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Seveso: attivato il bypass idraulico nel Parco Nord

È stata attivata ieri mattina la derivazione idraulica nel cantiere del Parco Nord dove si sta realizzando la vasca per difendere Milano dalle esondazioni del Seveso. Dopo aver realizzato un nuovo alveo completo e provvisorio, della lunghezza di circa 200 metri, che corre in affiancamento all’attuale, oggi sono state completate le ultime lavorazioni e attivata la deviazione del corso d’acqua. Questo bypass resterà attivo per circa 10 mesi, quando il Seveso tornerà nel suo alveo originario. Questa deviazione è necessaria per consentire due fasi fondamentali. In primo luogo la realizzazione del manufatto di presa definitivo, ossia la struttura che conterrà gli organi necessari al funzionamento idraulico per regolare il deflusso d’acqua alla vasca in caso di piena. Inoltre, il bypass consentirà di riqualificare l’area dell’alveo originario, in un tratto di circa 400 metri, in particolare concentrandosi sul fondo e le sponde oggi fortemente ammalorate. Queste lavorazioni consentiranno di ripristinare il deflusso originario in sicurezza. È importante ricordare che la riqualificazione di questo tratto comprende anche il rinfoltimento dell’area boschiva e la piantumazione di nuove essenze. La vasca in costruzione si trova subito a valle del cosiddetto “sgrigliatore”, la struttura esistente che garantirà protezione anche alla vasca stessa dalla presenza di grandi detriti in caso di piena. Insieme alla realizzazione del manufatto di presa definitivo e alla riqualificazione dell’originario alveo del Seveso proseguono regolarmente i lavori relativi allo scavo della vasca (capacità invaso circa 250.000 m3, profondità circa 70cm). Tutta l’opera sarà completata nell’estate 2022 su progetto e direzione lavori di MM S.p.A.. Questa, localizzata nel Parco Nord (fine dei lavori prevista per l’estate del 2022), è una delle vasche che fa parte del gruppo di opere di prevenzione contro le esondazioni del Seveso approvato e finanziato nel 2015, ora in fase di realizzazione. Il progetto complessivo, in sintesi, prevede l’adeguamento delle aree golenali (aree dove il torrente fuoriesce naturalmente quando va in piena) di Cantù, Carimate e Vertemate con Minoprio e 4 vasche situate nei comuni di Lentate, Paderno Dugnano, Senago e Milano. Per quanto riguarda l’intervento nel Comune di Milano l’area del Parco Nord, a ridosso di via Aldo Moro, è stata individuata per la sua vicinanza all’imbocco dell’interramento del fiume Seveso in città. Questo consentirà un utilizzo immediato in caso di necessità, contenendo le piene che si formano a sud del canale scolmatore nord-ovest ed evitando che l’acqua cerchi una via di uscita attraverso i tombini (ad esempio in via Ca’ Granda, Istria, Zara) allagando e infangando strade, piazze, giardini, cantine e negozi. Il laghetto artificiale sarà soprattutto un luogo ricreativo con percorsi ciclabili e pedonali a diverse altezze, immerso nel verde e nel bosco che sarà ampliato con nuove alberature, adatto alla nidificazione degli uccelli acquatici. Sarà alimentato con acqua pulita di falda e continuamente mossa per favorire l’ossigenazione, evitare i ristagni e proliferazione di alghe. In caso di piogge eccezionali e di esondazione, mediamente sei volte l’anno, la vasca potrà riempirsi di acqua di fiume che, prima di entrare nel bacino, verrà ripulita dai rami e altri materiali grazie a un sistema di griglie. L’acqua rimarrà nella vasca per il tempo della piena del Seveso e quindi verrà reimmessa nel fiume. Il bacino sarà ripulito e nuovamente riempito di acqua pulita. Il processo dura complessivamente dalle 48 ore ai cinque giorni per consentire il completo ricambio. Questo complesso sistema è sicuro per i cittadini: l’accesso al laghetto è videosorvegliato e, in occasione delle piene, alcune barriere automatiche impediranno l’ingresso e pannelli a messaggio variabile comunicheranno l’allerta ai cittadini che volessero entrare. A compensazione dell’intervento di costruzione del bacino di esondazione, vengono ampliate le aree pubbliche in gestione al parco per una dimensione pari a tre volte la dimensione della vasca: se per la vasca sono necessari 37mila m2, al Parco Nord saranno conferite nuove aree per 109.000 metri quadrati da rendere verdi, permeabili e con numerosi nuovi alberi.

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Attivato il piano freddo per i senzatetto

In vista della diminuzione delle temperature e dell’approssimarsi dell’inverno, il Comune di Milano attiverà da oggi le misure del cosiddetto Piano Freddo che, fino a fine marzo, prevede il potenziamento dei posti letto normalmente a disposizione nei Centri per le persone adulte senza dimora. Già da domani dunque, verrà ampliato l’orario di apertura del Casc, Centro Aiuto Stazione Centrale, che da quest’anno accoglierà le persone nel nuovo spazio di via Sammartini 120 e che rimarrà aperto dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 21 dal lunedì al venerdì e dalle 12 alle 21 il sabato, la domenica e nei festivi. Negli stessi orari, chiamando al numero 02 884 47647 si potranno richiedere informazioni sui servizi, le strutture residenziali, le Unità Mobili, i Centri Diurni, le mense e le docce pubbliche. Il personale di via Sammartini 120 sarà anche potenziato con l’inserimento di figure professionali con competenze specifiche: psicologi, mediatori linguistici, assistenti sociali, educatori, consulenti legali. All’esterno del Centro aiuto sarà attivo il camper dei Medici Volontari Italiani e il nuovo Camper dell’Associazione “Stop TB” che, in collaborazione con Ats, effettueranno gli screening sanitari prima dell’ingresso nelle strutture. Il sistema di accoglienza residenziale delle persone senza dimora ha cambiato volto: si è esteso e qualificato. Le strutture permanenti attive tutto il giorno e tutto l’anno saranno a disposizione per 300 posti letto per progetti di inclusione sociale e per l’ospitalità continuativa fino a dicembre 2021. I posti letto permanenti sono così articolati: 200 posti nella struttura comunale di via Aldini, affidata in gestione con una procedura ad evidenza pubblica a Fondazione Progetto Arca, 60 posti nella struttura convenzionata “Casa Rossa” di Corso Lodi gestita da Fondazione Fratelli di San Francesco (in collaborazione con Arcadia, Angels Service e Insieme si può), 40 posti nella struttura di via Fantoli di Fondazione Progetto Arca. Inoltre proseguono le sperimentazioni dell’housing first, housing led e micro comunità per un totale di ulteriori 130 posti letto. Infine in via Mambretti si trovano i posti per persone senza dimora con problemi di patologie croniche, di disabilità o di dipendenza e in uscita dal sistema ospedaliero sanitario. Per il Piano Freddo, invece, progressivamente aumenteranno i posti letto di bassa soglia solo notturni. Sarà potenziata l’accoglienza a Casa Jannacci in via Ortles, con l’aggiunta di oltre 100 posti temporanei in più rispetto ai 500 già attivi. Altre strutture (sia di proprietà dell’Amministrazione che messe a disposizione da enti del Terzo Settore) verranno aperte gradualmente a seconda delle esigenze fino a raggiungere la capienza totale di circa 2.700 posti letto. “Lo sforzo che il Comune fa per sostenere i più deboli – dichiara l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti – è più che raddoppiato nel giro di pochi anni arrivando a mettere in campo un sistema di servizi ed opportunità che non ha eguali in Italia. Nelle notti di inverno, chi non ha una casa sa di poter trovare un posto nelle strutture del territorio. Un impegno per cui vogliamo dire grazie a una città che non si tira mai indietro e che ogni giorno fa la sua parte convinta che l’accoglienza dei più fragili renda più forte l’intera città”. Tra i servizi per i senza dimora è attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, inoltre, il numero unico 02 8844 7646 per segnalare la presenza di persone in difficoltà che dormono per strada. Durante le ore serali il Servizio Segnalazioni gestito dal Comitato Milanese della Croce Rossa e da Fondazione Progetto Arca e coordinato dal Centro Aiuto Stazione Centrale, raccoglierà i bisogni, monitorerà la presenza delle persone senza dimora e coordinerà il servizio delle 19 associazioni del Terzo Settore che mettono a disposizione le Unità Mobili notturne (ordinarie e specialistiche) per presidiare ogni notte la città. Anche quest’anno avranno a disposizione circa 15 posti letto presso il Piccolo Rifugio riservati ai clochard che vengono individuati di notte dalle unità mobili e convinti ad accettare il ricovero nei centri e che potranno quindi passare la notte in uno dei posti riservati alle emergenze. Il giorno successivo, attraverso il Casc, potranno verificare le possibilità di sistemazione.  

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