attilio fontana

Il Treno del Ricordo fa tappa alla Stazione Garibaldi

Il Treno del Ricordo, il convoglio storico che sta attraversando l’Italia per onorare la memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo istriano, ha fatto tappa oggi alla stazione Garibaldi, dove ad accoglierlo, oltre a numerosi cittadini, erano presenti numerosi politici lombardi, fra i quali il presidente del Senato, Ignazio La Russa, il ministro Daniela Santanchè, il presidente del Consiglio regionale Federico Romani, diversi rappresentanti della Giunta regionale e il Governatore Attilio Fontana che ha detto: “Conoscere quanto avvenuto, il nostro passato, è la base per costruire un presente e un futuro migliore. E parlando di futuro come non rivolgere un pensiero alle giovani generazioni. Queste giornate, queste iniziative, dobbiamo farle vivere tutti insieme perché siano una memoria futura, una consegna ai giovani per educarli sui valori che devono essere centrali come la pace e il rispetto”.  “Guardando questo treno – ha aggiunto Fontana – ripercorriamo idealmente il viaggio compiuto dagli esuli, che dovettero abbandonare la propria terra. Un viaggio non semplice e che anche al loro arrivo in molti casi non si è tradotto con una ‘rinascita’ semplice. Non sempre vennero accolti con solidarietà”. A vent’anni dall’istituzione di questa celebrazione nata per commemorare “Una pagina a lungo dimenticata” ha sottolineato Fontana, rimarcando che ricordare “serve a tutti noi, a chi rappresenta le istituzioni, e non solo, perché sulle tristi vicende del nostro passato non ci possono essere divisioni. L’obiettivo del ricordo – ha quindi concluso – deve essere quello, apprendere dalla storia per non ripetere gli stessi errori”.

Il Treno del Ricordo fa tappa alla Stazione Garibaldi Leggi tutto »

Scontro politico tra il sindaco Sala e il governatore Fontana

Beppe Sala chiama. Attilio Fontana risponde. Scintille politiche lunedì tra il sindaco di Milano e il governatore lombardo. A innescare la miccia è stato l’inquilino di palazzo Marino, che a margine dell’inaugurazione del 161esimo anno accademico del Politecnico ha voluto togliersi qualche sassolino dalla scorso commentando le parole del numero del Pirellone che aveva detto che i cittadini sono preoccupati e che sul tema sicurezza bisogna lavorare con il Governo. “Ogni tanto si può anche ammettere che il tema” della sicurezza “è in grande parte in mano al Governo. Ma quando fa comodo si dice e quando non fa comodo invece la colpa è di Sala”, le parole del sindaco. Quindi ecco la stoccata: “Fontana dovrebbe preoccuparsi anche un po’ dei suoi problemi perché i cittadini lombardi sono furiosi per le liste d’attesa nella sanità. E questo mi sembra un problema anche più grave perché tocca tutti. Non c’è una persona che incontro che non manifesti rabbia per il fatto che ormai se non vai attraverso il privato le visite e gli esami te li scordi”. E alla stoccata chiaramente il governatore ha risposto: “Non c’è motivo di attaccarmi. Sala dovrebbe leggere i giornali e rendersi conto che il problema della sanità non è lombardo ma italiano”, ha replicato dopo lo stesso evento. “Io non ho mai attaccato Sala. Ho detto che bisogna riconoscere che il problema della sicurezza esiste e dobbiamo guardarlo e affrontarlo con determinazione”, la sua versione. “Sulla sanità ci stiamo già pensando. Sala stia tranquillo”, ha garantito Fontana. E sul tema sicurezza: “Io non ho detto di chi sia la responsabilità, ho detto che bisogna riconoscere che il problema sicurezza esiste. Per un po’ di tempo si è fatto finta che il problema non ci fosse – ha continuato il governatore – Si è detto ‘non è vero’, ‘c’è chi vuole gridare al lupo al lupo per spaventare la gente’. E invece non è così. Il problema oggettivamente c’è. Bisogna seriamente cercare di risolverlo collaborando – ha concluso – con tutte le forze che possono dare un contributo”.

Scontro politico tra il sindaco Sala e il governatore Fontana Leggi tutto »

Caso camici, per i giudici le procedure sono regolari: nessun accordo tra Fontana e il cognato

Anche se “si volesse ipotizzare un interessamento di Fontana e quindi un trattamento di favore per l’impresa gestita dal cognato, la regolarità della procedura di scelta del contraente e della conclusione del contratto, elimina ogni residuo dubbio in merito”. E agli atti “non si rinviene la prova del contestato preventivo accordo” tra Attilio Fontana e Andrea Dini “avente ad oggetto le sorti e le modalità della fornitura”. Lo scrive la Corte d’Appello di Milano nelle motivazioni della sentenza con cui, il 10 luglio, ha confermato i proscioglimenti, con la formula “perché il fatto non sussiste”, per il Governatore lombardo e altri quattro indagati, tra cui il cognato Dini, per la vicenda, che tante polemiche politiche aveva suscitato, di una fornitura di camici e altri dispositivi di protezione, all’epoca della prima ondata Covid, poi trasformata in donazione. Un caso che, con la conferma della Corte (Manzi-Buonamici-Siclari) del verdetto “di non luogo a procedere” del gup Chiara Valori in udienza preliminare, si è chiuso definitivamente dopo oltre 3 anni. Non vi è “prova alcuna”, evidenziano i giudici, che Fontana, difeso dai legali Jacopo Pensa e Federico Papa, “fosse stato messo a conoscenza del fatto che Dama spa”, società del cognato, “aveva concluso un contratto di fornitura onerosa con Aria spa (e quindi con Regione Lombardia)”. L’intervento, “successivo, di Fontana”, si legge ancora, “ha indotto Dini, dopo una prima consegna di merce, a trasformare la fornitura onerosa in donazione”. E quella “novazione contrattuale”, come aveva già scritto il gup, fu “operata in chiaro” e “non simulata”. Assolti dall’accusa di frode in pubbliche forniture, assieme a Fontana e Dini, difeso dagli avvocati Giuseppe Iannaccone, Riccardo Lugaro e Caterina Fatta, anche Filippo Bongiovanni e Carmen Schweigl, ex dg e dirigente di Aria, difesi dal legale Domenico Aiello, e il vicesegretario generale di Regione Lombardia, Pier Attilio Superti, assistito dai legali Pietro Gabriele Roveda e Gianluigi Bonifati.

Caso camici, per i giudici le procedure sono regolari: nessun accordo tra Fontana e il cognato Leggi tutto »

Majorino (Pd): “Pronti a riscrivere il rapporto tra pubblico e privato”

Majorino (Pd): “Pronti a riscrivere il rapporto tra pubblico e privato”. A dirlo nel suo ultimo intervento lo sfidante di Fontana Pierfrancesco Majorino: “Noi siamo quelli che ritengono inaccettabile il fatto che si faccia profitto sulla pelle dei malati e del bisogno di cura. Abbiamo in mente una Sanità diversa per la Lombardia: dobbiamo ripartire dai medici di base, dalla sanità territoriale, dai professionisti socio-sanitari. Dobbiamo riscrivere le regole, con molte più risorse sulla sanità pubblica. 

Sappiamo come farlo”.

Majorino (Pd): “Pronti a riscrivere il rapporto tra pubblico e privato” Leggi tutto »

Fontana può brindare sereno al 2023

Fontana può brindare sereno al 2023. Perché già aver sbattuto per strada una come Letizia Moratti è un bel risultato, ma non basta: la Lady alle cui gonne in tanti cercano di attaccarsi convinti che sia un cavallo vincente non sembra  avere i numeri per batterlo. Se anche il Partito democratico decidesse di smetterla di fingersi di sinistra per accodarsi al mondo chic, Fontana sarebbe ancora in ampio vantaggio. Perché con l’attuale legge elettorale lombarda chi vince anche con percentuali ridicole, prende comunque una larga maggioranza (55 o 60% a seconda della consistenza dei suoi voti) dei seggi. Dunque finché Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia lo sostengono, è tranquillo di poter vincere. L’asse Pd-Terzo Polo resta comunque una decina di punti indietro nonostante le previsioni più ottimistiche, quindi i dem resterebbero sicuramente nella comoda posizione di opposizione ma con il plus di avere accesso ai salotti super chic del centro di Milano. Dimentichi che in Lombardia spopola da anni un partito fondato da un uomo in canottiera e con oggettivi limiti culturali, come falene si affannano a cercare la luce della lanterna di Brera. Lo stesso partito che per altro governa tutt’ora la Lombardia. Ma forse il conto in banca troppo congruo ha offuscato la lucidità politica di alcuni. Ma a questo punto Fontana può brindare sereno al 2023 perché il tentativo di regalargli una vittoria facile facile pare stia procedendo speditamente.

Fontana può brindare sereno al 2023 Leggi tutto »

Fontana e la Lega alleati della sinistra

Fontana e la Lega alleati della sinistra. Non è un modo di dire, né una critica, ma una delle ultime sorprendenti novità dello scenario politico lombardo. Perché quello che può stupire il cittadino comune è diventato un fatto nel volgere di pochi mesi: Letizia Moratti sembrava destinata alla presidenza regionale con il centrodestra sostituendo un Attilio Fontana provato dalla gestione della pandemia a cui la Regione non era pronta sotto molti aspetti. Invece, tra lo stupore dei lombardi, i due hanno iniziato a litigare come una coppia di coniugi estenuata da una convivenza durata troppo a lungo. Alla fine in tanti pensavano che sarebbero addivenuti a una soluzione più o meno pacifica, invece hanno rotto malamente i rapporti. E fin qui poteva pure essere il normale percorso di una vicenda politica, invece con un passo di danza che ha lasciato basiti molti Letizia Moratti ha deciso di proporsi come candidata del centrosinistra ricordando il padre partigiano. Dopo un primo momento da F4 (cit.) il Partito democratico  ha iniziato a ragionarci sopra. In fondo la donna è conosciuta e molto ricca, il che significa la possibilità di farsi pagare la campagna elettorale e avere un personaggio molto noto da contrapporre a Fontana. Ma mentre tutti si concentravano su quanto fosse davvero possibile questo scenario e nell’ennesima crisi di identità del Partito democratico, se ne realizzava oggettivamente un altro: Moratti ha dato vita insieme a Manfredi Palmeri a Lombardia Migliore (incidentalmente le stesse iniziali dell’ex assessora). Un progetto in cui il politico centrista, tutt’ora in maggioranza a Palazzo Pirelli, crede tanto da aver presentato il nuovo simbolo del suo gruppo mesi fa (oggi si chiama Polo civico – Lombardia Migliore) e aver aderito con entusiasmo all’associazione Lombardia Migliore che si candida a trainare tutta una coalizione progressista per sfidare Fontana alle prossime elezioni. Ma Polo Civico – Lombardia Migliore è tutt’ora in maggioranza, cioè nella coalizione che sostiene Attilio Fontana. Il governatore lombardo si trova dunque nell’incomoda situazione di essere alleato con la sinistra. Un dato che nella concitazione dei conciliaboli di fine legislatura sembra essere passato in secondo piano. Forse perché una parte di Lega in fondo si ricorda che ha governato per anni con la sinistra nei governi di responsabilità nazionale. Magari è il primo passo per la prossima sorpresa, una coalizione per le prossime elezioni che proponga agli elettori con uno schema innovativo: dentro ci sarà sia la destra che la sinistra, superando queste distinzioni novecentesche che sanno di vetrinetta in ciliegio. Almeno così Fontana sarà sicuro di essere rieletto.

Fontana e la Lega alleati della sinistra Leggi tutto »