biagio maimone

Il Movimento dei Sudisti Italiani pronto ad entrare in scena

di Biagio Maimone – Manca poco alla costituzione e alla presentazione ufficiale del logo e del sito del Movimento dei Sudisti Italiani. Fonti attendibili informano che Gianfranco Rotondi sta già tessendo la tela per convogliare, all’interno dell’organizzazione pro-Sud, politici di spicco del Meridione e non solo. Si svolgono i primi incontri, si stipulano i primi accordi prima della presentazione ufficiale del Movimento, che si propone la crescita economica e sociale del Sud, nonché la difesa della sua cultura e delle sue tradizioni, perché non sia più succube del Nord Italia. Il Sud dovrà essere il cuore pulsante del nostro Paese e diventare protagonista della sua vita economica, incentivando la nascita di nuove forme di lavoro e, pertanto, incrementando l’occupazione. Alcuni giornali riportano che Matteo Salvini e la Lega non sono ben visti nel Sud Italia, che rimarca la sua pari dignità ed uguaglianza rispetto al Nord Italia. Sta per nascere difatti, un movimento antidiscriminazione, voluto espressamente dal popolo del Sud che rivendica il valore della propria identità. Nel corso degli anni, sono stati fatti molti esperimenti per costituire un partito del Sud, ma nessuno si è concretizzato. Il nascente movimento è voluto non solo dai cittadini del Sud, ma anche da esponenti di rilievo della classe politica, i quali, sorretti anche da eminenti strateghi della comunicazione, si impegneranno tenacemente per l’affermarsi del progetto politico. Gli ideatori stanno alacremente lavorando affinché tale progetto sia redatto per la data del 14 ottobre prossimo, giorno in cui  Giuseppe Conte sarà ad Avellino invitato da Rotondi, il quale, potrebbe consegnargli copia dello stesso. Il Presidente del Consiglio, a quanto pare, non è del tutto indifferente all’iniziativa del Movimento dei Sudisti.  La Lega e Salvini ora è certo che abbiano un avversario nel Sud Italia. I Sudisti dichiarano : “E’ inutile che Matteo Salvini venga a fare visita al Sud. D’ora in poi non saremo più terra di conquista per nessuno!”.

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Fenomeni di razzismo nei confronti dei meridionali. Lo Stato intervenga

di Biagio Maimone – L’ episodio doloroso ed esecrabile della donna picchiata a Forlì, tartassata, anche moralmente, con i termini “terrona “, “puzzolente” e “mafiosa”, che segue, soltanto dopo pochi giorni, l’episodio verificatosi a Malvaglio, in provincia di Milano, nei confronti di una ragazza foggiana, a cui una signora ha negato l’affitto della propria casa perché meridionale, è un evidente segnale che nel nostro Paese sta per prendere piede il razzismo, l’odio e la discriminazione nei confronti dei meridionali, nonché nei confronti degli extracomunitari. Sarebbe riduttivistico definire tali episodi come frutti del campanilismo: si tratta, a nostro avviso, di odio razzistico da parte dei settentrionali nei confronti dei meridionali, come accadeva negli anni sessanta. Tale forma di odio sembrava essere stata superata, forse per l’avvento del fenomeno dell’immigrazione legata al processo di globalizzazione C’è da chiedersi perché si è ritornati indietro. Riteniamo che alcune persone, facilmente influenzabili, siano state contagiate dai titoli degli articoli di alcune testate giornaliste, le quali, pertanto, sono responsabili di aver fomentato la discriminazione razziale nei confronti dei cosiddetti “terroni”. Il termine “terrone” è spregiativo, non si tratta assolutamente di un aggettivo simpatico e scherzoso che rimanda alla terra. La responsabilità civile e penale di chi utilizza tali termini è, senza alcun dubbio, di rilevante portata, in quanto si incita all’odio sociale. Non può essere definito giornalismo, ma propaganda razziale, scrivere pagine di disprezzo nei confronti di singole persone, di gruppi e di nazioni. Non può passare inosservato chi strumentalizza la propria attività giornalistica ponendola al servizio di chi diffonde odio e violenza. È ora di dare un taglio netto a tale modo di procedere nel campo della comunicazione ed è ora che le Istituzioni preposte, anche mediante l’intervento del Presidente della Repubblica e del Presidente del Consiglio, pongano fine a qualsiasi forma di razzismo, mediante l’applicazione inderogabile delle leggi che lo prescrivono severamente. È immorale e deve essere punito chi fa del giornalismo un’arma propagandistica della violenza razzistica, che fomenta la guerra civile.

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Al Sud scalpita il Movimento dei Sudisti, mentre Berlusconi abbraccia il figliol prodigo Salvini

di Biagio Maimone – Silvio Berlusconi, come il padre della parabola del figliol prodigo, ha riabbracciato il figlio fuggito dalla casa paterna, ossia Matteo Salvini, il quale è ritornato sconfitto dall’alleanza con il M5S, a cui aveva dato vita per bramosia del potere, dissipando i suoi averi, ossia i suoi ideali, in una causa sbagliata. Impoverito e sconfitto è ritornato al padre. Berlusconi si è aperto al perdono del figlio traditore, non certo per amore, ma per arginare l’avanzare delle cosiddette “sinistre”, trascurando i figli fedeli risentiti per l’accoglienza festosa e non meritata riservata al fratello traditore. Salvini è tornato a testa bassa da suo padre Silvio promettendogli di non fare più errori e di obbedirgli. Ma sarà vero? Un figlio sovranista, non si sa se realmente potrà essere obbediente ad un padre liberale. Certo, forse per poco, ossia il lasso di tempo necessario a leccarsi le ferite e poi di nuovo si farà trascinare dal vizio del potere e della vanità. Ma qualcosa di nuovo bolle in pentola nella politica italiana: è il Movimento dei Sudisti . La nascita del Movimento dei Sudisti poteva sembrare una boutade estiva, invece, voci affidabili sostengono che i lavori per organizzare il Movimento sono in corso. C’è chi sostiene sarà un’associazione culturale per la difesa e la promozione del Mezzogiorno, c’è chi sostiene che sarà un partito vero e proprio. Si dice anche che Gianfranco Rotondi possa esserne il leader e che Mara Carfagna possa affiancarlo, anche lei meridionale ed attenta alle istanze del Meridione d’Italia. Qualcuno sostiene anche che la regia dell’intera operazione potrebbe essere affidata nientemeno che al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Si tratterà di un movimento popolare, democratico e cattolico che intende contrapporsi ai partiti sovranisti e alla Lega che, secondo l’opinione di tanti suoi elettori radicali, andando incontro a Berlusconi, ha fatto notevoli passi indietro, ratificando la propria sconfitta.

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Vittorio Feltri ha ragione. Ora si che “comandano” i terroni, anzi “contano” i terroni

di Biagio Maimone – Vittorio Feltri ha ragione. Ora si che “comandano” i terroni, anzi “contano” i terroni. A Giuseppe Conte è stato affidato da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il compito di formare il nuovo esecutivo. Ed ecco il governo “Conte bis”: una seconda possibilità per il foggiano Conte, che ora lavorerà con un esecutivo M5S–PD,  dopo aver guidato per 15 mesi un governo M5S-Lega  con Matteo Salvini, il quale si comportava da “padre padrone” un po’ bizzarro, forte del sostegno di un consenso elettorale che cresceva sempre più in virtù di un’azione politica i cui obiettivi primari erano la sicurezza e, soprattutto, la chiusura dei porti per ridimensionare lo sbarco dei migranti.  Matteo Salvini godeva, altresì, del sostegno di alcuni media e di alcuni giornalisti i quali, oltre a rivolgergli lodi e “poesie” per il  ritorno al sovranismo, riempivano le proprie pagine di strali razzistici nei confronti dei meridionali, essendosi nel loro animo risvegliato quel sentimento, che sembrava ormai sopito,  campanilistico o meglio razzistico per  il Meridione d’Italia, verso i cosiddetti  “terroni”.  Neanche il massiccio sbarco dei migranti era riuscito a domare il loro risentimento razzistico verso i meridionali? Ma è vero che il terrone è sempre il terrone agli occhi di alcuni settentrionali, i quali in cuor loro ancora dicono : “Questi usurpatori !”.  Ovviamente non si comprende di che cosa.   A rimarcare tale sentimento razzistico erano i titoli,  in prima pagina,  del quotidiano Libero, il cui più tragico e controverso effetto è l’aver arrecato danno solo a Salvini, accendendo nei meridionali un tal risentimento da non poter essere contenuto, sicché è esploso, in tinte forti,  in occasione del suo tour nel Sud Italia.  Nonostante Salvini si proclamasse padre di tutti gli italiani, terroni compresi, Libero Quotidiano, inconsapevolmente, rovinava il suo lavoro teso a compattare gli italiani dalle Alpi alla Sicilia.  Matteo Salvini, nonostante tutto, cresceva sul piano dei consensi e questo lo rendeva sicuro, forte ed invincibile.  Talmente sicuro di sé che, qualche settimana fa, ha sfiduciato il governo, convinto che per il M5S la Lega fosse indispensabile. Sfiduciare per poi ritirare la sfiducia, sicuro che il gioco reggesse.  Ma il “terrone” Conte, acuto e strategico, ha colto la palla al balzo per liberarsi di lui e, conseguentemente, del  clima razzistico che si stava creando, soprattutto nei confronti dei meridionali ritenuti parassiti, ladri che succhiano le mammelle del Nord.  E si, Caro Feltri, i terroni hanno un loro quoziente intelligenza che li porta ad assumere decisioni di rilievo, tuttavia non comandano – ahimè – in quanto il comando rimarrà nelle mani dei poteri forti del Settentrione, che gestiscono l’economia del nostro Paese.  Non vi è dubbio che ai meridionali appartenga la libertà e l’audacia di decidere. Il nostro augurio è che tengano in mano le leve del comando quei meridionali i quali non sono al servizio dei poteri mafiosi, ma si prefiggono di far vivere la democrazia in Italia, che accoglie ogni persona dignitosamente, in quanto posta al centro di ogni programma politico.  Tuttavia, non può dirsi scongiurato il pericolo che si faccia strada nuovamente l’anelito di alcuni nostalgici a riportare in vita il razzismo.  Staremo ad osservare attentamente per evitarne non solo gli insulti, ma soprattutto per ridicolizzarne la miseria umana, di cui sono triste testimonianza.  

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Caro Salvini il Sud Italia è nostro. Non è della Lega e non sarà più delle mafie

di Biagio Maimone  – Da alcuni giornali è riportata la notizia dell’accoglienza trionfale riservata a Matteo Salvini dal popolo meridionale, nel corso del suo tour nel Sud Italia, che lo ha osannato come un profeta, come il salvatore della nostra nazione.  A quanto pare non è esattamente vero. Difatti, alcuni quotidiani online hanno scritto che molti meridionali hanno  insultato e fischiato il leader leghista,  memori delle offese subite, da oltre 25 anni, da Bossi, dalla Lega Nord e da qualche direttore di giornale, che hanno  umiliato la dignità del popolo meridionale senza alcun ritegno. Mi chiedo come mai i quotidiani italiani più “accreditati” non  dicano la verità e, pertanto , non mettano in evidenza come molti meridionali, ricordandosi del disprezzo subito, ritengono Matteo Salvini soltanto un demagogista. Cosa si nasconde dietro l’omertà dei grandi media?  E’ indiscutibile che la realtà venga tragicamente falsata quando impera la dittatura e c’è da chiedersi se in Italia stia affermandosi la dittatura.  Fa riflettere, infatti, la mancanza di  reazione all’avanzare di un bieco oscurantismo politico, che potrebbe  preludere all’affermarsi del più assurdo populismo. Si stagliano sulla scena politica segnali evidenti di prepotenza indiscussa che fa pensare a quanto accadeva negli anni trenta del secolo scorso.  Stupisce il percorso uniforme dei mezzi di informazione, quasi non vi fosse libertà di pensiero e di stampa. Forse abbiamo dimenticato il valore della libertà, della democrazia? I libri di storia hanno lasciato una testimonianza viva delle sofferenze subite dai popoli dominati dalle dittature, che dovrebbe tenacemente richiamarci al dovere di difendere la nostra democrazia dalla minacce di chi vuole concretizzare un disegno autoritaristico e dominare la popolazione.  Ciò che meraviglia di più è che anche molti meridionali siano d’ accordo con il leader della Lega e sembra che accettino passivamente la sottomissione. Si può supporre che essi siano convinti  che la Lega riporti ordine dove attualmente domina il disordine   e che dall’ordine si possa prendere le mosse per migliorare le loro condizioni sociali.  Hanno certamente dimenticato di essere stati sempre considerati poveri “terroni”. Si può supporre che si tratti di uno “scambio di voti”, ossia voti donati in cambio di favori. Non vi sono dubbi che le mafie garantiscano un serbatoio di voti straordinario a chi aspira a governare l’Italia, come avviene da  sempre. Tale serbatoio viene messo a disposizione dalle varie mafie solo in cambio di privilegi e di elargizione di potere per accedere ai luoghi di comando. Caro Salvini, noi meridionali non sottomessi dalle mafie, non corruttibili, ti ricordiamo che il Sud Italia ci appartiene e non vogliamo che continui ad essere più terra di conquista da parte di nessuno. D’ora in avanti ci impegneremo per evitare di  subire la violenza di chi vuole dominarci. Presto ci ribelleremo e risponderemo alle offese di chi vuole sottometterci. Ti ricordiamo, inoltre, che siamo consapevoli del fatto che le mafie, che qualcuno stupidamente definisce come un fenomeno soltanto del Sud, in realtà  uccidono il Sud stesso, non solo con il mitra, ma anche economicamente. E’ vero che le mafie siano nate nel Sud Italia, ma esse alimentano il benessere del Nord Italia e dei grandi poteri economici e non amano le proprie terre, anzi le considerano una latrina in cui sotterrare immondizie e rifiuti tossici provenienti dal resto dell’Europa, uccidendo chi vi abita. Mafie e politica hanno ucciso e continuano ad uccidere le nostre terre, la nostra storia, la nostra dignità. Allora cosa dici di nuovo agli italiani, caro Salvini? Nulla, anzi fai esattamente le stesse cose che hanno fatto i politici che ti hanno preceduto. Taciteremo ben presto anche l’arroganza di qualche direttore di giornale, il quale ci offende utilizzando vecchi slogan e ridicole etichette, che denotano il suo vivere nel passato, convinto che il tempo si sia  fermato. Dalle terre del Meridione, da parte dei meridionali onesti, si eleva un grido di ribellione: “Ora basta!”

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Sempre più insistenti le voci sul partito dei Sudisti: Giuseppe Conte alla sua guida? 

di Biagio Maimone  – Molti quotidiani online del Sud Italia hanno ripreso l’intervento pubblicato da affaritaliani.it nel quale si sostiene che il prossimo autunno potrà essere la stagione del rinnovamento degli equilibri politici, che vedrà, altresì,  la nascita di  una nuova formazione politica al Sud, definita “I Sudisti”, voluta da giornalisti, filosofi, economisti e imprenditori del Sud Italia. Sarà un partito politico i cui volti  saranno assolutamente “immacolati e vergini”, mai visti sulla scena politica nazionale, con molta probabilità guidati da un personaggio nato nel meridione  o, forse, ma non tutti sono d’accordo, dall’attuale Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che nutre amore per la causa del Mezzogiorno d’Italia.  Sarà una novità politica attesa con entusiasmo dal popolo meridionale, stanco di essere bersaglio di una certa stampa e della mentalità offensiva e denigratoria di alcuni personaggi, fautori del primato del Nord Italia da più di mezzo secolo. Il nuovo partito si prefigge l’intento primario di creare lavoro  nel Sud del nostro Paese, detassando e facilitando chi si propone di fare  impresa nel  Mezzogiorno, abbattendo, altresì, il sistema colluso con la mafia. D’altra parte, il  Sud Italia è finalmente consapevole di poter rispondere al potere economico del Nord Italia grazie al fatto che sta per divenire terra di conquista da parte di investitori  italiani e stranieri (vedi Cina, Russia, Emirati Arabi…) che hanno già puntato gli occhi sui territori del Sud Italia in quanto territori ancora “vergini”, in cui, per tale ragione, è proficuo porre le basi per la creazione di una nuova forma di economia. Investire su territori depressi  sembra essere l’orientamento dei grandi centri di potere monetario globale che, come è noto, investono dove si può costruire ( e non dove è già costruito), sicché l’economia a  cui essi daranno vita possa trovare  la strada spianata. In tal modo, il Mezzogiorno italiano, terra ancora da esplorare, nel giro di un decennio, potrebbe divenire una delle Regioni economicamente più forti del mondo. Il Partito politico “I Sudisti”, pertanto, parte da ottime premesse, tali da portare via consensi al M5S, oltre al seguito di votanti, che già si è esplicitato, che attende con gioia l’avvio della sua attività politica”

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