brigate rosse

Annullato il concerto della band che si ispira alle BR

Avevano già suscitato scandalo, il Primo Maggio al circolo Arci Tunnel di Reggio Emilia, portando sul palco la stella a cinque punte delle Brigate Rosse, con volti coperti da passamontagna e brani che parlano degli anni di piombo: “Zitto zitto pagami il riscatto, zitto zitto sei su una R4”, l’auto a bordo della quale fu trovato il cadavere di Aldo Moro. I P38, come riportano alcuni quotidiani milanesi, stavano per rifarlo, tra otto giorni a Segrate. Erano in cartellone venerdì 27, nel corso della prima delle tre giornate del Mi Ami, rassegna di musica indipendente e d’autore che in un weekend mette assieme una cinquantina di cantanti. Sull’onda delle polemiche gli organizzatori, il sito rockit, li ha tolti dalla programmazione. I P38 sono quattro persone di cui si conoscono solo i soprannomi, Astore, Papà Dimitri, Yung Stalin e Jimmy Penthotal. Le esibizioni del gruppo avevano causato non poche polemiche: la figlia di Moro Maria Fida aveva sporto denuncia, così come Bruno D’Alfonso, figlio di un carabiniere ucciso dalle BR. ANSA

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Sindacato di Polizia: volantini BR, segnale da non sottovalutare

Sulla recrudescenza, a Milano e dintorni, di affissioni inneggianti alle Brigate Rosse che invitano alla solidarietà nei confronti dei detenuti politici sottoposti al regime speciale del 41 Bis, con particolare riferimento ai brigatisti e a Nadia Desdemona Lioce, condannata per gli omicidi di Massimo D’Antona e Marco Biagi, è intervenuto Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp, Federazione Sindacale di Polizia: “La solidarietà a soggetti che si sono macchiati di crimini gravissimi e sono stati protagonisti dei capitoli più sanguinosi e brutali della nostra storia recente non possono certamente essere bollati come una ‘bravata’ di inutili nostalgici. Contengono certamente il germe di una chiara propensione alla sovversione e sono l’ennesimo segnale di un pericolo, quello rappresentato dalle frange più ardite dell’anarco-insurrezionalismo, segnalato in tutte le sedi competenti, compresi gli organismi della nostra intelligence che, puntualmente, vi dedicano la massima attenzione tenendo gli ‘antagonisti’ sotto la propria lente”. I volantini, contenenti frasi quali  “Facciamo fronte contro la repressione”, e “Costruiamo solidarietà proletaria!”, già comparsi nei giorni scorsi a Sesto S. Giovanni e in seguito all’esterno dell’Università Statale, in zona Lambrate, nei pressi di via Cenisio, adesso, sono stati segnalati anche in viale Monza una delle arterie principali della città. “Facciamo fronte contro la repressione”, e “Costruiamo solidarietà proletaria!” Mazzetti non considera questo genere di episodi una “bravata di nostalgici” bensì un “segnale da non sottovalutare” verso il quale occorre “un’unanime condanna e una risposta attenta“. Il rappresentante del sindacato di Polizia ricorda quindi che: “Come appartenenti alla Polizia di Stato, che più di ogni altro Corpo ha versato un pesantissimo tributo di sangue nella lotta ai criminali che hanno attentato alla democrazia e alla libertà negli Anni di piombo, e ancora continuano a immolarsi ogni giorno nella difesa dei cittadini e dello Stato“, auspicando “un’unanime condanna dura e ferma di episodi gravissimi come questi registrati nel Milanese, che si traduca in fatti con ogni possibile sostegno e contributo all’attività dei colleghi che possa condurre a stroncare senza pietà ogni anelito di chiunque tenda a quella assurda follia che fu il terrorismo, che tanti Servitori dello Stato in divisa ha barbaramente ucciso e ferito” per poi concludere “Una follia che oggi è ugualmente rappresentata da ogni forma di criminalità e che, comunque lo si chiami, resta un cancro da debellare per garantire la salute del paese”.  

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Anche in viale Monza volantini pro BR

A denunciarlo è il Presidente del Municipio 2 Samuele Piscina, che ha rinvenuto i volantini pro BR insieme ad altri militanti, mentre svolgeva un gazebo a sostegno alla realizzazione di una cancellata presso l’area verde in via dei Transiti, finalizzata a contrastare spaccio e delinquenza. “Dopo Sesto, i volantini pro-Brigate Rosse sono stati affissi anche a Milano, in viale Monza, davanti al centro sociale T28” spiega Piscina, aggiungendo“Il ritorno dei fiancheggiatori dei terroristi rossi non va assolutamente sottovalutato. Il sostegno a chi ha commesso reati gravissimi come Nadia Lioce… mette in evidenza come il terrorismo rosso sia ancora presente nelle nostre strade, anche sotto nuove forme quale quella dei centri sociali che ogni giorno mettono a ferro e fuoco le nostre città e tentano di dettare legge con occupazioni abusive di stabili e alloggi che invece spesso dovevano essere destinati a persone bisognose e perbene”. L’esponente del Carroccio, che ha emesso la nota insieme al Deputato leghista  Luca Toccalini, conclude auspicando: “ferme parole di condanna anche da parte del Sindaco di Milano, nonostante continui a sostenere la regolarizzazione del Leoncavallo e difenda i centri sociali, principali responsabili di queste azioni. Certi manifesti nella nostra città non possono essere lasciati affissi nel silenzio delle istituzioni democratiche”.

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Via Olivieri, ancora scritte a sostegno delle Brigate Rosse

A Milano è apparsa un’altra scritta a sostegno delle Brigate Rosse. Lo denuncia l’Assessore alla Sicurezzadi Regione Lombardia, Riccardo De Corato. “È una vergogna, niente più niente meno, che nel giorno in cui si festeggia san Michele Arcangelo, patrono della Polizia, sui muri di Milano emerga un’altra scritta di sostegno alle nuove Brigate Rosse, in particolare questa volta per Nadia Desdemona Lioce”, commenta De Corato. “Succede in via Olivieri, zona Forze Armate”, spiega, aggiungendo che “la cosa grave è che negli ultimi tempi le scritte pro Br sono comparse in diverse zone di Milano, al pari dei volantini di solidarietà alle brigate Rosse di lunedì a Sesto San Giovani”. “A Milano infatti – ricorda l’assessore – sono comparse in piazza Pompeo Castelli, e anche in Piazzale Loreto e a maggio in Piazzale Ferrara. Anche il Municipio 4 aveva nei mesi scorsi denunciato l’episodio, sollecitando un rapido intervento di pulizia dei muri”. “Una richiesta – conclude De Corato – che adesso rinnoviamo a Sala, perché liberi quanto prima i muri di Milano da questa vergogna, che oltraggia i tanti poliziotti e servitori dello Stato uccisi dai brigatisti rossi“.

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Dopo Sesto, anche a Milano scritte inneggianti alle Brigate Rosse

Dopo che due giorni fa su un muro di viale Marelli a Sesto San Giovanni erano comparsi dei volantini volantini  inneggianti alle Brigate Rosse, in cui si esprimeva solidarietà all’ergastolana a Nadia Desdemona Lioce, condannata per gli omicidi di Massimo D’Antona, Marco Biagi ed Emanuele Petri, ieri è successo anche a Milano. Una mano ignota le ha tracciate su un palazzo di via Pompeo Castelli, a pochi passi da dove abita Antonio Iosa, animatore dell’Associazione vittime del terrorismo, che nel 1980 insieme ad altre tre persone fu gambizzato dalle B.R. all’interno del circolo Perini di Quarto Oggiaro. Si spera che la scelta del luogo sia solo frutto di una coincidenza, ma il trauma nel vedere risvegliato il ricordo di un evento così traumatico deve essere stato importante.  Iosa, intervistato da Repubblica, analizza il fatto con lucidità, ma non nasconde l’amarezza per l’accaduto: “Questo dimostra quanto sia difficile recidere la violenza e il terrorismo in Italia ed esistono ancora giovani fiancheggiatori che inneggiano alla radicalizzazione della violenza. Non penso che la scritta, fatta a pochi metri da casa mia, sia una provocazione nei miei riguardi di vittima delle Br. Chiedo al Comune di Milano di provedere a cancellare con urgenza l’infame scritta“. Immediata la solidarietà ad Antonio Iosa da parte dalla Camera del lavoro di Milano: “Nell’esprimere solidarietà ad Antonio Iosa, la Camera del Lavoro di Milano si associa alla richiesta di cancellare le scritte comparse nel più breve tempo possibile, condannando contestualmente tali gesta nella consapevolezza che il messaggio terroristico non passerà nella coscienza delle persone poiché è stato battuto dalla storia e dalle lotte del movimento operaio“. Riccardo De Corato, Assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia, dichiara invece di non essere stupito dall’accaduto “visto il clima che Majorino & Compagni hanno creato dalla manifestazione del Pd in Piazza San Babila in poi“. Dello stesso tenore una nota di dal Consigliere Comunale e Regionale della Lega Massimiliano Bastoni secondo cui: “Dopo mesi e mesi che la sinistra parla di un ritorno del fascismo, quello che è tornato invece è il brigatismo rosso – concludendo – Ecco cosa succede quando continuano ad alimentare l’odio contro l’avversario politico“. Il segretario del Pd metropolitano milanese e Consigliere Regionale Pietro Bussolati invita a “tenere alta l’attenzione per evitare il ritorno della violenza politica che tanto male ha fatto in passato. Le istituzioni le forze democratiche e tutti i cittadini che credono nella democrazia devono fare fronte comune contro la follia terrorista” bacchettando chi “per mera speculazione politica divide il campo della politica democratica” perché “rischia di fare il gioco di chi incita all’odio e alla violenza”.

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