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Chiusi tre bar per motivi di ordine pubblico

Nell’ambito dell’attività di prevenzione e controllo del territorio e di monitoraggio dei locali pubblici mediante i sistematici servizi delle Forze dell’Ordine finalizzati al contrasto dei fenomeni di criminalità, il Questore, nella settimana in corso ha sospeso la licenza a 3 esercizi commerciali ai sensi dell’art. 100 del T.U.L.P.S. La sospensione è stata notificata dagli operatori di polizia del Commissariato di QuartoOggiaro. La sospensione è di 10 giorni per il “Bar Prealpi” in piazza Prealpi n.7; di 7 giorni per il “Green Bar”, in Piazza Pompeo Castelli n. 16, e di 15 giorni per il “Bar Chen”, in viale Espinasse 172. L’art. 100 del T.U.L.P.S. prevede che il Questore possa sospendere la licenza di un esercizio, anche di vicinato, nel quale siano avvenuti tumulti o gravi disordini o che sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose o che, comunque, costituisca un pericolo per l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini. Lo scopo perseguito dal citato art. 100 è quello di dissuadere soggetti “indesiderati“, i quali sono privati per qualche tempo di un luogo abituale di aggregazione e avvertiti della circostanza che la loro presenza nell’esercizio è oggetto di attenzione da parte dell’Autorità di P.S. Sempre l’art. 100 del T.U.L.P.S. prevede che, qualora si ripetano i fatti che hanno determinato la sospensione, il Questore possa revocare la licenza di un esercizio. La sospensione dei tre esercizi commerciali “Bar Prealpi”, “Green bar” , “bar Chen” si è resa necessaria in quanto a seguito di controlli effettuati nei primi mesi dell’anno, i locali sono risultati essere luoghi di ritrovo di persone pregiudicate.  

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Chiusi due bar per motivi di ordine pubblico

Chiusi due bar dal Questore di Milano, Sergio Bracco, che ha disposto la sospensione della licenza per 10 giorni al bar “Gocce di caffè” di via Bovisasca” e di quindici giorni al “Caffè Cupido” di via Atene. Per il primo locale il provvedimento è arrivato a seguito dei controlli avvenuti nel 2018 e in questi mesi del 2019, durante i quali è stata accertata la presenza frequente di clienti con precedenti penali. Al “Caffè Cupido”, invece, la sospensione notificata questa mattina è stata disposta oltre che per la presenza abituale di clienti con precedenti, anche per l’identificazione all’interno del locale di clienti in possesso di droga e di oggetti ricettati. In un’occasione, inoltre, il titolare del bar ha ferito un cliente con una bottiglia di vetro per allontanarlo. ANSA  

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Sparatoria contro bar, sospesa la licenza al locale

Sospesa la licenza per 10 giorni al “Friends Bar” teatro l’altra sera di una sparatoria. Il provvedimento è stato disposto dal questore Marcello Cardona in base al Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza “al fine di evitare la reiterazione dei comportamenti illeciti e violenti da parte dei suoi frequentatori con precedenti penali e di polizia, i quali possono arrecare danno per l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini scoraggiando nel locale la presenza abituale di avventori pregiudicati o tratti arresto in più circostanze“. Il bar di via Laura Ciceri Visconti era stato bersaglio di una sparatoria due giorni fa quando, attorno alle 8 di sera, un uomo aveva esploso alcuni colpi di arma da fuoco che si erano conficcati nella vetrina e nella carrozzeria di un’auto posteggiata nei pressi. Un episodio che “per pura casualitaà non è degenerato con conseguenze ben più gravi su persone e cose“, sottolineano gli inquirenti, secondo cui il “Friends Bar” costituisce “concreto pericolo per l’ordine pubblico e per la sicurezza della cittadinanza“.

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Attentato dinamitardo a un bar in Paolo Sarpi

Attentato in via Paolo Sarpi. Un ordigno esplosivo realizzato con una bombola di gas da campeggio è stato fatto esplodere davanti a un locale karaoke alle ore 3.30 di ieri notte. Il boato improvviso ha mandato in frantumi le vetrine del locale sfondando la saracinesca e provocando la caduta di alcuni calcinacci dai muri del palazzo, ma senza ferire le persone che a quell’ora si trovavano all’interno. Secondo gli inquirenti si tratterebbe di un gesto d’intimidazione nei confronti del proprietario, ma ancora non si può escludere che l’ordigno sia l’ultimo sviluppo di una lotta di potere all’interno della comunità cinese.

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