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Autonomia: confronto a Palazzo Pirelli

“Un Paese più efficiente, con una macchina amministrativa e burocratica più efficace e un maggior potere di controllo da parte dei cittadini. È questo il risultato a cui ci deve portare il processo di autonomia differenziata. Le riforme delle istituzioni sono la cosa più importante che possiamo lasciare in eredità alle prossime generazioni”. Lo ha sottolineato il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Federico Romani intervenendo questo pomeriggio alla tavola rotonda “Quali premesse per l’Autonomia? Fonti, modelli, valori”, primo appuntamento del ciclo di incontri “Luoghi di valore. La tradizione lombarda dell’Autonomia”, promosso dall’Associazione culturale “Vincenzo Gioberti” di Brescia con il patrocinio del Consiglio regionale. “Esplorando il concetto di autonomia e i suoi presupposti storici e teorici, così come li intesero importanti pensatori lombardi, intendiamo portare un contributo utile al dibattito in corso sulle riforme costituzionali” – ha sottolineato il Presidente dell’Associazione culturale “Vincenzo Gioberti” Alberto Garzoni -. Al primo incontro, che si è svolto al Belvedere “Enzo Jannacci” di Palazzo Pirelli, sono intervenuti il professore dell’Università degli Studi di Milano Davide Cadeddu, il professore dell’Università degli Studi di Milano Stefano Bruno Galli e il professore dell’Università degli Studi di Verona Carlo Lottieri. La tavola rotonda è stata moderata da Matteo Rossi dell’Università degli Studi di Padova e dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. “L’autonomia è l’occasione per ridare dignità ai territori, mettere al centro le comunità e aumentare la loro competitività e capacità di coesione sociale – ha sottolineato Federico Romani -. È l’occasione per costruire un’Italia più unita, più coesa, più forte, un’Italia che sia capace di viaggiare velocità differenziata, nella quale sia garantito a tutti i cittadini lo stesso livello di servizi. In una fase storica caratterizzata da crisi internazionali e da difficoltà sociali ed economiche, è giusto che il Paese lavori per costruire un modello di riforme moderne e autonomistiche. Il percorso legislativo avviato deve essere certamente graduale, nel pieno rispetto dei diritti civili e sociali di tutti, e le decisioni ben ponderate, ma dobbiamo essere consapevoli che la strada tracciata è ormai irreversibile: un percorso che ha portato al referendum del 2017 e che adesso possiamo chiudere”. Dopo il primo di oggi pomeriggio, il programma dei “Luoghi di valore. La tradizione lombarda dell’Autonomia” prevede altri sette incontri – da novembre a maggio dell’anno prossimo – che si svolgeranno tra Milano, Brescia e Cremona. Questo il calendario completo: lunedì 13 novembre alle ore 15 in Sala del Gonfalone di Palazzo Pirelli: “Le città di Dio: ordinamenti comunali e autonomia nel Medioevo Lombardo” con il Dott. Alberto Garzoni (Università di Oxford); lunedì 18 dicembre alle ore 15 in Sala del Gonfalone di Palazzo Pirelli: “Carlo Borromeo. un governo pastorale tra resistenze locali e poteri esterni” con il Dott. Matteo Rossi (Università degli Studi di Padova – Università Ca’ Foscari Venezia); lunedì 15 gennaio alle ore 17 al Teatro “San Carlino” di Brescia: “Un caso esemplare di autogoverno: la riviera di Salò nella Repubblica di Venezia” con il Dott. Giovanni Pelizzari (Ateneo di Salò); lunedì 19 febbraio alle ore 15 in Sala del Gonfalone di Palazzo Pirelli: “Il federalismo nel pensiero politico di Carlo Cattaneo” con la Prof.ssa Erika Arban (Università degli Studi di Milano); lunedì 18 marzo alle ore 15 presso Ufficio Territoriale Regionale Val Padana di Cremona “Stefano Jacini: un federalista nell’Italia del XIX secolo” con il Prof. Stefano Bruno Galli (Università degli Studi di Milano); lunedì 15 aprile alle ore 17 al Teatro “San Carlino” di Brescia: “Antonio Rosmini pensatore federale: autonomia e giustizia sociale” con il Prof. Gian Pietro Soliani (Università Ca’ Foscari Venezia); lunedì 20 maggio alle ore 15 in Sala del Gonfalone di Palazzo Pirelli “Federalismo e globalizzazione: l’eredità di Gianfranco Miglio” con il Prof. Carlo Lottieri (Università degli Studi di Verona).

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Autonomia: scontro Galli-Mammì

Autonomia: scontro Galli-Mammì. Nel mezzo del tempo sospeso a causa del Covid19 non si ferma comunque la dialettica politica, anche grazie ai nuovi mezzi a disposizione come i social network. L’assessore all’Autonomia ha infatti scritto un intervento su Facebook a proposito della delega assegnatagli da Attilio Fontana. A stretto giro è arrivata una replica piccata da Gregorio Mammì, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle. Ecco l’intervento di Galli: Secondo l’assessore lombardo all’Autonomia, Stefano Bruno Galli, l’emergenza coronavirus “che ha colpito principalmente proprio le tre Regioni del Nord, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, che negli scorsi mesi hanno intrapreso l’iter per l’autonomia regionale differenziata, ha evidenziato l’importanza e l’ineluttabilità di avere un’autonomia istituzionale e amministrativa in materia di organizzazione sanitaria”. Per questo chiede che il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, riapra presto il tavolo di discussione sull’autonomia regionale, una volta entrati nella ‘fase 2’ post emergenza. “La Lombardia – ha ricordato l’assessore – nel giro di un mese ha realizzato ex novo tre nuovi ospedali attrezzati e moderni, ha moltiplicato i posti nelle terapie intensive, si è fatta da sola le mascherine e le bombole di ossigeno, senza dover attendere i tempi farraginosi di uno Stato centrale che dimostra ogni giorno la sua proverbiale inefficienza e la sua pachidermica lentezza”. Il ministro Boccia “che appena due giorni fa ha ricordato che le Regioni sono tenute a dire ‘signor sì’, prenda atto di questo e si prepari, tra qualche settimana, appena l’emergenza sarà terminata ed entreremo nella fase 2, a riaprire il tavolo sull’autonomia differenziata – ha aggiunto Galli -, perché la Lombardia andrà avanti e porterà fino in fondo le sue richieste”. Ecco invece la replica di Mammì: “Già a suo tempo è stato inevitabile notare come “cultura” e “autonomia” nelle competenze di un solo assessorato dovessero comportare un enorme sforzo e soprattutto un interpretazione positiva. Purtroppo la giunta leghista, invece,  interpreta il concetto di autonomia in maniera provocatoria e strumentale, come si denota dal comunicato stampa rilasciato dall’assessore stefano bruno galli, che rivendica successi che sono stati possibili solo all’operosità dei lombardi. Il Movimento 5 stelle ha voluto fortemente il referendum per l’autonomia della Lombardia, e ne siamo stati promotori, un’autonomia che potesse diventare una marcia in più alla nostra Regione per far viaggiare più veloce il nostro Paese. Ci spiace notare che in un momento d’emerganza, in cui riceviamo aiuti da tutto il mondo, il tema principale pare essere il potere, che poi puntualmente non è stato esercitato quando se ne aveva la possibilità. L’autonomia va innanzitutto esercitata nall’ambito delle proprie competenze, è troppo facile scaricare le responsabilità allo Stato quando si è in difficoltà per poi rivendicare maggiori competenze”, così Gregorio Mammì, consigliere regionale del M5S Lombardia. “Eviterei toni trionfalistici sulla creazione di nuovi ospedali – spesso funzionanti solo grazie ai contributi di associazioni, fondazioni, Ong e dello Stato e sopratutto sulla gestione della crisi. Si dovrà aprire una lunga riflessione sul modello Lombardo, e sulla responsabilità che la politica degli ultimi 20 anni basata sulle privatizzazioni e sull’aziendalizzazione partitica della sanità pubblica, i numeri parlano chiaro e ancor di più parleranno chiaro le azioni finalizzate alla ripartenza… cosa che altre Regioni che chiedono “autonomia” stanno facendo invece diessere ossessionate dal potere”, conclude Mammì”.

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Autonomia, Regione Lombardia pressa il governo

L’occasione è stata l’audizione alla Commissione parlamentare per le questioni regionali. Il governatore lombardo Attilio Fontana ha ribadito quanto gli hanno detto i rappresentanti del sistema lombardo. “Questi principi di richiedere l’autonomia sono assolutamente condivisi dal sistema lombardo, sia sul versante istituzionale che sul versante delle categorie produttive e sociali. Tutto il sistema Lombardia ci sollecita a una rapida definizione della procedura – ha affermato Fontana – In occasione degli Stati generali dello sviluppo tenutosi in Lombardia e’ stato chiesto alle rappresentanze di sostenere a livello nazionale la  maggiore autonomia della Regione. E’ stato redatto un documento – ha aggiunto – che è stato sottoscritto da tutti i rappresentanti e gli stakeholder del Patto per lo sviluppo”. Ma il governo potrà prestare orecchio alle esigenze della locomotiva economica italiana? In questo momento Lega e Cinque Stelle sono ai ferri corti e il clima non farà che peggiorare in vista delle europee.  

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