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La surreale situazione del centrodestra che perde vincendo

La surreale situazione del centrodestra che perde vincendo. Perché l’ultima tornata elettorale si è chiusa positivamente ai numeri secondo la matematica: 58 comuni vinti a 38 per il centrodestra. Eppure tutti considerano l’ultima consultazione una vittoria del centrosinistra. Un paradosso messo in luce dal parlamentare milanese di Fratelli d’Italia Marco Osnato che ha pubblicato una tabella di YouTrend per chiarire la situazione agli elettori. L’unica vittoria è quella simbolica  della sinistra che riesce a strappare roccaforti storiche come Verona alla destra grazie le divisioni della destra stessa. O di una Monza dove l’apparentamento con i radicali ha probabilmente allontanato tutto il voto cattolico in una città dove conta ancora molto. E tra l’altro il Partito democratico può affermare, come si è affrettato qualcuno a dire, che in realtà la sinistra va meglio senza il Movimento 5 Stelle. D’altronde se non avessero partecipato al continuo assalto culturale al Movimento forse non sarebbe così. Intanto a guardare i numeri riproposti da Osnato, la crescita del Pd è soprattutto a scapito delle liste civiche: il centrodestra infatti conferma 54 sindaci su 58 totali che ne ottiene. Mentre sono le civiche che passano da 31 a 23. Lo spostamento al centro dunque premia il Pd che aggiungendo i Comuni in cui va in coppia con i 5 Stelle arriva alla ragguardevole somma di 53 Amministrazioni conquistate. Sempre 5 indietro, ma La surreale situazione del centrodestra che perde vincendo resta. Così come la guerra interna si ripropone con virulenza maggiore, perché chi vince nel 2023 vince almeno fino al 2030: chi governa l’Italia e la Lombardia nei prossimi 5 anni sarà stabilmente al centro della scena come solo Renzi dopo aver gestito la fase 2015. Alla fine chi ne uscirà in piedi nella sfida tra capi e capetti delle nuove destre?

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Ballottaggi in Lombardia: il centrodestra si deve svegliare

Ballottaggi in Lombardia: il centrodestra si deve svegliare. Perchè la sfida col centrosinistra finisce 4 a 2. Uno sberla dopo il manrovescio dell’ipotetico 6 a 0 delle regionali conclusosi con un meno brillante 3 a 3. In Lombardia il nuovo sindaco di Lecco è Mauro Gattinoni, candidato del Partito democratico, che con il 50,07% batte l’avversario del centrodestra Peppino Ciresa fermo al 49,93%. Il centrosinistra vince al secondo turno anche a Legnano e Corsico, nel Milanese, e a Saronno, Comune del Varesino. E sono pure vittorie ampie: a Legnano il nuovo sindaco è Lorenzo Radice, candidato di centrosinistra. A Corsico con il 62,81% dei consensi Stefano Martino Ventura, candidato con la Lista Corsico torna Grande, Partito Democratico e Lista Civica Insieme per Corsico, sconfigge il rivale del centrodestra unito Filippo Errante. A Saronno diventa primo cittadino Augusto Airoldi, centrosinistra, con il 59,99% delle preferenze, con il candidato di centrodestra Alessandro Fagioli dietro di quasi venti punti, al 40,01%. Eppure non sembra che la situazioni preoccupi molti la coalizione di centrodestra, anzi a Milano non si sa ancora cosa fare. Chi sfiderà Sala? Davvero un sindaco distrutto dai mesi del Covid (lo ha dichiarato lui a Selvaggia Lucarelli) e con una storia ampiamente criticabile come le omissioni e mezze verità sulle sue proprietà e aziende. Per non parlare delle periferie dove lo si è visto poco, se non per togliere i pochissimi vantaggi dei quartieri per poveri come le strisce bianche. In pochi anni chi viveva di poco ha dovuto subire quello che riteniamo un taglieggiamento dei meno abbienti: è vero che se sei residente non paghi, ma: primo si obbligano i cittadini a produrre l’ennesimo bollino, secondo solo in centro si può vivere solo nel proprio quartiere perché fuori dalle mura della circonvallazione non ci sono i servizi. Gli elettori del centrodestra potranno conoscere il loro candidato e l’idea di città diversa da quella del cazzeggio volto solo a trasformare i giovani in un bancomat per chi vive di rendita?

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