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Politecnico di Milano: partiti i lavori del nuovo campus di Bovisa

La piantumazione di un albero al posto della tradizionale posa della prima pietra. Così il Politecnico di Milano dà il via ufficiale al cantiere del cosiddetto “parco dei gasometri”, un’area ex industriale alla periferia Nord della città che entro il 2026 ospiterà il nuovo campus universitario “Bovisa-Goccia” dell’ateneo milanese progettato dall’archistar Renzo Piano. “Un gesto carico di significato – lo ha definito la Rettrice del Politecnico di Milano, Donatella Sciuto, durante la cerimonia di inaugurazione -. Quest’albero indica il rispetto per la natura, elemento fondamentale di questo progetto di riqualificazione. Ma l’albero porta con sè anche un altro messaggio importante: è una metafora della vita e lo dedichiamo a Federico Bucci”, il prorettore del Polo Territoriale di Mantova travolto da un’auto il 2 settembre scorso mentre faceva jogging e morto dopo due settimane in ospedale. Il campus del Politecnico in Bovisa sarà “aperto, verde e permeabile” e si estenderà su un’area di 32 ettari (23,4 ettari di proprietà comunale e 9,1 ettari appartenenti al Politecnico). Il progetto prevede la costruzione di venti nuovi edifici di quattro piani, alti 16 metri, per una superficie totale di circa 105 mila metri quadrati. Saranno inclusi percorsi pedonali alberati che collegano il campus alle Scuole Civiche, mentre un ampio percorso ciclo-pedonale unirà le stazioni ferroviarie di Bovisa e Villapizzone, con una rinnovata interconnessione. Il piano preserverà un bosco di 24 ettari oltre il confine con la storica centrale termica e integrerà grandi alberi tra gli edifici, creando una connessione verde. Il piano terra degli edifici sarà completamente trasparente, offrendo un’esperienza immersiva nella natura circostante. L’obiettivo è raggiungere l’indipendenza energetica e zero emissioni di CO2, con la costruzione di edifici per aule, start-up, un’aula magna da 1.000 posti e due residenze universitarie con circa 500 posti letto. Così, ha sottolineato ancora la rettrice, “si apre una nuova fase per Bovisa: da quartiere operaio ad area universitaria, Bovisa si candida a una terza dimensione, quella del Distretto di Innovazione. Un intervento significativo che segna il ritorno delle fabbriche bianche, quelle che investono in innovazione, in ricerca e in startup ad alto potenziale. Un progetto che, grazie al coinvolgimento delle istituzioni, segna per Milano e per la Lombardia un passo in avanti verso l’Europa”. “Entusiasta” del progetto ancohe il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini: “Questo è uno dei più grandi interventi di natura urbanistico-edilizia e infrastrutturale, di rifunzionalizzazione e rispristino ambientale mai realizzati in Italia. Un vero parco scientifico, un polo dell’innovazione con aree dedicate a servizi per gli studenti, per le imprese e per la cittadinanza – ha commentato -. È un modo nuovo di vedere la città, è il futuro che diventa presente. Il tutto reso possibile grazie, soprattutto, alla immaginifica azione di Renzo Piano, che non finiremo mai di ringraziare a sufficienza per lo straordinario contributo di opere che ci ha donato, per la generosità con cui condivide sempre le sue idee e per l’attenzione vera, convinta e appassionata per i giovani”.

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L’orientamento diventa digitale e interattivo con Campus Orienta Digital

L’orientamento diventa digitale e interattivo con Campus Orienta Digital. E la nuova veste del Salone dello Studente ha subito ottenuto nuovi supporters come Habacus, start-up innovativa che opera nel mercato del fintech ad impatto sociale, con lo scopo di rendere le risorse finanziarie accessibili agli studenti di università e scuole professionalizzanti, che sarà partner della nuova edizione del Salone dello Studente, nella sua nuova veste di CAMPUS ORIENTA DIGITAL, prima piattaforma digitale informativa e interattiva dedicata all’orientamento post diploma. Il lockdown imposto dall’emergenza sanitaria ha obbligato alla chiusura temporanea non solo di scuole e università, ma anche di luoghi di aggregazione come le manifestazioni di orientamento accademico, in cui gli studenti possono confrontarsi per decidere del loro futuro. Grazie alle potenzialità offerte dalla rete e dagli strumenti digitali, e alla sua esperienza trentennale del settore dei saloni fisici, anche Il Salone dello studente, come le stesse lezioni, migra verso l’online, permettendo ai giovani di non perdere un momento indispensabile per la scelta post diploma. Habacus, in veste di start-up innovativa, ha scelto di diventare partner del nuovo Salone dello Studente digitale considerando l’alto rilievo di questo appuntamento, capace di coinvolgere le realtà più rappresentative del mondo istituzionale: università, accademie di Belle Arti, istituti tecnici superiori e aziende che vantano al loro interno specifiche divisioni relative alla formazione professionale. Anche in questa nuova veste digitale il Salone rappresenta per gli studenti un’occasione preziosa per acquisire informazioni e strumenti idonei a compiere scelte consapevoli per il proprio futuro. Nella sezione ORIENTAMENTO – DIRITTO ALLO STUDIO e SERVIZI FINANZIARI sarà possibile trovare una pagina dedicata ad Habacus, contenente anche le testimonianze di diversi studenti che hanno scelto di avvalersi della certificazione dei propri studi per l’ottenimento di un prestito studentesco e per realizzare la formazione dei loro sogni. Attiva dal 2017, Habacus si posiziona come un interlocutore privilegiato tra l’ecosistema scolastico e il mondo della finanza: la start-up è infatti il primo certificatore in Italia della performance studentesca. Attraverso l’utilizzo di una piattaforma tecnologica proprietaria che monitora e analizza i dati sull’andamento degli studi, Habacus certifica il raggiungimento degli obiettivi previsti per l’ottenimento e il mantenimento dei prestiti. Per ottenere la certificazione Habacus non conta la media scolastica dello studente bensì la costanza e la puntualità nel rispettare gli impegni e le tempistiche accademiche. Allo stesso modo non risultano vincolanti il reddito o la condizione sociale di partenza nella valutazione complessiva del candidato. “Anche in un momento delicato come questo, in cui tutti i comparti del nostro sistema sociale sono stati duramente colpiti dalla crisi causata dall’emergenza Covid-19, riteniamo fondamentale il diritto all’istruzione dei ragazzi” dichiara Paolo Cuniberti, CEO di Habacus. “Habacus è nata con l’obbiettivo di aiutare gli studenti ad accedere ai mezzi finanziari utili alla propria formazione: intendiamo promuovere la conoscenza del prestito come uno strumento di sviluppo sostenibile, non più un limite. Un mezzo di cui i giovani possono disporre per raggiungere i propri obiettivi. Mai come oggi bisogna investire nella formazione e nell’alfabetizzazione finanziaria. Il vero investimento è nel capitale umano»” conclude Paolo Cuniberti. L’Italia si posiziona al penultimo posto in Europa per percentuale di studenti laureati, con uno scarso 27,8%, davanti solo alla Romania. Per incentivare lo studio, fornendo le basi economiche per poter conseguire un’alta formazione, Habacus si pone soprattutto l’obbiettivo di responsabilizzare gli studenti sull’importanza di investire in sé stessi, non solo per conseguire una formazione di alto livello, ma anche per imparare a credere nelle proprie capacità ed essere competitivi nel mondo del lavoro

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