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Twitter-Libero: nazionalizzare i social o smetterla con polemiche inutili

Twitter-Libero: nazionalizzare i social o smetterla con polemiche inutili. Siamo tutti d’accordo che è brutto quando la libertà di espressione viene intaccata, perché sulla libertà di parlare (pure di straparlare) si base gran parte della cultura europea moderna. E allora la decisione di Twitter di limitare l’account del quotidiano Libero è senz’altro negativa come principio ma la nostra posizione resta sul caso Twitter-Libero: nazionalizzare i social o smetterla con polemiche inutili. Twitter come tutti i social è un’azienda privata, con regolamenti precisi che vengono sottoscritti. E’ vero che quasi nessuno per una deformazione mentale guarda cosa sta firmando, ma ciò non esime dalle proprie responsabilità: le regole dicono che se ti comporti in un certo modo, possono chiuderti il profilo. Contestabile? Forse. Ma Libero, come il Manifesto e tanti altri si sono spesso comportati come l’amico che per non sentirsi oppresso dalle regole dell’ospitalità pretende di urinare nel lavandino e non in bagno per confermare la sua libertà di agire come gli pare. Certi titoli e certi articolo vengono scritti apposta per dare scandalo, inutile e disonesto negarlo. E noi siamo convinti che facciano bene. E che debbano farlo. Ma non che possano pretendere di imporre ad altri ciò che non accetterebbero per loro. A meno che non si cambino le regole e gli Stati tornino a una logica più da Stati e impongano il controllo sui social alle aziende. La Cina non è si è posta il problema: qualunque contenuto internet è sotto il controllo statale perché lo Stato presidia lo spazio virtuale così come presidia le frontiere. Certo è pericoloso, perché la deviazione degli Stati dal controllo per la giustizia a quello per l’ingiustizia è facile. Però avremmo dei veri responsabili. Chi degli indignati conosce il nome degli amministratori o dei proprietari di Twitter?  Quasi nessuno. Allora il problema forse è aver delegato la propria libertà di espressione ad aziende private, pretendendo che si comportino come una proprietà statale. Tra l’altro tralasciando sempre che le suddette aziende non esistono per garantire la libertà di espressione, ma per ottenere dati sulle persone e venderli ad altre aziende. Ma anche questo si scontra con l’imbecillismo del dibattito pubblico. Quindi di cosa stiamo parlando?

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Rinviato il blocco dei diesel euro 4

Stante il perdurare dell’emergenza sanitaria e per garantire la sicurezza negli spostamenti ed evitare l’affollamento dei mezzi pubblici, la Lombardia ha rinviato il blocco dei diesel euro4 già previsto per lunedì 11 gennaio 2021. “La sospensione – spiega l‘assessore all’Ambiente e Clima di Regione Lombardia Raffaele Cattaneo – conferma il lavoro svolto dai presidenti e dagli assessori all’Ambiente delle regioni del Bacino padano, condiviso anche dal ministro dell’Ambiente. Le Regioni del Bacino padano  hanno confermato la loro posizione unitaria, non solo sulla mobilità, ma anche sul riscaldamento degli edifici e sulla limitazione delle emissioni in agricoltura”. “Si tratta – prosegue Cattaneo – di un risultato significativo, perché consente l’attuazione di politiche su una scala di dimensione più idonea. Trovare sintesi ed equilibrio è stato importante anche per quanto riguarda il complesso delle politiche”. “Così possiamo guardare insieme – aggiunge –  alle esigenze di tutela dell’ambiente, di miglioramento della qualità dell’aria e di salvaguardia dai pericoli connessi alla pandemia in atto, sia di tipo sanitario che economico”. L’assessore Cattaneo ha ricordato inoltre che: “da lunedì 11 gennaio entrano in vigore le misure permanenti previste dal Piano regionale degli interventi per la Qualità dell’aria. Ovvero le limitazioni per i veicoli euro1 benzina in Fascia 1 e Fascia 2 e l’estensione per tutto l’anno delle limitazioni per i veicoli euro3 diesel in Fascia 2”. Sono confermati viceversa i divieti di circolazione dei veicoli euro 0 benzina e euro 0, 1, 2 e 3 diesel: dal lunedì al venerdì, dalle ore 7,30 alle ore 19,30. Dal 1° gennaio al 31 dicembre in Fascia 1 e 2. I nuovi provvedimenti adottati si articolano su due livelli, in base al superamento continuativo del limite giornaliero per il Pm10 (50mg/m3) registrato dalle stazioni di riferimento, dopo il 4° giorno e dopo il 10° giorno. Per quanto riguarda la mobilità, queste misure si applicano nei Comuni con popolazione superiore ai 30.000 abitanti che appartengono alle Fasce 1 e 2 e ai Comuni aderenti. In città saranno limitate all’utilizzo delle autovetture di classe fino ad euro4 diesel, dalle 8.30 alle 18.30. Comprese quelle dotate di filtro antiparticolato. Per quanto riguarda il riscaldamento e l’agricoltura, le limitazioni si applicano, non solo ai Comuni con più di 30.000 abitanti, ma a tutti quelli del territorio provinciale interessato. Coi provvedimenti di 1° livello è in vigore il divieto di utilizzo di generatori di calore domestici a biomassa legnosa, in presenza di impianti di riscaldamento alternativi, con emissioni inferiori o uguali a 3 stelle. Sono confermati inoltre il divieto assoluto di combustioni all’aperto per residui vegetali, falò rituali, barbecue e fuochi d’artificio o a scopo d’intrattenimento. Ed anche il limite delle temperature all’interno degli edifici fissato a 19°c, con una tolleranza di 2°c. Infine resta valido il divieto di spandimento dei reflui zootecnici, salvo iniezione diretta o interramento immediato. Le limitazioni alla mobilità, con le misure di 2° livello, sono estese in ambito urbano a tutti i veicoli (inclusi quelli commerciali) di classe fino ad euro4 diesel compreso (anche con filtro antiparticolato) dalle ore 8.30 alle 18.30. Le limitazioni di 2° livello, per quanto riguarda il riscaldamento e l’agricoltura, si applicano a tutti i Comuni del territorio provinciale interessato. In aggiunta alle limitazioni di 1° livello, è  compreso il divieto di utilizzo dei generatori di calore domestici. A biomassa legnosa inferiori o uguali a 4 stelle. Durante i lavori del Tavolo Aria sono stati presentati infine i dati sulla qualità dell’aria. Che verranno illustrati nel dettaglio prossimamente. Nel 2020 su tutto il territorio regionale è stato rispettato il valore limite medio annuo di 40 µg/m³ per il Pm10. Inoltre è stato documentato un trend in progressivo miglioramento, su base pluriennale. Da ultimo il numero dei giorni di superamento. Nel 2020 del valore limite giornaliero (50 µg/m³) è stata pure confermata la tendenza al progressivo miglioramento su base pluriennale. Fattori metereologici negativi hanno determinato un leggero incremento rispetto al biennio precedente.

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A partire da domani nuovo blocco degli Euro 4

Da domani scattano le misure temporanee di 1° livello nei Comuni con più di 30.000 abitanti e in quelli aderenti su base volontaria nelle province di Milano, Monza, Cremona, Pavia, Bergamo, Como, Lodi, Varese e Mantova. L’assessore all’Ambiente e Clima della Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, commenta: “Abbiamo attivato le misure temporanee di primo livello perché le condizioni meteo per oggi non sono favorevoli alla dispersione degli inquinanti. Da martedì 27 a mercoledì 28 si prevedono invece condizioni atmosferiche più favorevoli alla dispersione, quindi rivaluteremo il loro mantenimento nel corso della settimana”. L’aggiornamento dei dati relativi alla giornata di ieri ha fatto registrare il raggiungimento del 6° giorno di superamento consecutivo per la provincia di Monza, il 5° per Milano, Lodi, Cremona, Mantova e Bergamo e il 4° per Varese, Como e Pavia. Le misure temporanee di primo livello riguardano il traffico (limitazioni per i veicoli fino a euro 4 diesel in ambito urbano, obbligo spegnimento motori in sosta), il riscaldamento domestico (limitazione all’uso di generatori a biomassa legnosa di classe inferiore ‪alle 2 stelle compresa, riduzione di 1 grado delle temperature nelle abitazioni), l’agricoltura (divieto di spandimento liquami zootecnici) e divieto assoluto di combustioni all’aperto (accensione di fuochi, falò, barbecue, fuochi d’artificio). Partecipa al sondaggio Per quale partito voterai alle elezioni amministrative di Milano  VOTA

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Blocco di pavé si stacca e danneggia ambulanza

Incidente per un’ambulanza a Milano a causa di un blocco di pavé che si è staccato dalla sede stradale mentre percorreva via Lamarmora. Attorno alle 11.30 il mezzo di soccorso si è imbattuto nel blocco fuori asse, sbalzandolo a diversi metri e riportando danni nella parte inferiore. Non si registrano feriti ma, come raccontato dai testimoni, l’incidente avrebbe potuto avere gravi conseguenze se avesse coinvolto un ciclista o un motociclista. ANSA  

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Scatta nuovamente il blocco dei diesel euro 4

Scattano da domani le misure temporanee di primo livello nei comuni coinvolti della provincia di Milano (quelli con più di 30.000 abitanti, e quelli aderenti su base volontaria). La decisione è stata presa alla luce della mancata riduzione sotto il livello di soglia del PM10, prevista sulla base del bollettino meteo inquinanti di ieri, e in relazione alla modifica delle previsioni meteo di oggi per i prossimi giorni. In provincia di Milano, a differenza di quanto riscontrato nelle province di Monza e di Varese, le condizioni favorevoli alla dispersione degli inquinanti non sono stati sufficienti a far scendere la media provinciale sotto al limite, assestandosi a 51.9 microgrammi per metro cubo. Le previsioni meteo di oggi diffuse da Arpa Lombardia indicano condizioni generalmente neutre o variabili fino a giovedì, pertanto non favorevoli alla dispersione, determinando una situazione che farà probabilmente oscillare le concentrazioni attorno al valore limite. Le misure temporanee riguardano il settore traffico (limitazioni per i veicoli fino a euro 4 diesel in ambito urbano, obbligo spegnimento motori in sosta), il settore riscaldamento domestico (limitazione all’uso di generatori a biomassa legnosa di classe inferiore alle 3 stelle, riduzione di 1 grado delle temperature nelle abitazioni) e agricolo (divieto di spandimento liquami zootecnici, divieto assoluto di combustioni all’aperto). Come previsto, i dati sulla qualità dell’aria a valle del blocco verranno esaminati ogni giorno e verrà data comunicazione in maniera tempestiva circa la cessazione delle limitazioni temporanee di 1 livello. Lo comunica in una nota Regione Lombardia.

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Sala contesta il blocco degli aumenti ATM causato dalla regione

“Noi chiediamo collaborazione. Oggettivamente è un po’ assurdo che per poter gestire il trasporto pubblico locale al meglio si debba chiedere il permesso a Regione Lombardia. Queste son le regole ma sono regole un po’ assurde. L’aumento del biglietto aiuta a mantenere un livello del servizio che non ha paragoni in Italia, noi no vogliamo far deteriorare il livello del servizio e questo è il punto“.  Lo ha dichiarato il sindaco Giuseppe Sala, in merito al botta e risposta di ieri sull’aumento del biglietto Atm tra l’assessore comunale alla Mobilità Marco Granelli e quello regionale Claudia Terzi. “Quello di ieri non è un ultimatum ma dobbiamo chiudere il Bilancio e dobbiamo avere certezza di questo aumento di cui parliamo da un anno – ha proseguito il sindaco -. Spero che si trovi la formula: la questione è nelle mani del presidente della Regione e del Consiglio regionale, vedremo cosa ne viene fuori. Se la Regione non deciderà cercheremo di capire come procedere autonomamente, stiamo valutando che tipo di rischi ci sono. Certamente noi abbiamo bisogno di aumentare il biglietto altrimenti non riusciamo a chiudere il bilancio oppure dobbiamo sacrificare una serie di servizi che sono primari per la città. – concludendo – Milano sta funzionando perché i servizi sono di livello e quindi su questo non si scherza“.

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