Covid19, gli attacchi di panico impegnano le ambulanze

Covid19, gli attacchi di panico impegnano le ambulanze. In una sera della scorsa settimana sono stati una decina i casi in cui un’ambulanza è stata chiamata per un sospetto caso di Covid19 che poi si è rivelato un attacco di panico. Questo tipo di crisi ha infatti effetti simili a quelli del Covid19, almeno all’apparenza perché toglie il fiato alla persona colpita. E in questi giorni di Covid19, gli attacchi di panico impegnano le ambulanze: i casi sono diversi e iniziano ad avere una consistenza numerica, perché il martellamento di previsioni catastrofiche e impossibilità di uscire sta cominciando ad avere effetti collaterali sulla psiche dei più fragili. Il cambio di stile di vita che è stato imposto dalla crisi sanitaria di inizio secolo non è stato da poco, soprattutto dopo decenni in cui l’imperativo categorico era spostarsi in continuazione. L’improvvisa calma unita al pericolo di finire intubati (sempre a letti disponibili) sta causando un problema come il fatto stesso di impegnare la ambulanze per attacchi di panico e non per veri malati. Per fortuna in Lombardia non mancano i mezzi e si sta reclutando personale a più non posso, ma forse è il momento di pensare che per tanti portati via per il panico, ce ne sono molti di più in situazioni simili. Magari le ansie che cova una parte della popolazione non esploderanno mai, però potrebbe anche essere che succeda perché per molte famiglie restare a casa in questo periodo si sta rivelando una dura prova. Allora forse si potrebbero mettere in campo delle misure alternative e a basso costo sull’esempio dei tabaccai: se si è giustamente pensato di permettere ai dipendenti dal tabacco di proseguire nei propri vizi, forse si può fare lo stesso ragionamento per gli altri. Gli psicofarmaci non possono essere distribuiti in massa, ma una soluzione per accompagnare i più fragili fuori dalla crisi va pensata.

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