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Telepass e i limiti delle nuove tecnologie

Telepass e i limiti delle nuove tecnologie. Oggi si torna a parlare di importanti e interessanti applicazioni pratiche delle nuove tecnologie come la blockchain. Una tecnologia che in Lombardia sta prendendo i suoi spazi e per  non dilungarci troppo possiamo dire che sia una buona notizia. Ma il caso Telepass evidenzia i limiti delle nuove tecnologie, soprattutto uno: l’essere umano. Perché se migliaia di start-up innovative e con propositi meravigliosi hanno fallito il loro compito di migliorare il mondo è perché si sono scontrate con questo gigantesco limite. Il telepass è l’esempio da cui chiunque si occupi di innovazione dovrebbe partire: è oggettivamente un miglioramento della vita di tutti i giorni. E aiuta sia il singolo automobilista, sia tutta la comunità del trasporto su gomma. Per non parlare dell’ambiente, perché impedire la sosta di migliaia di automobili ai caselli vuol dire causare picchi di smog. Eppure la maggioranza degli automobilisti non lo ha installato. Non si tratta nemmeno di una questione di costi, perché la spesa equivale a meno di un caffè al mese e gli italiani mediamente ne bevono almeno tre al giorno. Dunque qual è il problema? Il problema è il fattore umano. Bisogna capire chi sono le persone e in base a quello sviluppare le tecnologie, perché un’app è valida e intelligente se viene usata. Altrimenti è speculazione filosofica.

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Dal seme al pane: la blockchain garanzia di qualità

Dal seme al pane: la blockchain garanzia di qualità. La blockchain al servizio del settore agroalimentare lombardo su cui ci sono già stati i primi investimenti pubblici e privati di spessore. È questo l’obiettivo del progetto pilota presentato questa mattina a Palazzo Pirelli. Un sistema innovativo promosso da Aspan, l’associazione di panificatori artigiani bergamaschi, per tracciare la filiera lombarda della panificazione. “Dal seme al piatto: tutto tracciato per garantire la qualità del prodotto e la sicurezza alimentare”. Giovanni Malanchini (Lega), Consigliere Segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, spiega il senso del progetto. “La tecnologia blockchain consente di certificare i prodotti, non solo quelli finali destinati alle tavole dei consumatori, ma anche tutti i processi intermedi. In questo modo l’intera filiera è monitorata con un evidente vantaggio in termini di sicurezza e di qualità per i consumatori e in termine di promozione per i produttori, con un’attenzione particolare ad ambiente e salute. Si tratta, in definitiva, di favorire e stimolare scelte di consumo favorevole da parte dei cittadini per sostenere le eccellenze agroalimentari lombarde”. Il progetto dei panificatori bergamaschi, presentato nel corso del convegno “Alle origini del pane. Dal campo al panificio con la blockchain”, è un esempio concreto di “economia circolare” grazie all’uso di sementi selezionate e di farine provenienti esclusivamente da grano lombardo. Inoltre, uno specifico disciplinare permette il controllo totale sulle materie prime a garanzia dei consumatori che, attraverso un QR code, potranno conoscere tutti i passaggi che hanno portato al prodotto finale. Ma è anche una risposta forte alla crisi che sta attraversando il settore. Sono 20mila le aziende di panificazione in Italia. Di queste 4mila si trovano in Lombardia e impiegano circa 20mila addetti. Il consumo pro capite di pane nella nostra regione è in costante calo e oggi si attesta intorno agli 80/90 grammi. Inoltre, il 60% del grano con cui è prodotto il pane italiano proviene dall’estero. “Con questo progetto – spiega il Presidente di ASPAN Bergamo, Massimo Ferrandi – riduciamo la dipendenza dall’estero per le materie prime, distribuiamo ricchezza sul territorio e contribuiamo a ridurre l’emissione di CO2 in atmosfera perché la filiera si accorcia. Il cerchio si chiude dove si apre”. Nel febbraio 2020 il Consiglio regionale aveva approvato all’unanimità una Risoluzione (relatore proprio Giovanni Malanchini) riguardante la creazione di una piattaforma informatica multifunzionale e l’applicazione dei servizi di tracciabilità e rintracciabilità ai prodotti agroalimentari. A tutela del consumatore contro frodi e contraffazioni e per garantire l’autenticità dei dati per assicurare la qualità del prodotto, Regione Lombardia aveva deciso di iniziare il percorso con le filiere di carne e latte perché alla base dell’alimentazione e dell’economia regionale. Al convegno sono intervenuti: Maria Paola Esposito (Segretario Generale Camera di Commercio di Bergamo), Alberto Brivio (Presidente Imprese & Territorio e Presidente Coldiretti Bergamo), Massimo Ferrandi (Presidente ASPAN Bergamo) Nadia Fabrizio (Head of Cefriel Blockchain Lab), Walfredo della Gherardesca (Amministratore Delegato di Genuine Way), Elena Brugna (Direzione Generale Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi di Regione Lombardia) e Lucio Moioli (Coordinatore Innovation & Technology Hub e Segretario Generale Confcooperative Bergamo). Il progetto è stato realizzato dall’Innovation&Technology Hub di Imprese e Territorio, un comitato di associazioni bergamasche, sviluppato per supportare QuiVicino, un marchio ideato da Aspan.

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Smart Contracts, Blockchain e agricoltura: un’alleanza contro i cambiamenti climatici

Smart Contracts, Blockchain e agricoltura: un’alleanza contro i cambiamenti climatici di Filippo Moreschi, avvocato e Responsabile Osservatorio AIDR “Digital Agrifood” Uno dei caratteri maggiormente significativi della c.d. “Data driven agriculture” è il suo doppio profilo “interno” ed “esterno”. Interno, per ciò che riguarda i dati inerenti la produzione, la sicurezza e la tracciabilità dei processi e dei prodotti agroalimentari. Nella prospettiva originaria della “Data driven agriculture”, infatti, i dati raccolti su scala aziendale servono per migliorare le performance dell’impresa, fornire un prodotto qualitativamente e quantitativamente migliore e sicuro e ridurre le due principali minacce per il settore agricolo: l’esposizione ai rischi legati alle condizioni atmosferiche e gli sprechi di prodotto. Purtuttavia, l’azienda dialoga con il mondo esterno, incontra e incide sulle matrici ambientali, adopera risorse consumabili e, in una cera misura, inquina. Ecco dunque che ancora nel 2018 la FAO, facendo riferimento ai dati strettamente “di campo” come i valori e la composizione di sostanza nutritiva del suolo, l’uso dei fertilizzanti, delle sementi e dell’acqua, parlava di dati aziendali “localized” da condividere con altri soggetti (“shared with others”) esterni all’azienda. Si sottolineava il carattere quasi pubblicistico di questi valori, che devono contribuire, insieme a quelli di tutti gli altri operatori, alla difesa dell’ambiente ed alla lotta ai cambiamenti climatici. Si tratta di quei dati, nati in azienda, che confluiscono nelle indagini statistiche, nelle determinazioni governative, nelle politiche, nelle decisioni delle associazioni di produttori. Già da alcuni anni, inoltre, il World Economic Forum esplora l’utilità della blockchain e degli smart contracts nella lotta al cambiamento climatico. Lo studio “Building Blockchains for a better planet” (2018) declinava l’utilità di queste tecnologie nel sostegno ad economia circolare, controllo dell’inquinamento, prevenzione dei disastri, verifica della sostenibilità di nuova generazione, aiuto alle aziende a migliorare le proprie performance ambientali. Si riteneva che un sistema decentralizzato interoperabile avrebbe potuto consentire la condivisione di informazioni e transazioni automatizzate rapide tramite smart contracts. Lo stesso World Economic Forum sembra dare seguito, oggi, a queste previsioni. In un articolo apparso lo scorso 30 giugno a firma di Adelyn Zhou vengono illustrate alcune applicazioni sperimentali degli smart contracts e della tecnologia blockchain nella lotta al cambiamento climatico e nell’aiuto all’agricoltura sostenibile. Il presupposto tecnologico è l’operatività concreta su blockchain degli “oracoli”, ossia dei c.d. “elementi esterni fidati” che, comunicando un certo dato reale, confermano l’avverarsi di un certo evento e fanno scattare la sequenza prevista dallo smart contract. Ciò permette agli sviluppatori di smart contracts di creare applicazioni su raccolti, qualità del suolo, bollettini metereologici e molto altro, utilizzando sempre più dati provenienti dall’Internet of Things La prima applicazione riguarda la possibilità di sostenere in modo automatico gli agricoltori e tutti coloro che si impegnano per la rigenerazione del suolo, aumentando la forestazione. Gli smart contracts, in questo caso, utilizzano i dati satellitari per erogare automaticamente ricompense e sostegni agli agricoltori, alle aziende (ma anche ai governi) che svolgono o che promuovono attiva rigenerazione del suolo. Il pagamento viene erogato quando gli “oracoli” estraggono dati dalle immagini satellitari ed attivano i contratti intelligenti. La sequenza su blockchain garantisce trasparenza ed equità al sistema. Ma l’agricoltura viene tutelata anche attraverso soluzioni assicurative che garantiscano tutela soprattutto ai piccoli proprietari – in larga parte scoperti su scala mondiale – di fronte ai disastri e ai cambiamenti climatici che mettono sempre più a repentaglio i loro raccolti. Ecco dunque che grazie agli smart contracts gli agricoltori possono impostare la loro strategia di campo in base ai dati ed ai modelli metereologici, predefinire le condizioni per l’esecuzione del contratto (come una certa quantità di pioggia) e, una volta che gli “oracoli” segnalano l’avveramento della condizione, conseguire il ristoro o il pagamento. Più in generale, lo sviluppo degli smart contracts può incidere virtuosamente sulla minore produzione di gas serra e sull’educazione ambientale. Un agricoltore, un soggetto o un’azienda che ha investito nella riforestazione potrebbe essere pagato con un credito di carbonio “tokenizzato” che a sua volta può essere rivenduto a terzi. Il credito di carbonio viene creato solo se i satelliti o gli altri dispositivi segnalano la riforestazione ad uno smart contract, cosicchè anche l’acquirente del carbon credit possa verificare che a tale titolo corrisponde un processo reale ed effettivo che ha coinvolto l’ambiente e l’ecosistema. Vedremo, in concreto, quanto queste prime applicazioni potranno diffondersi. Certamente, un utilizzo generalizzato di questi strumenti, unito ad una sempre più capillare cultura dei dati ambientali, può davvero rivoluzionare tutto il sistema produttivo dell’agroalimentare, dando al contempo un contributo importante alla sostenibilità.

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La blockchain a sostegno della crisi

La blockchain a sostegno della crisi. In un momento in cui tutti siamo chiamati ad aiutare a fronteggiare l’emergenza sanitaria, l’azienda tech Blockchain Italia S.r.l., in collaborazione con l’associazione Italia4Blockchain ed il sindacato FLP – Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche, ha lanciato l’iniziativa Italian Wonders per raccogliere fondi a sostegno della valorizzazione dei beni culturali del territorio italiano durante l’emergenza COVID-19. Italian Wonders – Le Bellezze Italiane è un progetto digitale senza scopo di lucro, ideato per coniugare il nostro patrimonio artistico e storico con alcuni tra i principali trend tecnologici contemporanei, ovvero la blockchain e la “tokenizzazione”. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di raccogliere fondi per aiutare i comuni in difficoltà e i luoghi d’arte colpiti economicamente dalla pandemia. La piattaforma nasce per digitalizzare il Patrimonio culturale ed artistico Italiano, ricreando sulla blockchain pubblica di Ethereum opere d’arte e gioielli dell’architettura, chiese, piazze, monumenti, in una forma digitale particolare che viene denominata token. Facilmente paragonabili a dei francobolli digitali o ad oggetti digitali da collezione, questi token vengono solitamente scambiati nel web assumendo valore in quanto unici, non duplicabili e di numero limitato. Chiunque potrà contribuire alla raccolta fondi ed il trasferimento dei francobolli digitali “Italian Wonders” avverrà a fronte di un piccolo contributo, che sarà interamente devoluto a favore delle singole regioni toccate dall’emergenza. Disponibili sul sito www.italianwonders.io già oltre novanta token rappresentanti alcune delle opere più iconiche dello Stivale, Italian Wonders è un’iniziativa completamente open e spera di rivolgersi a tutti i luoghi d’arte italiani, come musei e gallerie d’arte, ed ad artisti e creativi con la speranza di far crescere il valore artistico del progetto e diffondere la cultura dell’innovazione in uno dei settori più strategici italiani. “Nell’attesa di poter tornare a visitare quei luoghi che oggi, purtroppo, sono irraggiungibili, collegandosi al sito, ogni cittadino può supportare e far suo il luogo che gli sta più a cuore, di cui potrà conservare la rappresentazione univoca.” spiega Ing. Pietro Azzara, Founder e CEO di Blockchain Italia srl., che aggiunge: “speriamo di coinvolgere più artisti e stakeholders nel settore, anche rivolgendosi all’estero, per mostrare che possiamo supportare e prenderci cura, anche a distanza, dei luoghi simbolo della nostra cultura, salvaguardando il Paese con il maggior numero di Patrimoni Unesco al mondo, l’Italia”.  

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Ampliata la sperimentazione pubblica sulla blockchain

Ampliata la sperimentazione pubblica sulla blockchain. A darne l’annuncio il gruppo regionale dei Cinque Stelle in un comunicato: Sì all’unanimità alla risoluzione del Movimento 5 Stelle Lombardia che impegna la regione a “collaudare esperienze di blockchain applicate all’attività istituzionale di Regione Lombardia nel settore agricolo” e, “in particolare, per la tracciabilità dei prodotti”. Il Consiglio regionale ha approvato anche un ordine del giorno del Movimento che amplia la portata della risoluzione con la sperimentazione della nuova tecnologia anche nel settore manifatturiero. “Dopo mesi di discussione abbiamo raggiunto un grande obiettivo nell’ottica dell’innovazione e della sperimentazione di nuove tecnologie in Lombardia. La blockchain è molto promettente perché è uno strumento etico, sostenibile, inclusivo e partecipato. In concreto questa tecnologia sostiene il made in Italy, valorizza la trasparenza dei processi produttivi e i prodotti di qualità consentendo una tracciatura chiara. Con la blockchain nel settore dell’agroalimentare il consumatore finale saprà cosa mette nel piatto”, dichiara un soddisfatto Marco Degli Angeli, consigliere regionale del M5S estensore dell’atto approvato. “Abbiamo esteso lo sviluppo di questo strumento”, aggiunge Degli Angeli, “anche al settore manifatturiero. Secondo i dati Istat, fra comparti manifatturieri, a ricoprire i primi posti sono le imprese dei settori delle bevande, della farmaceutica, della chimica, dei macchinari e apparecchiature elettriche. È da qui che vogliamo cominciare perchè la tracciabilità del prodotto arricchisce sia l’azienda che il consumatore”. “La blockchain abbinata all’intelligenza artificiale sarà un valore aggiunto per le nostre imprese. Il M5S ha l’obiettivo di valorizzare la qualità dei nostri prodotti e delle nostra aziende e ostacolare le contraffazione. Con le nuove tecnologie si rilancia la regione e il Paese”, conclude Degli Angeli. Sì all’unanimità alla risoluzione del Movimento 5 Stelle Lombardia che impegna la regione a “collaudare esperienze di blockchain applicate all’attività istituzionale di Regione Lombardia nel settore agricolo” e, “in particolare, per la tracciabilità dei prodotti”. Il Consiglio regionale ha approvato anche un ordine del giorno del Movimento che amplia la portata della risoluzione con la sperimentazione della nuova tecnologia anche nel settore manifatturiero. “Dopo mesi di discussione abbiamo raggiunto un grande obiettivo nell’ottica dell’innovazione e della sperimentazione di nuove tecnologie in Lombardia. La blockchain è molto promettente perché è uno strumento etico, sostenibile, inclusivo e partecipato. In concreto questa tecnologia sostiene il made in Italy, valorizza la trasparenza dei processi produttivi e i prodotti di qualità consentendo una tracciatura chiara. Con la blockchain nel settore dell’agroalimentare il consumatore finale saprà cosa mette nel piatto”, dichiara un soddisfatto Marco Degli Angeli, consigliere regionale del M5S estensore dell’atto approvato. “Abbiamo esteso lo sviluppo di questo strumento”, aggiunge Degli Angeli, “anche al settore manifatturiero. Secondo i dati Istat, fra comparti manifatturieri, a ricoprire i primi posti sono le imprese dei settori delle bevande, della farmaceutica, della chimica, dei macchinari e apparecchiature elettriche. È da qui che vogliamo cominciare perchè la tracciabilità del prodotto arricchisce sia l’azienda che il consumatore”. “La blockchain abbinata all’intelligenza artificiale sarà un valore aggiunto per le nostre imprese. Il M5S ha l’obiettivo di valorizzare la qualità dei nostri prodotti e delle nostra aziende e ostacolare le contraffazione. Con le nuove tecnologie si rilancia la regione e il Paese”, conclude Degli Angeli.

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Ora la tecnologia blockchain certifica i diplomi

Ora la tecnologia blockchain certifica i diplomi. Al via il primo progetto Italiano di certificazione di diplomi di scuola superiore utilizzando il protocollo Blockchain tramite la collaborazione tra l’Istituto d’Istruzione Superiore pioniere e l’azienda innovativa Blockchain Itaila s.r.l, azienda già ispiratrice del Blockchain Forum milanese.  Il comunicato stampa congiunto racconta l’importanza di questo passo: L’Istituto d’Istruzione Superiore “ M. Ciliberto – A. Lucifero“ di Crotone (KR) ha intrapreso la strada verso digitalizzazione e innovazione, avvalendosi per primo in Italia, del protocollo Blockchain, tramite collaborazione strategica con l’azienda milanese Blockchain Italia.io, per certificare, valorizzare e notarizzare i propri diplomi di maturità sulla blockchain pubblica del protocollo permissionless di Ethereum. Il percorso intrapreso è quindi quello di utilizzare la blockchain come repository finale per le impronte digitali, in gergo tecnico definite come hash values, dei certificati di superamento del percorso quinquennale, fornendo a quest’ultime immutabilità, riconoscibilità e inalterabilità nel tempo.  I benefici nell’impiegare questa tecnologia innovativa, se non rivoluzionaria, in ambito scolastico e conseguentemente anche nel contesto lavorativo, sono diversi. Il primo è sicuramente quello di permettere a tutte le controparti coinvolte, come studenti, scuole superiori, università e aziende, di verificare facilmente e istantaneamente se il diploma in forma digitale detenuto sia quello originale e non presenti delle alterazioni rispetto a quello prodotto dall’Istituto. Inoltre, grazie all’utilizzo di firme digitali particolari, correlate all’uso della crittografia asimmetrica, si potrà facilmente verificare che l’upload sulla blockchain verrà compiuto dalla scuola superiore, eliminando la circolazione di diplomi falsi, a totale garanzia, di conseguenza, della paternità del documento digitale.  Commenta Pietro AZZARA, Amministratore Delegato di Blockchain Italia: “Siamo felici di aver realizzato il primo caso in Italia di notarizzazione per diplomi di scuola superiore. La standardizzazione di questa procedura potrebbe creare più trasparenza e chiarezza all’interno del Sistema Italia, garantendo la valorizzazione delle competenze e agevolando aziende e studenti a creare rapporti sinergici.  Speriamo che l’Istituto “M. Ciliberto – A. Lucifero” faccia da esempio per altre scuole superiori e università, senza la paura di innovare.” Commenta Girolamo ARCURI, Dirigente scolastico dell’Istituto antesignano: “Ritengo che l’Istituto d’Istruzione Superiore “M. Ciliberto – A. Lucifero” di Crotone abbia perseguito gli interessi strategici della P.A., attraverso una best practice digitale. Dotarsi di un plusvalore archivistico telematico, grazie al quale conservare e ricercare con estrema semplicità certificati giuridicamente inoppugnabili. Ringrazio il Consiglio D’Istituto e il Collegio dei docenti di aver approvato con entusiasmo la proposta e il prof. Giovanni Spina per l’impegno profuso nelle relazioni con l’Azienda. Con auspicio di nuove e sempre proficue future collaborazioni. Istituto superiore: “M. Ciliberto – A. Lucifero” di Crotone è una scuola secondaria superiore che raggruppa due settori: TECNOLOGICO (indirizzi TRASPORTI E LOGISTICA e MECCANICA, MECCATRONICA ED ENERGIA) ed ECONOMICO (Indirizzo AMMINISTRAZIONE, FINANZE E MARKETING) http://www.istitutonauticokr.gov.it/   Blockchain italia S.r.l. è una società italiana specializzata in fintech e soluzioni blockchain. La sua missione è quella di ottimizzare i processi attraverso la digitalizzazione e le “disruptive innovation”, offrendo alle aziende un’alta specializzazione, risultati tangibili, più soluzioni e servizi in unico punto di accesso. www.blockchainitalia.io

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