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AstraZeneca, Bio4Dreams e Rold a Mind

Arrivano le prime aziende a Mind, distretto dell’innovazione. Lendlease ha firmato accordi vincolanti con AstraZeneca, Bio4Dreams e Rold per la locazione di circa 5000 mq di spazi adibiti a uffici, laboratori e aree commerciali all’interno del Mind Village – l’area di Mind in cui sono in corso di riconversione gli edifici di Expo 2015 secondo principi di economia circolare. Gli accordi prevedono che, entro la fine del 2021, le tre imprese entrino a far parte dell’ecosistema di innovazione del distretto, insediandosi negli spazi destinati ai loro progetti e alle loro sedi. Sono oltre 100 le aziende che ad oggi hanno manifestato interesse a portare a Mind progetti di innovazione, competenze, risorse, tecnologie e attività di ricerca e sviluppo. ANSA

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Il pericolo delle parole illogiche

Il pericolo delle parole illogiche. Lo vediamo nascosto in quelle frasi come: “Dobbiamo aprire, sperando che non si impennino i contagi”. Lo dicono e lo ripetono tg e giornali. E tutti sembrano convinti, tranne Mario Draghi che ha provato a trovare un compromesso con l’idea di aperture irreversibili. Cioè apriamo quando siamo sicuri di non richiudere. Perché nonostante sia italiano, Draghi resta un uomo serio e dal polso fermo. Ma nemmeno lui può niente sul tamtam che innalza il pericolo delle parole illogiche. E sono illogiche perché dopo un anno avremmo dovuto saperlo: se si apre, si impennano i contagi. E’ uno dei problemi del Sars-cov-2: si trasmette veloce come e più della normale influenza. Ma se non fosse bastata l’esperienza passata pochi giorni fa c’è stato il caso Sardegna: prima ha aperto e tutti hanno festeggiato il modello Sardegna che era in zona bianca. Una settimana di liberi tutti e hanno dovuto chiudere in fretta e furia. Non c’è scampo finché non ci saranno abbastanza vaccini. E, come dimostrano il Regno Unito e gli USA, la vera lezione è che certe aziende nazionali non si vendono. Perché se poi non hai la catena produttiva per creare vaccini, sei il primo della fila dei Paesi poveri. Anche se in teoria sei un partner. Avevamo 30 milioni di vaccini Astrazeneca sul territorio nazionale. Quanto bastava a vaccinare una bella fetta di italiani. Quasi tutti quelli che servivano. Ma erano di proprietà degli inglesi. E quindi ci siamo attaccati al tram. E i vaccini sono partiti in parte per il Regno Unito, in parte per i Paesi poveri. Domenico Arcuri aveva avviato il finanziamento di una linea nuova, ma a quanto pare è un modello già vecchio di vaccino. Classico: arriviamo tardi e sprechiamo le risorse ancora disponibili. Allora in una situazione drammatica di nazione ridottasi a una miriade di piccole manifatture schiave di colossi finanziari stranieri, le parole illogiche sono pericolose. Perché permettono la continuazione del teatrino a cui siamo abituati: tante parole, un po’ di soldi a tutti e una bella magnata con Montalbano in tv e passa la paura. Il problema però è che i soldi sono finiti. E già nel recente passato c’è stato l’esempio di Nexi, altro gioiello italiano presa dagli stranieri. E lo hanno permesso tutte queste parole illogiche che sentiamo: eravamo impegnati a dire idiozie e risponderci, mentre gli altri pensavano alle cose serie.

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Ema: AstraZeneca è sicuro

Ema: AstraZeneca è sicuro. Si può usarlo dunque: i responsabili dell’agenzia europea hanno detto che dopo giorni di discussione, non emergono evidenze di collegamenti tra il vaccino e i problemi di trombosi riscontrati in alcune persone. Non ci sono dunque motivi per non usarlo perché è un’opzione “sicura ed efficace”. L’unica raccomandazione che sul medicinale siano riportate ancora più chiaramente tutti i rischi nell’utilizzo per facilitare il lavoro degli operatori sanitari. “Quando si vaccinano milioni di persone è certo che possano capitare situazioni rare e serie nelle persone – hanno detto in conferenza stampa i responsabili di Ema – quello che possiamo fare è tracciare e studiare seriamente questi casi”. Dando nel frattempo tutte le informazioni necessarie affinché le autorità possano prendere delle decisioni su certezze scientifiche.

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In difesa del panico da AstraZeneca

In difesa del panico da AstraZeneca. Sembra strano perché oggi i giornali si occupano di quanto il panico da AstraZeneca abbia portato la politica e i dirigenti delle Agenzie (che sono nominati dalla politica) a sospendere AstraZeneca. Ieri riportavano ossessivamente e con titoli non corrispondenti alla realtà ciò che era successo in varie parti d’Europa: poche decine di casi non chiari di morti su milioni di vaccinati sono stati raccontanti come un fenomeno diffusissimo. Sapevano però nelle redazioni che la correlazione tra vaccini e morte avrebbe colpito quell’universo no vax tanto isterico quanto vasto e potente per chi vuole vedere correre i click. Guarda caso la pressione si è riversata sulla politica e su chi ha nominato. Causando uno stop alla campagna vaccinale. Ma la colpa, se il tema fosse quello, sarebbe solo di chi scrive? O forse anche di chi ha creato volutamente un popolo di incapaci a comprendere un ragionamento di più di frasi? Perché gli italiani ormai hanno la concezione della scuola come il posto dove piazzare i figli più a lungo possibile e dove di fatto i voti sono l’obbiettivo e il diritto di tutti. Così i professori, una professione scelta a lungo da chi in realtà voleva solo un secondo stipendio (basta guardare quanti distacchi ci sono, cioè gente che dovrebbe insegnare e non insegna), sono stati selezionati sempre peggio: oggi buona parte sono di fatto dei distributori di sufficienze. Così sono tutti contenti. E poi i ragazzi diventano adulti incapaci di ragionare. Idioti molto utili, perché credono a tutto. Indistintamente. Infatti sono credenti, ottimi cristiani. Seppure in Chiesa si veda poca gente. Intimorite pecorelle pronte a sobbalzare a ogni sussulto. Ma sono stati voluti così, perché era più semplice governare un popolo idiota. I social poi hanno fatto sentire importante chiunque, esasperando l’idiotismo diffuso. Dunque, se si sono voluti così, hanno il diritto di esserlo. Quando la scuola tornerà a essere un luogo di formazione e non un votificio che credi diplomati a mala pena di leggere e scrivere, quando i giornali si saranno evoluti per stare sul mercato senza sparare false notizie, allora si potranno criticare i no vax. Ma fino ad allora noi ci schieriamo in difesa del panico da AstraZaneca.

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Moratti: stop immediato a vaccini AstraZeneca

Sulla vicende dei vaccini AstraZeneca, la vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia, Letizia Moratti, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “In ottemperanza alle indicazioni dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), ho dato disposizione al direttore generale dell’Assessorato regionale al Welfare di sospendere, con assoluta tempestività, la somministrazione del vaccino anti-Covid AstraZeneca su tutto il territorio regionale in attesa di ulteriori determinazioni da parte degli organi competenti”.

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