e Adamello e di 3 MARCATO sugli altri settori. Per la giornata di domani, 4 marzo, bel tempo e temperature stazionarie favoriranno il progressivo assestamento e consolidamento del manto nevoso: pericolo valanghe 4 FORTE in diminuzione su Retiche centrali, occidentali e Orobie centrali, 3 marcato altrove. Sin dalla mattinata di giovedì 5 marzo, il cielo tornerà ad essere generalmente coperto su tutti i settori, con nuvolosità in aumento durante la giornata e deboli precipitazioni diffuse a carattere nevoso al di sopra dei 700-800 m. Si attendono mediamente 5-10 cm di neve fresca a 2000 m di quota. La nuova neve, ridistribuita dai forti venti meridionali, formerà ulteriori lastroni che si sovrapporranno a un manto nevoso in fase di consolidamento, ma ancora caratterizzato da una stabilità precaria: previsto pericolo valanghe 3 MARCATO su tutti i settori. L’invito è quello di dotarsi sempre di tutti di dispositivi di autosoccorso obbligatori per legge per le attività sportive in montagna (apparato ARTVA, pala e sonda) e di consultare quotidianamente il bollettino Neve e Valanghe e i video informativi caricati periodicamente sul canale Youtube dell’Agenzia.

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Discariche abusive scoperte grazie ai satelliti

Discariche abusive scoperte grazie ai satelliti. In queste ore è in corso il sequestro di una discarica abusiva a Bornasco, nel pavese, formata da rifiuti provenienti da attività edile. Al momento, si stima che i rifiuti abbiano un volume di oltre 1700 metri cubi stoccati in un’area di 4 ettari. Le operazioni sono guidate dagli ufficiali di Polizia Giudiziaria di Arpa Lombardia – dipartimento Lodi/Pavia – unitamente ai Carabinieri del Comando Stazione di Siziano (Pv), coordinati dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Pavia e dalla Procura della Repubblica di Pavia. Questo sequestro è il secondo importante risultato, dopo quello del 23 luglio scorso che aveva portato alla luce una discarica di rifiuti di oltre 5000 metri cubi, abbandonati nelle campagne di Pieve del Cairo (Pv), realizzato grazie al protocollo firmato lo scorso 15 maggio tra la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pavia e l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Lombardia. L’accordo, finalizzato a migliorare l’efficacia complessiva delle azioni di controllo ambientale per la prevenzione degli illeciti nel territorio pavese, prevede l’utilizzo di uno strumento innovativo – il “progetto Savager” – messo a punto da Arpa Lombardia e finanziato da Regione Lombardia. Savager, tramite un sistema di sorveglianza basato sull’utilizzo di tecnologie di osservazione della Terra, da satellite, aereo e drone, ha permesso l’individuazione della discarica abusiva. Attraverso le immagini satellitari e l’utilizzo risolutivo dei droni, è stata individuata un’area verde destinata a lottizzazione, di proprietà di un’impresa edile, con rifiuti/macerie provenienti da attività edile, seminascosti dalla vegetazione e, in parte, interrati nel suolo. Al momento, sono in corso le indagini per accertare eventuali responsabilità e i tecnici di Arpa Lombardia stanno effettuando alcuni campionamenti dei rifiuti. Soddisfazione è stata espressa dal responsabile dei Controlli Attività Produttive del dipartimento Arpa di Lodi/Pavia, Fabio Cambielli, che ha ricordato come: “Grazie alla sinergia delle forze presenti sul territorio (Arpa, Carabinieri, NOE, Carabinieri Forestali) e all’importante collaborazione avviata con la procura di Pavia, è stato possibile unificare le azioni facendo controlli mirati e accurati. Un aspetto importante che, unito alle tecnologie di Savager, ha permesso di conseguire, senza dispendio di energie, risultati importanti. Questa è la dimostrazione concreta che tecnologia innovativa e controllo sono il binomio vincente per la tutela del nostro territorio”.

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Anziana truffata da falsi tecnici dell’ARPA

In via Val Cannobina ennesima anziana truffata dopo che in buona fede ha aperto la sua casa a quelli che riteneva onesti lavorati. Solo che i truffatori hanno grande fantasia e capacità opportunistiche notevoli. E trovano il sistema per escogitare nuove situazioni per loro favorevoli. Così dopo l’incendio all’impianto rifiuti di via Chiasserini hanno preso la palla al balzo fingendosi tecnici dell’Arpa. Così hanno convinto la donna che avevano preso di mira a farli entrare in casa, con la scusa di dover verificare la salubrità dell’aria dell’appartamento a causa della nube sprigionata dall’incendio divampato nei giorni scorsi L’episodio è avvenuto ieri, poco prima di mezzogiorno, i due truffatori si sono presentati come dipendenti dell’azienda regionale incaricati di accertare lo stato dell’aria nelle abitazioni in via Val Cannobina. Hanno invitato la pensionata a raccogliere i propri gioielli su un tavolo per impedire che potessero essere fusi dagli strumenti utilizzati per la verifica. Uno dei due l’ha distratta e l’altro ha preso i preziosi e circa mille euro in contanti nascosti in casa. La donna si è accorta della truffa e ha chiamato la polizia quando i due erano già andati via.

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