Corteo contro la riapertura del CPR di via Corelli, Sala: non sarà un centro di detenzione

E’ partito da piazza Piola, il corteo contro l’apertura del Cpr, il Centro per il rimpatrio di via Corelli dove è terminata la marcia. Erano circa un migliaio le persone scese in strada per manifestare la propria opposizione al centro, che sulla pagina Facebook creata per l’evento, è descritto cosi’: “E’ un luogo di tortura, umiliazione e privazione della libertà personale di soggetti colpevoli solo di non avere un documento; un ulteriore porto franco dai diritti fondamentali, inaccessibile ad ogni verifica del rispetto delle garanzie minime di tutela della dignità umana“. Al corteo hanno partecipato militanti dei centri sociali, la confederazione unitaria di base, studenti, la Banda degli ottoni, varie sigle di contestazione, il comitato pro Palestina e la comunità curda di Milano, lungo il percorso sono stati accesi fumogeni e distribuiti volantini, all’altezza della sede Aler in via Alemagna è stato appeso uno striscione di contestazione e una volta sul cavalcavia Buccari i manifestanti hanno esposto la scritta: “Cpr: Minniti crea, Salvini costruisce e Lamorgese inaugura“. “Via Corelli non sara’ un centro di detenzione“, ha commentato il Sindaco Giuseppe Sala. “Domani incontrerò l’ex assessore alle Politiche Sociali, Pierfrancesco Majorino, e l’attuale assessore, Gabriele Rabaiotti, per capire un po’ cosa possiamo fare. Non ho ancora la soluzione ma certamente è qualcosa su cui dobbiamo intervenire perché è un tema anche simbolicamente importante per la città“.

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