arrestati. milano

Un arresto per spaccio in via Ucelli di Nemi

Mercoledì pomeriggio, poco dopo le ore 18.00, gli agenti del Commissariato Mecenate hanno arrestato un cittadino italiano di 47 anni per spaccio. Durante l’attività di indagine svolta dalla Squadra Investigativa, i poliziotti hanno identificato e perquisito l’uomo che, seduto su una sedia in via Uccelli di Nemi sotto casa svolgeva la sua attività di spaccio: all’interno del suo borsello nascondeva 5 involucri di hashish dal peso di 2,60 grammi e 45 euro in contanti. Durante la perquisizione domiciliare svolta poi dagli agenti sono stati trovati altri 18 grammi di hashish, 2 involucri di marijuana, 5 grammi di eroina, un coltello multiuso, un bilancino di precisione e 300 euro in banconote di diverso taglio.

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Arrestati due gruppi di rapinatori in trasferta

Ieri e lunedì scorso, la Polizia di Stato di Milano ha eseguito 5 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti altrettanti pregiudicati, di origine napoletana, appartenenti a due distinte batterie, in quanto ritenuti responsabili di rapine di orologi di pregio al polso di ignari automobilisti in transito nelle vie della città di Milano. In particolare, ieri mattina, i poliziotti della Squadra Mobile hanno eseguito, a Napoli, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa il 09.07.2020 dal G.I.P. dr.ssa Anna Magelli, su richiesta della locale Procura della Repubblica, Proc. Agg. dr.ssa Laura Pedio e Sost. Proc. dr Leonardo Lesti, nei confronti di 3 rapinatori di origine partenopea specializzati nelle rapine di orologi di valore in danno degli automobilisti. Le indagini hanno permesso di identificare A.S., nato a Napoli il 16.05.1971, M.D.M., nato a Napoli il 28.02.1987, e R.M., nato a Napoli il 14.01.1984, quali autori di una rapina commessa nel marzo 2019 di un Rolex Submariner in danno di un cittadino italiano, aggredito appena sceso dalla sua auto dopo essere stato pedinato lungo le vie cittadine ed essere stato costretto a consegnare anche diverse centinaia di euro custodite in tasca. L’attività ha avuto inizio con la ricostruzione delle immagini della rapina e immediato seguito con l’individuazione degli scooter dei rapinatori ed ha permesso di identificarli e di accertare l’operatività del gruppo nel capoluogo lombardo sino al successivo mese di maggio. La tecnica era sempre la stessa: percorrevano in moto le strade più trafficate in attesa di individuare la vittima, attendendo che scendesse dall’autovettura, aggredendola fisicamente al fine di strappargli l’orologio. I servizi di osservazione e pedinamento, le intercettazioni telefoniche e l’analisi dei tabulati telefonici hanno permesso di provare, altresì, la loro presenza fisica nella città in concomitanza con la rapina consumata nonché le trasferte successive in occasione delle quali avevano la disponibilità di una auto a noleggio e di un appartamento in viale Molise, a Milano, come base logistica. Nel mese di maggio 2019 gli indagati erano stati persino pedinati in Francia in occasione di una trasferta in prossimità dei giorni in cui a Parigi si svolgeva la competizione tennistica “Roland Garros”, trasportando gli scooter nella capitale francese. A Parigi, gli uffici della “Sureté Territoriale de Paris” (la Direzione Centrale della Pubblica Sicurezza) attivata mediante i canali di collaborazione internazionale di Polizia, insieme a personale della Squadra Mobile di Milano hanno certificato la presenza dei tre rapinatori i quali, a bordo dei predetti motocicli, con targhe francesi applicate, hanno iniziato a “battere” le vie più trafficate e famose di Parigi affiancando veicoli di grossa cilindrata, al fine di verificare se i conducenti avessero al polso orologi di pregio.

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Rapinavano tassisti, arrestata coppia di pregiudicati (video)

Venerdì scorso gli agenti del Commissariato Porta Genova hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un uomo di 51 anni e una donna di 47, entrambi italiani e con precedenti di polizia, per rapine a tassisti. Le indagini, nate dalle denunce delle vittime, hanno permesso ai poliziotti di ricostruire il modus operandi messo in atto ogni volta dalla coppia: lei si fingeva una cliente richiedendo il servizio taxi e, una volta entrata nell’abitacolo, il complice si avvicinava all’automobile minacciando con un coltello prima il tassista, per farsi consegnare i soldi, e poi la donna per dissimularne la complicità.  

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