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Disabili prigionieri dell’ascensore bloccato in via Comacchio

Disabili prigionieri dell’ascensore bloccato in via Comacchio. Prigionieri in casa propria. Prigionieri di qualcosa così semplice come una scala. E’ la storia di due persone che vivono in via Comacchio, Municipio 4 di Milano: gli ascensori non funzionano. Da mesi. E da due mesi queste persone non possono uscire di casa. E il problema a quanto pare è la burocrazia lenta, si parla infatti di case Aler: la risposta delle istituzioni è che non possono mandare nessuno ad aggiustare l’ascensore perché il bando per la manutenzione è scaduto e quello nuovo non è completamento operativo. Quindi la civiltà rappresentata da un regolare appalto pubblico causa l’inciviltà di persone in carrozzina che non possono uscire di casa. Un controsenso che ha causato la reazione di Graziella Biondino, Forza Italia: “La prima email mandata da me risale al 3/09/2019 al Presidente Sala, e per conoscenza anche a Bolognini in Regione che si occupa delle politiche Abitative: gli ascensori sono 2, uno e nella scala A. in via Comacchio n.4 – spiega Biondino – ci sono persone Disabili in Carrozzina che vivono da sole, e sono 2 mesi chiusi in casa, a niente sono servite le mie email e tutte le mie telefonate: la scusa che dicono è che è terminato l’appalto e la ditta nuova non è ancora attiva, gli ho chiesto di mandare un manutentore che sistemasse l’ascensore, ma niente le persone in oggetto pagano un affitto”. La storia dei disabili prigionieri dell’ascensore bloccato in via Comacchio ricorda un problema vero e proprio con gli appalti pubblici: qualche anno fa una ditta si aggiudicò la cura del verde pubblico, peccato che al momento dell’assegnazione non aveva nemmeno una motosega o un tagliaerba. Avevano vinto sulla carta, cioè sapevano come muoversi nei meandri della burocrazia, ma non avevano davvero i mezzi per curare il verde. Ecco, forse la stessa questione si è verificata in via Comacchio. Forse la ditta ha vinto l’appalto, ma non ha tecnici che possano aggiustare l’ascensore. O forse è la solita vecchia burocrazia che non serve se non a distribuire stipendi pubblici.

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Marocchino rapina anziano in ascensore, arrestato

La Polizia di Stato ha effettuato ieri un fermo di iniziativa nei confronti di R.A., cittadino marocchino 41enne, per rapina pluriaggravata in concorso commessa il 5 febbraio scorso ai danni di un anziano che stava rientrando a casa per cena. Gli agenti del Commissariato Bonola hanno iniziato l’attività investigativa dopo che un cittadino di 75 anni residente in via Civitali aveva sporto denuncia per essere stato rapinato da due persone verso le ore 19 del 5 febbraio, mentre si accingeva a salire in ascensore all’interno del proprio condominio. La vittima aveva fornito la descrizione dei due aggressori e i poliziotti, esaminando i filmati della telecamera condominiale, hanno riconosciuto uno dei due autori della rapina, solito gravitare nel quartiere popolare di San Siro e che nel novembre 2016, sottoposto al regime alternativo degli arresti domiciliari, era stato sorpreso da personale della volante dello stesso Commissariato all’interno di un bar ed aveva reagito con violenza nei confronti dei poliziotti che intendevano controllarlo. Ieri mattina, transitando lungo Piazzale Selinunte, gli agenti lo hanno riconosciuto immediatamente a bordo di una bicicletta intento a parlare con altre persone e lo hanno bloccato nonostante avesse tentato di scappare in bici verso via Ricciarelli in quanto anche destinatario di un ordine di esecuzione per la carcerazione emesso il 31 gennaio scorso dall’Ufficio Esecuzione Penali del Tribunale Ordinario di Milano.

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Tunisino blocca anziano in ascensore e lo rapina, arrestato

Bloccato all’interno di un ascensore e rapinato da un tunisino di 38 anni che gli ha portato via il portafoglio: è successo a un anziano nella stazione di Milano Rogoredo. L’uomo ha immediatamente avvertito gli agenti della Polfer raccontando di come, appena salito in ascensore, una donna, probabilmente sua complice, abbia bloccato la chiusura delle porte per consentire al rapinatore di trovarsi da solo con lui. Il ladro si è poi subito dato alla fuga, ma circa 12 ore dopo è stato fermato da una pattuglia che lo ha riconosciuto. Gli agenti della Polfer, infatti, dopo aver visionato i filmati delle telecamere, hanno notato nelle vicinanze della stazione un uomo sospetto che alla loro vista ha poi reagito prima cercando di allontanarsi e poi aggredendo gli agenti. Successivi controlli hanno rivelato che l’uomo è irregolare con precedenti per rapina e spaccio, ed è stato riconosciuto come probabile autore della rapina. Sottoposto a fermo per rapina, il tunisino si trova ora nel carcere di san Vittore.

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