biagio maimone

Il Movimento dei Sudisti Italiani possibile ancora di salvezza per Forza Italia e Berlusconi dal sovranismo?

di Biagio Maimone – Si afferma, da più parti, che il Movimento dei Sudisti Italiani, in via di costituzione, si qualifichi come un “contenitore” politico di stampo moderato, in cui ben presto potranno confluire molti forzisti ed anche molti grillini delusi, con l’intento di contrastare l’avanzare dei partiti sovranisti, Lega e Fratelli d’Italia, sopratutto nelle regioni del Sud Italia, che costituiscono un ampio serbatoio di voti. Il Movimento dei Sudisti nasce con l’intento di contrapporsi alla Lega, traducendo in progetti politici i malumori del popolo meridionale che vive il disagio della disoccupazione e dell’ indigenza ed è costretto a subire continue invettive e provocazioni dal Nord Italia che rivendica la propria autonomia economica. Si staglierà netto nell’orizzonte politico un confronto tra il Sud e il Nord del nostro Paese, tra centrosinistra e destra, tra democratici e sovranisti. In definitiva, vi sarà una contrapposizione di contenuti ed azioni politiche davvero trasformativa dell’esistente, tuttavia in termini dialettici ed operativi, sempre nel rispetto delle diversità di pensiero. Qualcuno sostiene che il Presidente Silvio Berlusconi guardi con attenzione al Movimento pro Sud, quasi potesse divenire una nuova, “Forza Italia” del Sud, impegnata nella ricostruzione del centro democratico nel nostro Paese. Se le cose dovessero andare bene e il Movimento crescesse nei consensi, ecco che Forza Italia e Berlusconi avrebbero trovato il giusto alleato con cui ricostruire il centro e sdoganare finalmente l’ingombrante Salvini.  Non vi è dubbio che l’intento del Movimento Sudista sia quello di ricreare in Italia il centro, che guardi leggermente a sinistra, che formuli leggi finalizzate all’incremento del lavoro, della solidarietà sociale, nonché alla rivalutazione del patrimonio ambientale e culturale del Sud Italia. Il Movimento dei Sudisti potrebbe far propri i consensi che attualmente appartengono al M5s per quanto attiene la questione meridionale, alla Lega per quanto attiene la contrapposizione politica e territoriale, al PD per quanto attiene le politiche del lavoro e le politiche sociali. Rinascerà in Italia la socialdemocrazia, ossia un mix del Partito Socialista e della Democrazia Cristiana della Prima Repubblica, la parte migliore di essa, partendo, come allora, dai territori del Mezzogiorno d’ Italia. Berlusconi lo sa e sa bene che politici come Mara Carfagna e Gianfranco Rotondi, che hanno preso le distanze dall’eventuale confluenza di Forza Italia nei partiti sovranisti e , pertanto, minacciano di abbandonarla, in realtà non stanno facendo altro che costruire le basi per condurre il partito azzurro verso sponde moderate e democratiche

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Non è solo il sovranismo ad amare l’Italia

di Biagio Maimone – Gentilissima Onorevole Giorgia Meloni e gentilissimo Senatore Matteo Salvini,  desidero chiedervi perché ritenete che solamente il sovranismo consenta di avere a cuore le sorti della propria nazione, la sua difesa e la sua protezione.   Siamo in molti ad amare l’Italia e a difenderne la propria identità e la propria cultura, eppure non siamo sovranisti. Desideriamo che le nostre città siano sicure e desideriamo che l’immigrazione sia controllata attraverso leggi che sanciscano non solo i diritti, ma anche i doveri di chi emigra clandestinamente nel nostro Paese, eppure non siamo sovranisti. Ci battiamo anche noi affinché l’Italia sia una nazione autonoma economicamente e affinché sia una nazione ubertosa perché garantito il benessere ad ogni cittadino, eppure non siamo sovranisti. Anche a noi stanno a cuore la religione cristiana, le tradizioni popolari, i nostri dialetti, la nostra lingua, eppure non siamo sovranisti. E’ azzardato sostenere che chi afferma di essere sovranista fa gli interessi degli italiani ed ama l’Italia, mentre chi non è sovranista lascia l’Italia allo sbando, in mano ai delinquenti e nel totale disordine sociale, nonché schiava dell’Europa o di chissà quale potenza mondiale. Lo Stato democratico non è assolutamente un modello perdente, che determina il disordine sociale, anzi è la forma più elevata ed evoluta di governo della realtà.  Non si può negare che negli Stati in cui regna la democrazia vivono donne e uomini liberi, emancipati a tal punto da prefiggersi l’edificazione di una società in cui, sempre più, all’essere umano sia garantita la centralità. Umanitaria ed egualitaria è la vocazione propria dello Stato democratico che, unico, garantisce la vera libertà della persona. Gli insegnamenti che i filosofi dell’antica Grecia hanno profuso relativamente al valore dello Stato democratico si sono rivelati autentici e di forte vigore educativo in quanto si è potuto, attraverso tali insegnamenti, creare Stati nei quali, vivendo la democrazia, si è affermato  il valore della dignità dei suoi cittadini ed il loro progresso sociale, economico e culturale. Da tali insegnamenti ancora promana la forza dirompente dell’emancipazione umana. Democrazia non significherà mai disordine e non significherà mai consegnare la propria nazione nelle mani di chiunque, non significherà mai permettere ai clandestini di introdursi nella propria nazione e prenderne possesso. Democrazia non significherà mai non fare rispettare la legge, perché la democrazia è l’unica forma di amministrazione della vita politica e sociale che si fonda sul rispetto del diritto naturale e del diritto scritto. Per tale motivo, democrazia non significherà mai degrado delle nazioni. Il sovranismo non è la cura medica di cui il nostro Paese necessita. Vi assicuro anche che noi italiani non abbiamo bisogno del sovranismo in quanto siamo un popolo evoluto, che ama la libertà e non tollera assolutamente le “scudisciate” dei prepotenti. Ed, infine, affermiamo che il sovranismo è l’anticamera del totalitarismo, che ha determinato, nel secolo scorso, guerre e morte anche nel nostro Paese. Non vi è dubbio che il nazismo abbia le sue radici nel sovranismo : i libri di storia lo attestano.

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Al movimento dei Sudisti italiani piace Francesca Pascale

Al movimento dei Sudisti italiani piace Francesca Pascale. Manca poco alla costituzione e alla presentazione ufficiale del Movimento dei Sudisti Italiani che, dopo aver contattato Gianfranco Rotondi, il quale definisce il movimento un disegno affascinante, aspira ad avere tra le propria fila personaggi di grande rilievo del mondo politico e della società civile che si dichiarino moderati e antisovranisti, tra i quali, considerate le dichiarazioni rilasciate al Fatto Quotidiano, nel corso di un’ intervista, si colloca Francesca Pascale, attuale compagna di Silvio Berlusconi. Per questo “Siamo un movimento di donne e uomini i quali intendono impegnarsi per il rilancio socio-economico delle Regioni del Sud Italia – dichiara uno dei Fondatori del Movimento Sudista – e saremo lieti di annoverare tra le nostre fila Francesca Pascale, la quale ha dichiarato di essere antisovranista e distante dall’agire politico di Matteo Salvini. Siamo alla ricerca di cittadini che vogliono l’Italia unita, i quali si ispirino ad una visione democratica della vita, al di là del proprio credo politico e che, inoltre, avversino le idee sovranistiche, nazionalistiche e totalitaristiche. Ci incontreremo con alcuni parlamentari a Roma, il prossimo mercoledì, per cercare di creare una rappresentanza parlamentare. Il nostro movimento intende accogliere le istanze antidiscriminatorie e antirazziali provenienti da tutti coloro che vogliono un mondo nuovo, che tutti accoglie e nessuno esclude, perché sorretto dalla volontà di realizzare la parità sociale ed economica. E allora, cara Francesca, vieni con noi”. Biagio Maimone

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Caro Frekt, sei un meridionale, non certo un “terrone”. Ma non bastava Vittorio Feltri?

di Biagio Maimone – Caro Frekt, mi spiace dover far presente che ti sei definito “terrone” (il video è qui), utilizzando un termine dispregiativo coniato da alcuni settentrionali per definire chi è nato nel Sud Italia. Potevi esordire affermando di essere un meridionale e non un terrone. Si evince il tuo grande amore per Milano, molto apprezzabile, tuttavia esso non deve indurti a rinnegare, come potrebbe fare una persona timorosa di non essere accolta, che si potrebbe definire “vigliacca”, il legame con i tuoi conterranei, i quali , venuti a Milano, sentono ancora viva la nostalgia dei propri luoghi natali. Anch’io amo Milano in quanto vi sono nato ed in quanto è una città molto emancipata e sempre innovativa. I miei genitori sono nati a Maratea, paese stupendo della Basilicata . Le mie radici, pertanto, affondano nel Sud Italia ed anch’io mi considero “meridionale”, il quale , tuttavia, non apprezza quanti, consapevolmente o inconsapevolmente , offendono i meridionali definendoli terroni. Mi preme sottolineare in merito che, negli anni 70, a Milano, non poche persone rifiutavano l’affitto dei propri immobili ai meridionali, considerandoli una sottospecie umana, incapace di distinguere una vasca da bagno da un vivaio in cui piantare il prezzemolo. Ancor oggi tale ritrosia si riscontra, batti pensare al caso di Deborah , una ragazza foggiana, di cui tanto hanno parlato tutti i giornali ed i mass media. Per fortuna, si constata che il razzismo nei confronti dei cittadini del Sud Italia è un fenomeno che sta estinguendosi, considerata la sporadicità degli eventi antimeridionali. Solo alcuni nostalgici del razzismo tirano in ballo il termine “terrone”. Purtroppo tra tali nostalgici si annoverano anche giornalisti di grido, diffusori di una forma di subcultura che non fa certo loro onore. Il razzismo è un male e nessuno può argomentare in suo favore! Mi spiace dover, inoltre, constatare che le tue parole veicolano un messaggio ambiguo in quanto non si comprende bene se stai rispondendo ad alcuni provocatori razzisti ,volendo loro dimostrare che vi sono tanti meridionali che apprezzano Milano, trai i quali ci sei anche tu: tuttavia, se è così, lo fai offendendo i tuoi conterranei , verso i quali dovresti , invece, esternare il tuo apprezzamento. Non bisogna cadere nell’assurda convinzione che, per dimostrare di essere diventati cittadini di Milano , occorra poi disprezzare le proprie origini o la propria terra , anche se è vero che una certa mentalità del popolo meridionale dovrebbe essere superata perché il meridione d’Italia si diriga verso il progresso economico, tecnologico e verso quell’ innovazione necessaria perché si crei sviluppo. Non puoi sottovalutare, ad ogni modo, né tu , né altri, lo stato d’animo di quanti sono venuti a Milano, città all’avanguardia, per poter studiare e trovare lavoro, i quali nutrono una nostalgia struggente verso la loro terra natale , sempre amata, seppur ancora non in grado di offrire loro quel benessere di cui hanno bisogno e sono , pertanto, costretti ad emigrare. Credimi – non si tratta certamente di polemica – con il tuo video ridicolizzi e disprezzi i meridionali, i quali non vi è dubbio che amino Milano, il Nord Italia ed il mondo intero. Certo nel loro cuore vive sempre la nostalgia per la propria terra di origine, sentimento molto apprezzabile, proprio in quanto i sentimenti affettuosi ed umani devono sempre essere coltivati, ma essa non può, né deve essere oltraggiata. Anche tu lanci strali contro la tua gente, non bastano i titoloni di Libero Quotidiano? Non sono bastati i film che, negli anni 80, anche che se con toni scherzosi, hanno ridicolizzato i meridionali?I cittadini del Sud Italia non sono come i personaggi dei film di Abantantuono, essi sono cittadini italiani al pari dei settentrionali, i quali meritano elogi e stima perché capaci di mettersi in moto per trovare lavoro in altre regioni italiane ed in altre nazioni al fine di migliorare la propria condizione di vita. Sarebbe stato apprezzabile che tu ponessi in luce che i meridionali sono stati dimenticati da coloro che governano la vita italiana, affermando una verità che dovrebbe indurre i nostri politici ad una riflessione costruttiva che li conduca a costruire la parità economica e sociale delle terre del Sud rispetto alle terre del Nord. Caro Frekt, un evviva ai meridionali ed anche a te e sii sempre fiero di essere un meridionale

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Berlusconi e “De Gasperi” scendono in piazza con la destra e l’estrema destra

di Biagio Maimone – Berlusconi ha annunciato di voler partecipare, in prima persona, alla manifestazione in Piazza San Giovanni promossa da Matteo Salvini contro il Governo Conte. All’interno del partito Forza Italia, tale annuncio, ha creato fratture che appaiono insanabili. L’ala sovranista e “nordica” del partito azzurro, infatti, sembra avallare il leader del carroccio Matteo Salvini e anche Giorgia Meloni, il cui partito Fratelli d’ Italia sembra sia diventato la nuova casa di molti forzisti “voltagabbana” i quali hanno cambiato casacca nella disperata ricerca di un posto al sole; mentre l’ala meridionale e “meridionalista”, così definita perché al suo interno vi sono esponenti nati nel Sud Italia, considera la partecipazione all’iniziativa “salviniana” una follia, un gesto suicida che cestina 25 anni di storia del partito Forza Italia nella spazzatura. Berlusconi, la scorsa settimana, ha dichiarato, in un suo intervento pubblico, di considerarsi il continuatore ideologico di Alcide De Gasperi , affermando: “ essendomi confrontato con tutti i suoi scritti, considero di essere un suo legittimo erede“. Se così è, nasce spontanea la domanda del perché egli stia insieme a Salvini e Meloni lontani anni luce dal pensiero di De Gasperi, il quale era antifascista e cattolico e, soprattutto,  ci si chiede  perché, se dice di essere il suo prosecutore con cui si immedesima, lo fa scendere in piazza con Casapound che ha annunciato di partecipare alla manifestazione. De Gasperi potrebbe rivoltarsi nella tomba. Ed, inoltre, perché Berlusconi, se dice di essere il legittimo erede del  fondatore della Democrazia Cristiana, non abbandona il duo sovranista e non si posiziona al centro creando i presupposti per la rinascita di una corrente di pensiero liberale certamente, ma soprattutto democratica? Non vi è dubbio che il pensiero politico degli esponenti della Democrazia Cristiana, che ha governato l’Italia dal  dopoguerra fino a qualche decennio fa, è molto distante dal  pensiero a cui si ispirano i sovranisti. La Democrazia Cristiana, piace o non piace, insieme alla sinistra e ai socialdemocratici, ha generato benessere per il nostro Paese mediante politiche del lavoro e politiche economiche ispirate dal principio di solidarietà e di cooperazione, che ha favorito la crescita dell’Italia e, perché no, anche l’affermarsi di una forma di “pragmatismo” liberale. Sono, perciò, nate in Italia, grandi aziende, che hanno consentito la crescita economica e lo sviluppo sociale della nazione. L’affermarsi dei principi democratici e cattolici in Italia ha offerto anche allo stesso Berlusconi, grazie anche al  Partito Socialista  guidato da Bettino Craxi, che certo sovranista non era, la possibilità di diventare un imprenditore di spicco. Il pensiero democratico e sociale della Democrazia Cristiana, con il contributo del pensiero dei socialdemocratici, ha garantito il proliferare del lavoro, il diritto alla casa agli italiani, nonché i più rilevanti ed imprescindibili diritti civili ed umani, tra cui il diritto di essere uomini liberi di esprimere il proprio pensiero. Alla luce di tali riflessioni riteniamo equo che  Berlusconi  guardi con attenzione a ciò che sta verificandosi nel Meridione d’Italia, in cui stanno creandosi i presupposti per la nascita di una nuova Democrazia Cristiana (vedi l’impegno di Gianfranco Rotondi) ed in cui sta nascendo un movimento politico pro Meridione di stampo sociale, con l’intento, secondo  alcuni, di  togliere di mezzo la Lega, la quale, anche  nel Sud Italia, sta per mettere radici.  Ora il Sud Italia potrebbe fare affidamento su un movimento meridionalista e qualcuno già esclama: “Salvini avrà pane per i suoi denti”. C’è chi afferma che ai meridionali piacerebbe alla guida del Movimento pro Sud, oltre a Rotondi, anche l’Onorevole Mara Carfagna, da sempre impegnata per la difesa del Meridione e contraria dalla partecipazione di Forza Italia alla manifestazione di domani contro il Governo Conte. Si tratta, per il momento solo di una ipotesi, che al Sud sperano diventi realtà molto presto. Tuttavia, l’obiettivo dei meridionali non è abbattere la Lega, ma partire dal Sud per ricostruire il nostro Paese. Ne consegue che la terre del mezzogiorno d’Italia, serbatoio di voti, non saranno più in vendita e che i poteri  forti , dominatori incontrastati da anni su tali territori,  residenti nelle regioni del Nord,  ora dovranno confrontarsi con i meridionali.

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“Io sono del Sud” diventa un brand di moda 

di Biagio Maimone – “Io sono del Sud” diventerà ben presto un brand di moda. A lanciarlo il Movimento dei Sudisti Italiani, che, nell’arco di un mese, ufficializzerà la propria costituzione. Molte le richieste dei cittadini di aderire al Movimento pro–Sud Italia.  Fonti attendibili informano che un numero non irrilevante di parlamentari è innamorato delle idee rivoluzionarie ed innovatrici espresse dal Movimento dei Sudisti, che, ben presto, arricchirà di nuovi contenuti e fermenti il panorama politico italiano. Progetto, statuto, sito (www.sudistitaliani.it) e logo sono in fase di lavorazione. Gli ideatori, per confezionare magliette con la scritta “Io sono del Sud”, si sono rivolti ad una nota casa di moda, da sempre attenta a divulgare messaggi antidiscriminatori e antirazziali che invitano alla riflessione.  La difesa dell’identità di una razza, di un territorio, di una cultura, in questo caso quella del Sud Italia, non può che essere un messaggio universale e, quindi, la moda, per le sue caratteristiche, è  il veicolo per eccellenza per diffondere un messaggio di parità e di accoglienza. I fondi raccolti mediante le vendite delle magliette saranno devoluti in aiuto delle famiglie in difficoltà , che vivono nelle aree depresse del Mezzogiorno. Con il termine “Sud” gli ideatori intendono definire il Sud in termini universali, ossia il Sud del Mondo, da sempre sottosviluppato rispetto al Nord, basti pensare al Sud America, all’Africa e ad altri territori situati nel Sud delle Nazioni e dei Continenti. Ma ora urge far emergere il Sud Italia mediante azioni politiche che favoriscano l’occupazione e la rivalutazione delle sue terre depresse.  

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