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Abbiati (Lega): censura e ritiro deleghe alla Scavuzzo

“Il rave party organizzato dai centri sociali milanesi alla Darsena, lo scorso sabato sera, non è solo un atto illegale, ma uno schiaffo in faccia ai cittadini che stanno compiendo enormi sacrifici per far fronte alla pandemia. Ed è scandaloso che la giunta Sala, ed in particolare il vicesindaco e assessora alla Sicurezza Anna Scavuzzo, siano rimasti per l’ennesima volta fermi a guardare, senza fare nulla. Per il Pd milanese, di cui la Scavuzzo è esponente di primo piano, evidentemente ci sono cittadini di serie A e di serie B e ai primi, come abbiamo visto sabato, tutto è concesso: questa situazione non è più accettabile”. Così Gabriele Abbiati, Consigliere comunale della Lega a Milano, promotore insieme ai colleghi della Lega a Palazzo Marino, di un ordine del giorno nel quale si chiede la censura del vicesindaco e assessore Scavuzzo e, di conseguenza, il ritiro delle deleghe alla sicurezza urbana alla stessa vicesindaco. “Le negligenze dell’Amministrazione comunale hanno creato una situazione di oggettivo pericolo a livello di ordine pubblico, un gravissimo danno ai commercianti che sono stati penalizzati dalla presenza del rave party e ovviamente un danno incalcolabile di immagine per la città. È quindi quanto mai necessario dare un segnale di svolta e, oltre alla censura, arrivare al ritiro delle deleghe in materia di sicurezza urbana al vicesindaco Scavuzzo” conclude Abbiati.

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Basta censurare le idee

Basta voler censurare le idee. Nelle scorse settimane abbiamo assistito alla chiusura di numerosi siti e pagine Facebook legati al mondo della destra e dell’estrema destra. In tanti hanno festeggiato anche a Milano perché i fascisti sono brutti sporchi e cattivi. Come spesso accade, si sono dovuti ricredere. Solo pochi sostenitori della sinistra avevano storto il naso, come Mirko Mazzali, avvocato da sempre legato alla “sinistra sinistra” milanese perché un atto di censura è sempre qualcosa di molto serio. Poco dopo infatti è diventato profeta in patria perché anche le vetrine online di Milanoinmovimento, un gruppo decisamente non di destra, sono state oscurate. Mazzali ha commentato con la consueta ironia la vicenda per dichiarare il proprio sostegno ai censurati: “La redazione di Milanoinmovimento, pagina censurata oggi da Facebook. Io sto con loro????….. anche perché ci sono 6 miei assistiti, un ottimo cuoco, una mia ex segretaria, un presidente di una delle mie squadre di calcio preferite, chi si occupa della mia schiena, chi per anni si è occupato della segreteria legale, un professore…..insomma tanta roba…. vinceranno loro..“. Battute, ma che coinvolgono questioni più serie. Negare l’esistenza di un problema non fa altro che renderlo più forte: è il principio dei virus, meglio sviluppare gli anticorpi invece che uccidere le possibilità di vita di un sistema. Le forze contrapposte non avranno sempre un bilanciamento perfetto, ma se si vuole tutelare l’interesse di tutti non conviene partire dal vietare. Non conviene inserire nella quotidianità gesti violenti del potere, perché la censura è sempre un gesto violento. Insomma non conviene sempre liberare i cani: è un gesto rasserenante anche per i padroni, ma non si mai come va a finire. Con la censura è esattamente lo stesso discorso: una volta che si comincia, non si sa quando si finisce. Secondo noi è meglio, molto meglio, tollerare eccessi di libertà invece di eccessi di soddisfazione per l’erba del vicino che è marcita.  

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